«Non è escluso» che dei nuovi provvedimenti contro il caro energia arrivino solo «dopo il 9 settembre». Gli occhi di palazzo Chigi in pratica, sono puntati sulla riunione del Consiglio Ue dei ministri dell’Energia convocata ieri, proprio tra dieci giorni. L’idea è che la riforma del mercato energetico prospettata da Bruxelles possa sbloccare quantomeno il cosiddetto disaccoppiamento dei prezzi dell’energia.
E quindi, di conseguenza, dare il là ad un primo cambio di passo, a cui far seguire provvedimenti più sostanziosi. Ma solo se, ragiona chi lavora quotidianamente assieme al premier Mario Draghi, «si riuscirà a far lavorare bene le misure che già ci sono».
Non c’è invece particolare ottimismo attorno all’imposizione di un tetto europeo al prezzo del gas. Anche l’apertura tedesca arrivata ieri - spiegano fonti di governo - non può essere considerata il segnale che la situazione ha raggiunto il punto di svolta. «È prematuro parlare di un risultato» precisano. In ogni caso continuano i preparativi per avviare al meglio questo ultimo mese di governo.
Nell’incontro interlocutorio tenuto ieri tra il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri dell’Economia Daniele Franco e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, oltre a tracciare un quadro della situazione energetica, si è anche iniziato a vagliare altri provvedimenti «non marginali». Tra questi l’ulteriore proroga, a dopo il 20 settembre, del prezzo calmierato per diesel e benzina. Stamane invece è prevista una riunione dei capi di gabinetto di tutti i ministeri per fare il punto sull’attuazione del piano di governo e sul Pnrr.
Da parte sua, Giorgia Meloni non ha intenzione di sottrarsi: «Sono pronta ad andare in Parlamento domani per discutere del taglio del costo delle bollette», ribadisce Meloni, secondo cui per cominciare «lo Stato può tagliare le imposte sull’energia, per esempio». «Io – aggiunge la presidente FdI dal palco di Catania – sono per le utenze di cittadinanza, non per il reddito. Perché cittadini non possono restare senza energia a casa. Chiamiamo tutti a raccolta e mettiamo a confronto tutte le nostre idee». Netto anche Matteo Renzi: «Sulle bollette o si interviene subito o salta in aria mezza economia di questo Paese», avverte il capo di Italia viva, secondo cui sullo scostamento «decide Draghi». Ma al di là degli scontri, l’appello dei partiti resta unanime: «Fare presto».