Senato, da M5S e Lega nessun applauso alla fine del discorso del premier

Senato, da M5S e Lega nessun applauso alla fine del discorso del premier
Mercoledì 20 Luglio 2022, 10:25 - Ultimo agg. 18:34
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I cinquestelle paiono intontiti dal discorso duro con Draghi. Faticano ad associarsi ai numerosi applausi dell’Aula. Quando il premier si dice «orgoglioso di essere italiano» battono le mani solo un paio di senatori M5S. E anche quando tutti si alzano in piedi per Falcone e Borsellino hanno un attimo di esitazione. Approvazione ha suscitato anche il passaggio sul reddito di cittadinanza. 

Il capo politico dei Cinquestelle Giuseppe Conte mantiene il mistero su cosa succederà a Palazzo Madama e ha seguito il discorso del premier dagli uffici del Senato. Non ha sciolto la riserva fino all'ultimo. Ad oggi il Movimento rapprensenta dunque ancora un'incognita e non sappiamo se intende ancora far parte della maggioranza. 

 

Ma anche la Lega non concede grandi emozioni e applausi scroscianti al discorso pronunciato dal presidente del consiglio. E quando Draghi termina il suo intervento i leghisti, e i grillini, saranno i gruppi parlamentari che non partecipano alle ovazioni dedicate al premier. L'alleanza gialloverde si materializza plastica in Senato per pochi istanti, quelli del mancato applauso al premier. E niente è scontato, visto che Matteo Salvini fa sapere che «il collegamento con Silvio Berlusconi è costante e il segretario sta raccogliendo i pareri della Lega dopo l’intervento del presidente Draghi». 

L'applausometro è comunque materia dibattuta, se servisse ad aggiungere caos al caos.

In questo momento infatti ci sono senatori pentastellati che si ostinano a rilanciare le agenzie che osservano l'assenza totale di applausi al discorso del premier. Mentre altri cronisti hanno rilevato timidi battiti di mani o comunque l'assenso ad alcuni, pochi certo, ma selezionati passaggi dell'intervento come il salario minimo e il reddito di cittadinanza. 

M5S freddi: «Premier troppo generico»

M5S freddo dopo il discorso di Mario Draghi al Senato. Al termine delle comunicazioni del presidente del Consiglio molti senatori pentastellati sfilano nella Sala Garibaldi di Palazzo Madama senza rilasciare dichiarazioni. Qualcuno però non cela le proprie perplessità: «Il discorso di Draghi? Molto generico», dice all'Adnkronos Mario Coltorti, presidente della Commissione Trasporti. La capogruppo Mariolina Castellone si trincera dietro un no comment: «Parleremo dopo». Qualche parlamentare si sfoga: «Avevamo chiesto impegni più precisi...».

In casa 5 Stelle si attende la reazione di Giuseppe Conte, che ha seguito il discorso del premier negli uffici del Movimento al Senato e dovrà sciogliere la riserva con un segnale. Anche in Aula il Movimento ha dimostrato freddezza: sono stati pochi i passaggi dell'intervento di Draghi applauditi dai senatori. «Su lotta alle mafie, salario minimo e reddito di cittadinanza abbiamo applaudito. Di certo non l'abbiamo fatto sul nuovo invio di armi all'Ucraina...», spiega una senatrice. Qualcuno ha contestato il passaggio sulla necessità di una nuova riforma delle pensioni. E alla fine i pentastellati, così come la Lega, non applaudono la fine del discorso del premier, che ha chiesto alle forze politiche che sostengono il suo governo di «ricostruire il patto di fiducia».

Incognita M5S, dichiarazioni voto affidate alla capogruppo

La dichiarazione di voto per il M5S sarà affidata alla capogruppo Maria Domenica Castellone. Mentre interverrà nella discussione generale solo Ettore Licheri. Alla Camera intanto Davide Crippa viene intercettato al ristorante di Montecitorio dopo un breve e a tratti animato colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico, durato circa cinque minuti. «Dipende da quello che deciderà il Movimento». Il presidente dei deputati M5S risponde così quando gli chiedono se sarà lui domani, in aula alla Camera, a fare le dichiarazioni di voto sulle comunicazioni fiduciaria di Mario Draghi. Crippa dribbla la domanda sui temi al centro del vis a vis con Fico. Poi, interpellato su cosa deciderà di fare il Movimento Crippa taglia corto: «Vediamo quale sarà la posizione di Conte».

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