«Emerge che la delibera assembleare di modifica dello statuto dell'Associazione Movimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 è stata adottata in assenza del quorum richiesto. Vanno sospese le delibere con cui è stato modificato lo statuto e subito dopo nominata la neonata figura del presidente dell'Associazione». Poche parole, pronunciate in un'ordinanza del Tribunale di Napoli, per certificare che Giuseppe Conte non è più il presidente del Movimento 5 Stelle, la sua elezione è stata sospesa dopo un ricorso presentato nelle scorse settimane da alcuni attivisti grillini partenopei. Ora «l'avvocato del popolo» dovrà essere abile a maneggiare codici e codicilli per rimettersi a capo dei Cinquestelle, per ora la sua carica è congelata. Una bomba deflagrata sui già fragili equilibri interni dopo lo scontro ormai insanabile tra le truppe dei fedelissimi di Luigi Di Maio e dello stesso Conte.
I giudici della settima sezione civile (presidente Gian Piero Scoppa, giudice Eduardo Savarese, relatore Marco Pugliese) che hanno esaminato il ricorso dell'avvocato Lorenzo Borré non hanno emesso ancora una sentenza di merito (prevista per l'1 marzo), ma hanno intanto ritenuto di sospendere le modifiche dello statuto M5s: per i magistrati Conte è stato eletto senza il quorum necessario. Una decisione cautelare non più appellabile fino a quando non giungerà una sentenza definitiva. Gli attivisti Liliana Coppola, Renato Delle Donne e Steven Hutchinson (già celebre per aver partecipato ad un reality show) avevano presentato ricorso a nome di tanti altri grillini.
L'entourage di Conte, intanto, prepara le contromosse sia sul versante legale - attraverso l'avvocato Francesco Astone - che politico. «La mia leadership - scrolla le spalle l'ex premier - si basa sulla profonda condivisione di principi e valori. È il legame politico, prima che giuridico, quindi non dipende dalle carte bollate». Per il legale di Conte «l'interpretazione del Tribunale contrasta la prassi e un indirizzo che mirava a scongiurare che la comunità fosse infiltrata da cordate organizzate ad hoc al fine di alterare le votazioni. Il provvedimento dispone la sola sospensione». Ma intanto Conte si prepara a lanciare una nuova votazione, ben sapendo che in questo momento il Movimento è una sorta di Vietnam e, a conferma della confusione, l'ex premier ha voluto prima incontrare nella sua abitazione romana il senatore Vito Crimi, ex capo politico reggente del Movimento (che qualche interpretazione vorrebbe far tornare in auge dopo la sospensiva), poi ha annunciato nuove consultazioni online per superare lo stallo. «A questa sospensione - ha spiegato a La 7 il presidente congelato cincischiando un «vedremo» sulla possibilità di concedere un terzo mandato ai parlamentari - si risponde con un bagno di democrazia. Erano già in programma delle modifiche dello statuto, si aggiungerà una ratifica da parte di tutti gli iscritti, anche quelli da meno di sei mesi, senza aspettare i tempi di un giudizio processuale». Resta da capire chi potrà prendere questa decisione essendo ormai l'M5s rimasto acefalo. Fa per questo rumore il silenzio di Di Maio e, ancor di più, del garante Grillo che sarebbe chiamato ad intervenire. In silenzio pure tutti i parlamentari. Gli unici a parlare gli attivisti dell'Associazione Rousseau che chiedono di indire un voto per una guida collegiale perché «Conte è andato a sbattere». Quell'associazione Rousseau, nata da Davide Casaleggio, che ieri Conte ha bollato come «un problema da risolvere». La partita, probabilmente, è solo all'inizio e il Movimento - originato prevalentemente dai gruppi napoletani - potrebbe finire proprio a Napoli, stavolta in un Tribunale.