Il rush finale vede Giorgia Meloni preoccupata - per le infiltrazioni nelle piazze e per le provocazioni che la destra potrebbe patire - ma molto determinata alla prova che si aspetta da se stessa: «Governeremo». Con quale squadra? «I ministri li sceglieremo poi, sulla base dei dati elettorali dei vari partiti della coalizione». Cose da fare? «Stop ai barconi». Ce n’è anche per le politiche demografiche: «Se non ricominciamo a fare figli siamo spacciati». Quanto alle accuse che le vengono fatta da sinistra, crede di aver buon gioco nel rintuzzarle: «Noi siamo contro ogni regime».
Il format di Giorgia per la conclusione della campagna elettorale è quello di non farsi schiacciare su argomenti secondo lei poco rilevanti e di rilanciare sulle cose da fare «dicendo la verità e non lanciando promesse che non si possono mantenere».
E ancora, ribadendo i contenuti della telefonata alla ministra Lamorgese: «Sono una persona abituata ad essere contestata ma mi è capitato di vedere a 5-6 manifestazioni contestatori che entravano in mezzo ai nostri sostenitori.
A riprova che l’allarme meloniano non è surreale c’è il fatto che ieri sera la leader di FdI è stata ancora oggetto di contestazioni, a Palermo, da parte di gruppi provenienti dai centri sociali. Durante il comizio nella città siciliana, una cinquantina di manifestanti sono stati prima bloccati dagli agenti in tenuta anti-sommossa mentre cercavano di raggiungere piazza Politeama, luogo della manifestazione. Poi i contestatori hanno tentato di superare la barriera delle forze dell’ordine e dalla contestazioni verbali si è passati allo scontro. C’è stata la carica degli agenti e un ragazzo, tra quelli che cercavano di avvicinarsi al palco e lanciavano oggetti contro i poliziotti, è stato portato via da una volante. Tra la non sorpresa di Meloni: «Dicevano che esagero nel denunciare questo clima pazzesco? Ecco la riprova che non esagero affatto». E rivolta alla folla dei sostenitori: «Ogni tanto c’è qualcuno che strilla ma lasciate fare, io strillo più forte degli altri. Sono cintura nera di urla».