Russia, Fontana: «Sanzioni potrebbero essere un boomerang. Mosca era già preparata»

Russia, Fontana: «Sanzioni possono essere un boomerang. Mosca era già preparata»
Russia, Fontana: «Sanzioni possono essere un boomerang. Mosca era già preparata»
Martedì 18 Ottobre 2022, 19:18 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 06:15
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«Bisogna fare attenzione alle sanzioni: potrebbero essere un boomerang. Loro, la Russia erano preparati da tempo, noi in Europa no». Fa discutere l'intervento a «Porta a Porta» del neo Presidente della Camera Lorenzo Fontana di Fratelli d'Italia.

 

Il neo Presidente della Camera, Lorenzo Fontana svela inoltre di aver ricevuto una telefonata dal Santo Padre e bolla come «strumentalizzazioni» le accuse a suo carico di omofobia. Quindi ribadisce la sua netta avversione all'aggressione di Mosca contro l'Ucraina, - «una follia anche geopolitica» - e osserva che l'Europa ha fatto «benissimo all'inizio» a imporre sanzioni. Ma lancia anche un monito sul futuro, osservando che ora su quel fronte «bisogna stare attenti».

«All'inizio - premette l'ex europarlamentare della Lega - dissi che le sanzioni sono un ottimo metodo per fare la guerra senza usare le armi, quindi l'Europa ha fatto benissimo.

Ma bisogna stare attenti perché con le contro-sanzioni che ci fa la Russia noi potremmo cedere prima di loro perché la nostra popolazione è meno abituata di quella russa a soffrire. Occorre fare attenzione con le sanzioni - ha aggiunto -  perché se diventano un boomerang noi potremmo trovarci in grave difficoltà: c'è la questione del grano che potrebbe portare a gravi carestie e un'ondata di immigrazione da Africa e Medio Oriente. Potrebbe essere un'arma usata da Putin per sconfiggere l'Europa».

Emozionato, alla sua prima in tv da Presidente della Camera, nella trasmissione battezzata da Giulio Andreotti «terzo ramo del Parlamento», svela di aver ricevuto sabato una telefonata decisamente straordinaria. «Sono cose private e posso dire che ho avuto la fortuna di ricevere questa telefonata del Papa sabato mattina: è stato molto bello perchè - aggiunge raggiante - mi ha ringraziato per quella mia citazione, ma a ringraziarlo sono stato io, per tutto l'impegno che ci mette da ogni punto di vista. È un punto di riferimento per tutti i cattolici e non solo. Ricevere una telefonata da lui è stato eccezionale».

Quindi nega fermamente ogni atteggiamento razzista o omofobo, basandosi anche stavolta sulla sua fede cristiana: «Io ho sempre rispettato ogni scelta: ho sempre la voglia di capire, di ascoltare chi ha fatto scelte diverse. Quando conosco una persona gli chiedo il nome, certamente non quali siano le sue tendenze sessuali». Bruno Vespa lo incalza, gli chiede come mai tante persone lo accusano di omofobia e di intolleranza. «Nel mio modo di vedere - replica pacato - c'è sempre chi contro di me vuole creare il nemico: io conosco molte persone diverse. E con loro parlo molto anche di come la Chiesa ha affrontato queste situazioni. Poi le accuse sono solo strumentalizzazioni». Quindi, citando le difficoltà che le imprese venete devono affrontare per trovare personale, osserva che sul reddito di cittadinanza serve «una riflessione». Infine, definisce «un suicidio per un Paese» la denatalità. «Fare figli - osserva - porta a una responsabilizzazione in ogni campo, da quello della famiglia a quello del lavoro. La denatalità è il suicidio per un Paese. Bisogna operare sul fronte politico e culturale. I bambini creano ovunque una società migliore».

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Lorenzo Fontana chi è 

Veronese doc e tifoso dell'Hellas Verona, 42 anni, Fontana è vicesegretario federale della Lega dal 26 febbraio 2016 e deputato per la Lega dal 2018. Conservatore e fortemente cattolico è stato tra i fondatori del congresso mondiale della famiglia e più volte contestato da femministe e comunità arcobaleno.

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Laureato in scienze politiche presso l’Università degli Studi di Padova e in Storia all’Università Europea di Roma, Fontana a soli 22 anni esordisce in politica come consigliere comunale a Verona, città natale in cui dal 2017 al 2018 ricoprire la carica di vicesindaco. Cresce politicamente nel partito di Matteo Salvini. Nel contesto europeo avvicina la Lega al Front National di Marine Le Pen ed esprime ammirazione anche per l'ungherese Viktor Orban. 

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