G20 a Roma, oggi le conclusioni. Stallo sul clima, intesa su Global tax e lotta alla pandemia

G20 a Roma, oggi le conclusioni. Stallo sul clima, intesa su Global tax e lotta alla pandemia
G20 a Roma, oggi le conclusioni. Stallo sul clima, intesa su Global tax e lotta alla pandemia
di Marco Conti
Sabato 30 Ottobre 2021, 23:51 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 10:05
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Mentre gli impegni sui vaccini ai Paesi più poveri del mondo vengono presi da tutti e Venti i leader riuniti alla Nuvola dell’Eur e la global tax alla fine piace a tutti, gli obiettivi sul clima devono fare i conti con le fortissime resistenze di Cina e India. Mario Draghi apre la prima giornata dei lavori lanciando un appello al multilateralismo che indica come «unica strada possibile» per affrontare sfide globali come la pandemia e i cambiamenti climatici. «Dobbiamo superare le nostre differenze - spiega il presidente del Consiglio - e ritrovare lo spirito di questo consesso». Draghi inizia da ciò che unisce i Venti avendo al suo fianco il presidente Usa Joe Biden.

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«Siamo molto vicini a raggiungere l’obiettivo dell’Oms di vaccinare il 40% della popolazione globale entro la fine del 2021.

Ora - continua Draghi - dobbiamo fare tutto il possibile per raggiungere il 70% entro la metà del 2022». L’obiettivo, indicato anche dall’Oms, viene condiviso da tutti i leader che ritengono necessario, come indicato da Draghi, abbattere le diseguaglianze fra Paesi ad alto e basso reddito nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini.

 

Colossi del web

Viene approvata, senza ostacoli, anche la Minimum tax che, dopo anni di trattative, andrà a colpire in particolare i colossi del web. I leader mondiali si sono impegnati ad attuarla entro la data del 2023 e colpirà colossi come Amazon e Facebook. Il passaggio viene sottolineato da Joe Biden, che guida il Paese, gli Stati Uniti, dove sono nate ed operano le multinazionali del web. Per Biden non si tratta solo di «un accordo fiscale, è la diplomazia che trasforma la nostra economia globale e si mette al servizio dei cittadini». Una sottolineatura che ben si lega a ciò che Draghi dice quando affronta il tema della disparità nella distribuzione dei vaccini che rischia di far aumentare il divario tra le economie dei Paesi ricchi e quelli poveri. 

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Le categorie in ritardo

Draghi ha anche indicato le categorie che rischiano di rimanere indietro: «I lavoratori non specializzati, agricoltori e le imprese più piccole». Settori che «durante la pandemia hanno faticato a trovare clienti per la loro bassa digitalizzazione». Tra i soggetti deboli, Draghi mette anche le donne dicendo che «non ci può essere ripresa rapida, equa e sostenibile se ci dimentichiamo la metà del mondo».
La condivisione della necessità di uno sforzo comune si ferma però qui. Il dossier più delicato del G20, quello dei cambiamenti climatici e della possibile catastrofe ambientale, verrà affrontato oggi, ma le trattative - proseguite per tutta la notte - non sembrano aver migliorato la bozza del documento finale dalla quale sembra sparita la deadline del 2050 per arrivare ad azzerare le emissioni. Oggi sull’argomento interverrà il principe Carlo d’Inghilterra e ieri sera il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel ricevere al Quirinale i capi di stato e di governo del G20, ha parlato di «urgenze non più rinviabili» per un pianeta migliore e del «mondo» che «ci guarda».
Nella bozza circolata sino a ieri sera si parlava però non più di 2015 ma genericamente di “metà secolo”, una concessione evidente alla Cina che parla di 2060 e all’India che non fornisce date entro le quali azzerare le emissioni. Xi Jinping nel suo intervento a distanza, ha esortato i Paesi sviluppati a dare l’esempio nella riduzione delle emissioni. «Questo è di fondamentale importanza per il successo della prossima Cop26», ha affermato il presidente cinese guardando al vertice di Glasgow che si apre questa sera e al quale Xi parteciperà sempre in video collegamento. Il negoziato resta quindi difficile. Cina e Russia hanno anche chiesto che della questione climatica si occupino i cinque grandi dell’Onu. Ovvero, oltre ai richiedenti, anche Francia, Usa e Regno Unito.

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La ricerca dell'accordo

ùIl negoziato è complicato, ma c’è la convinzione di trovare un accordo che non metta in discussione gli obiettivi di Parigi e permetta alla Cop26 di non fallire del tutto. Per Draghi resta il risultato positivo della prima giornata “celebrato” dalla foto dei Grandi del Mondo insieme ad una pattuglia di medici ed infermieri dello Spallanzani e dell’hub di Fiumicino che sono stati accolti da un calorosissimo applauso. Gli incontri bilaterali proseguiranno anche oggi dopo l’incontro con il presidente turco Erdogan e il Presidente del Congo Felix Tshisekedi al quale Draghi ha chiesto aggiornamenti sulle indagini riguardanti l’omicidio dell’ambasciatore Attanasio e del Carabiniere Iacovacci..
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