M5S, Conte sarà il capo politico del movimento: la decisione dopo l'incontro con Beppe Grillo

M5S, Conte vede Grillo e accetta: sarà il capo politico di movimento
M5S, Conte vede Grillo e accetta: sarà il capo politico di movimento
di Emilio Pucci
Giovedì 25 Febbraio 2021, 00:15 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 08:05
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Arriva la svolta nel Movimento 5 stelle. Nei giorni scorsi Grillo ha incontrato Conte per proporgli un ruolo da vertice in M5S. L’ex presidente del Consiglio ha dato il via libera all’operazione, ora è solo questione di tempo. Novità potrebbero arrivare già nei prossimi giorni, si tratta di costruire il percorso per far sì che la scelta del giurista pugliese a capo del Movimento sia condivisa da tutti. In ogni caso è arrivato il semaforo verde dalla maggioranza dei big. Occorrerà modificare lo statuto o comunque rimodellare il processo che porterà alla governance dei 5, la nuova rivoluzione che ha già avuto l’ok della piattaforma Rousseau. A meno che non si decida di eliminare la nascente struttura per la quale ieri sono arrivate le prime indicazioni riguardo alle candidature.

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Grillo ormai ha deciso di affidare le chiavi della rifondazione del Movimento all’ex premier che domani terrà la prima lezione da docente in videocollegamento con la sua ex università.

Poi tornerà nell’agone politico. Ha chiesto e ottenuto che ci fosse unità sul suo nome e che l’orizzonte sia quello di un’alleanza strutturale con il Pd e con Leu.

In realtà sotto traccia non tutti la pensano nello stesso modo. «Nel momento in cui ti schieri con il Pd diventi un partito qualunque e perdi la tua identità», spiega un senatore. Anche alcuni big sono per le alleanze non a tutti i costi. Ma ormai la strada è stata imboccata e ieri il vicepresidente del Parlamento europeo, Castaldo, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha proposto un gruppo in comune con i dem in Europa. Suscitando la freddezza di una parte del partito democratico e anche degli europarlamentari M5S.

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La presenza di Conte nel Movimento serve anche a lanciare un segnale di “pax interna”. Punta a recuperare quei contiani che avevano detto sì all’esecutivo Draghi turandosi il naso ma anche di alcuni esponenti del Movimento 5 stelle che hanno detto un no sofferto alla fiducia. Qualora presentassero delle memorie difensive, mettendo nero su bianco che d’ora in poi sosterranno il governo, alcuni dissenzienti verranno recuperati. Si fa l’esempio della senatrice Moronose e non quello di Lezzi e Morra che vengono considerati fuori in quanto hanno nuociuto all’immagine del Movimento.

Conte dunque come punto di riferimento ma l’ipotesi è che una prospettiva simile passi anche attraverso una votazione su Rousseau. L’ex presidente del Consiglio ha in programma per metà marzo un’iniziativa sponsorizzata dal Maie sull’Europa. Iniziativa alla quale parteciperà anche l’economista tedesco Daniel Gross e che servirà a sottolineare la funzione avuta da Conte nella partita sul Recovery.

Ieri la partita sui sottosegretari ha creato un’altra fibrillazione. La richiesta arrivata ai direttivi era quella di evitare di riproporre chi ha già fatto parte del Conte 1 e del Conte 2. Ma la linea non è passata. I mal di pancia nel Movimento comunque non mancano. Alla Camera la componente “Alternativa c’è” potrebbe raggiungere presto le venti unità. Sei sono i senatori interessati al progetto ma attendono l’esito dei ricorsi prima di costituire il gruppo sotto le insegne di Italia dei valori. Infine «il Tribunale di Cagliari ha confermato i dubbi sulla legittimità delle espulsioni», ha spiegato la componente del collegio dei Probi Viri M5S Andreola.
 

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