Genitori di Renzi rinviati a giudizio sul caso fatture false. I legali: «Decisione scontata»

Fatture false, genitori di Renzi rinviati a giudizio
Fatture false, genitori di Renzi rinviati a giudizio
Martedì 4 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 5 Settembre, 19:23
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Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi a processo per emissione di fatture false. Lo ha stabilito il gup di Firenze Silvia Romeo, al termine di un'udienza preliminare svoltasi questa mattina. Rinviato a giudizio anche l'imprenditore degli outlet di lusso Luigi Dagostino, attualmente ai domiciliari nell'ambito di un'altra inchiesta, che dovrà rispondere pure del reato di truffa. 

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La prima udienza è fissata per il 4 marzo 2019. Due le fatture finite nel mirino della guardia di finanza, risalenti al 2015, una per un importo di 20 mila euro e l'altra di 140 mila euro, relative a studi di fattibilità che Tramor - società di gestione dell'outlet The Mall di Reggello di cui all'epoca era amministratore delegato Luigi Dagostino - aveva incaricato le società Party ed Eventi 6, facenti capo ai genitori dell'ex segretario del Pd. Per i pm Luca Turco e Christine Von Borries, che sottolineano l'assenza di documentazione in merito fatta eccezione per una relazione di tre pagine e alcune planimetrie inviate via mail, gli studi commissionati non furono mai eseguiti. Una delle consulenze riguardava l'ampliamento al 'food' dell'offerta dell'outlet della moda, l'altro era volto invece a elaborare strategie di comunicazione e ad incentivare la logistica in modo da attrarre più turisti asiatici. Per i legali degli imputati - avvocato Federico Bagattini e studio Miccinesi e associati per i Renzi, e Sandro Traversi per Dagostino - le consulenze furono regolarmente eseguite, anche se Dagostino avrebbe pagato effettivamente una cifra spropositata poiché si trovava in una condizione di «sudditanza psicologica» verso Tiziano Renzi, come ammesso dallo stesso imprenditore in un'intercettazione citata anche in una memoria difensiva finita agli atti. La tesi della falsità delle fatture è sostenuta anche dalla Tramor, costituitasi parte civile nel processo. Il nuovo amministratore della società, scopertà la falsità delle fatturazioni, le avrebbe anche fatte cancellare dalla dichiarazione dei redditi dell'azienda. Per i difensori di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, tuttavia, la società non avrebbe annullato le fatture, limitandosi in via cautelativa a considerarne i relativi costi non come inesistenti ma come indeducibili. «Il processo era una decisione scontata» affermano i difensori dei Renzi. «Vogliamo difenderci in aula e non nel tritacarne mediatico - proseguono - anche perché le fatture ci sono, sono state regolarmente pagate e il progetto è in corso di realizzazione».​ 

 

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