Giustizia, Conte: «Problemi serissimi. Votare fiducia senza modifiche per M5S sarebbe difficile»

Giustizia, Conte: «Votare fiducia senza modifiche per M5S sarebbe difficile»
Giustizia, Conte: «Votare fiducia senza modifiche per M5S sarebbe difficile»
Martedì 27 Luglio 2021, 11:08 - Ultimo agg. 28 Luglio, 10:50
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Oggi Giuseppe Conte incontra i deputati della Commissione Giustizia per decidere quali modifiche proporre alla riforma Cartabia. Il M5S vuole esacludere dalla nuova "improcedibilità" i reati di mafia, terrorismo e corruzione.

Sulla riforma Cartabia c'è un confronto «costruttivo con Draghi, ma ho chiarito che la proposta come originariamente formulata pone problemi serissimi al Movimento». Lo ha detto, a quanto apprende l'Adnkronos, il capo politico in pectore del M5S Giuseppe Conte, incontrando i deputati M5S.

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Sulla riforma del processo penale «in pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno. È chiaro che una prospettiva di fiducia alla riforma senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile», ha aggiunto.

«Sulla riforma della giustizia ci sono margini di manovra ristrettissi. Ma io li sto sfruttando tutti e ce la sto mettendo tutta. Sto chiedendo una serie di interventi, consapevole che la maggioranza è molto ampia ed esprime ben differenti sensibilità. Ma abbiamo tracciato delle linee e dei punti fermi, insieme, con una squadra di lavoro tecnica, a partire dai reati di mafia, terrorismo e corruzione», ha detto Conte.

 

Intanto, però, altri partiti chiedono modifiche. Forza Italia vorrebbe allargare il perimetro della riforma all'abuso d'ufficio e, in generale, ai reati contro Pubblica Amministrazione.

Il centrodestra ha formulato un ricorso, per questo. 

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Gli emendamenti presentati da Forza Italia alla riforma della giustizia relativi all'abuso d'ufficio, però, sono inammissibili per estraneità di materia. A sottolinearlo, a quanto si apprende, è stato il presidente della Camera Roberto Fico rispondendo al ricorso del centrodestra. In questo modo Fico ha confermato la decisione del presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Mario Perantoni, che proprio la scorsa settimana aveva dichiarato inammissibili questi emendamenti.

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