Giorgia Meloni, il pub di Livorno che non gradisce chi l'ha votata: «Noi i vostri soldi non li vogliamo», è bufera

Giorgia Meloni, il pub di Livorno che non gradisce chi l'ha votata: «Noi i vostri soldi non li vogliamo», è bufera
Mercoledì 28 Settembre 2022, 10:37 - Ultimo agg. 29 Settembre, 08:50
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«Noi i soldi di chi l'ha votata non li vogliamo. Siete gentilmente pregati di essere coerenti con il vostro voto e di non frequentare più il nostro baretto di "invertite/deviate"». Un post su Facebook, pubblicato dal locale livornese "La bua dell'Orate", pub che si trova a Scali Novi Lena, ha scatenato una vera e propria bufera sul web. Il post, pubblicato dopo la vittoria alle elezioni politiche del centro destra, non nomina direttamente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Ma il suo obiettivo è chiaro: nel locale chi ha votato per lei non è il benvenuto. E c’è anche il post scriptum: «L’unica cosa che è deviata/invertita è il vostro cuore/cervello. VERGOGNA». 

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Le spiegazioni della titolare

Romina Matarazzo, proprietaria del locale, ha spiegato a Il Tirreno il motivo del post: «Non sono una persona che vive di politica o che può ritenersi un’esperta dell’argomento.

Ma quando ho visto i risultati domenica sera non ci volevo credere». E ancora: «Sapevo che la destra era molto favorita, ma fino all’ultimo speravo in un risultato diverso. Si tratta dell’Abc, dei diritti che ogni persona si merita di avere: con questo voto siamo tornati indietro dopo tanti anni di lotte e diritti conquistati». La titolare aggiunge che «il nostro è un pub aperto a tutti, però non ospita chi invece vota Meloni, per me sono liberi di farlo. Infatti questa è solo una richiesta di coerenza, di non recarsi in un locale gestito da persone che la loro leader discrimina». Matarazzo risponde alle accuse di discriminazione: «Io non ho proibito niente a nessuno, ho solo chiesto di essere coerenti con le proprie idee. Perché uno che ha votato Meloni, che discrimina gli omosessuali, dovrebbe esser ben accetto nel nostro locale? Poi di bar in città ce ne sono a centinaia, quindi ci sono alternative a volontà, mentre di leggi a salvaguardia della comunità omosessuale non ce ne sono e persone come me e la mia compagna non ci sentiamo tutelate».

Neanche a dirlo il post ha scatenato centinaia di commenti tra chi replica: «Qui le uniche fasciste siete voi», a chi sostiene la scelta dalla titolare: «Non smetteremo mai di combattere». Tanto che questa mattina la titolare ha spiegato ulteriormente le sue posizioni, facendo retromarcia: «Il mio locale è aperto a tutti, chi vuole è il benvenuto e verrà trattato come ho sempre fatto: nel migliore dei modi. Io di mestiere faccio le bevute, questa situazione mediatica non mi appartiene. Ho fatto ciò che volevate, mi sono spiegata e spiegata ancora. Ma sono giunta alla conclusione che comunque ognuno prende dalle parole cioè che vuole. Ribadisco che non era minimamente nelle mie intenzioni mettere un divieto, non mi appartiene. Sono una persona molto inclusiva e libera di esprimermi dove e come voglio o di poter declinare un invito».


ho mai minimamente pensato lontanamente.
Il mio locale è aperto a tutti, chi vuole è il benvenuto e verrà trattato come ho sempre fatto: nel migliore dei modi.
Io di mestiere faccio le bevute, questa situazione mediatica non mi appartiene. Ho fatto ciò che volevate, mi sono spiegata e spiegata ancora. Ma sono giunta alla conclusione che comunque ognuno prende dalle parole cioè che vuole e io parole su questo non sono più tenuta a dirle: ne ho già dette abbastanza e sarebbero sempre le solite di ieri.
Vi ringrazio per il Vostro interesse e la Vostra disponibilità.
Ma io adesso mi ricarico per cominciare la mia settimana lavorativa sperando che sia serena. L’ultima cosa che aggiungo è che non mi sembra giusto che le persone stiano recensendo il mio locale su Google per questa vicenda, sia in positivo che in negativo non sono d’accordo: per recensire un locale devi averci vissuto un’esperienza vera.
Ribadisco che non era minimamente nelle mie intenzioni mettere un divieto, non mi appartiene.
Sono una persona molto inclusiva e libera di esprimermi dove e come voglio o di poter declinare un invito.
 

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