Giustizia, resa dei conti nel governo dopo il caso Siri: la Lega passa al contrattacco

Giustizia, resa dei conti nel governo dopo il caso Siri: la Lega passa al contrattacco
di Emilio Pucci
Giovedì 16 Maggio 2019, 10:00 - Ultimo agg. 16:36
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«La proposta del ministro Bonafede sulla riforma della giustizia è irricevibile. La bloccheremo. Dopo le Europee conteranno i nostri voti. Se si vuole riformare la giustizia lo si farà nella nostra direzione». Ai piani alti della Lega è scattato l'allarme.

Il Guardasigilli sta portando avanti dei tavoli con avvocati e magistrati, senza scoprire le carte. Ma la proposta è stata visionata da ministri e big del Carroccio. E così, dopo il 26 maggio sarà proprio questo il primo nodo da affrontare in Cdm. «Il Movimento 5Stelle vuole una riforma punitiva, totalmente spostata sulle procure. O cambiano rotta o rischiano di andare a sbattere e di provocare la crisi», dicono chiaro e tondo negli ambienti di governo leghisti. Il sospetto nella Lega è che Bonafede e Di Maio, portando un pacchetto che comprenda sia la riforma della giustizia penale che quella civile, vogliano imporre i numeri in Cdm. Così come successo sul caso Siri, che è ormai ritenuto un punto di non ritorno sui temi della giustizia. Non è un caso che Salvini ieri abbia detto che «la riforma della giustizia sarà lo snodo centrale» per capire se l'esecutivo potrà andare avanti. E che Di Maio si sia lamentato perché la Lega si sottrae al confronto: «Ci doveva essere una riunione con la Lega per dirimere le cose su cui non erano d'accordo ma è saltata già due volte», ha sottolineato. Le due posizioni non sono affatto convergenti. «Se la Lega ha delle proposte, se il Salvini oltre che occuparsi di sicurezza ha delle proposte sulla giustizia, ben venga, ma non c'è un altro pacchetto: la riforma della giustizia la porta avanti il ministro della Giustizia», replica evidentemente preoccupato Bonafede, «Prendo atto dell'attenzione che la Lega vuole riportare sulla giustizia, e sono contento del fatto che dopo le elezioni potremo tornare a confrontarci serenamente».
 
Del resto il responsabile del Viminale, durante la presentazione del libro di Carlo Nordio a palazzo Madama moderatore il direttore del Messaggero Virman Cusenza , è stato tranchant: «O parte la riforma complessiva del processo penale, di cui la prescrizione potrà essere una minima parte del complesso, oppure non esistono processi all'infinito che vanno a sovrapporsi in una struttura come quella di oggi che è barbara». Ed ancora: «Vogliamo fare una riforma della giustizia non contro qualcuno ma coinvolgendo tutte le parti in causa, per non dare alibi a nessuno viste le esperienze del passato che sia fatta contro i magistrati, contro i pm, contro gli avvocati. La parola la mantengo, conto che lo stesso impegno valga per tutti». Per Salvini però «non si può certo pensare di diminuire i tempi dei processi togliendo pezzi di processi e margini di garanzia».

Il ministro dell'Interno ha sottolineato inoltre come ora i sindaci abbiano paura di sottoscrivere qualsiasi atto amministrativo. «Bisogna invertire il processo. Deve valere il silenzio-assenso. Se non mi rispondi entro trenta giorni do per scontato che tu mi dia ragione e io comincio il mio iter amministrativo», ha osservato. Ma l'assunto principale è che in questo momento «imprenditori e politici vengono considerati dei presunti colpevoli», deve valere invece il principio opposto, bisogna dimostrare la colpevolezza.

E' il ministro Bongiorno che sta preparando una controproposta organica. Si parte dal fatto che non bisogna togliere tutele all'indagato, semmai anzi rafforzarle, perché «deve avere la possibilità di difendersi», spiegano dalla Lega. In ogni caso serve avere processi più snelli, diminuendo per esempio i tempi delle notifiche e, di fondo, capire nel più breve tempo «se si è criminali o non colpevoli». I paletti arriveranno quando Bonafede presenterà il testo. «Lo valuteremo e lo emenderemo», promette Salvini.

«Non si possono tenere aperti i processi per anni», ribadisce il sottosegretario alla Giustizia, Morrone. Non c'è ancora una road map della Lega ma lo scontro andato in scena con M5S sulla riforma della prescrizione si riproporrà. Con la Lega che è tornata a chiedere il termine degli emendamenti sulla separazione delle carriere (l'azzurro Costa ha costituito un intergruppo ad hoc), mentre a giugno è calendarizzata in Aula la legge sulla responsabilità dei magistrati in presenza di un'ingiusta detenzione.
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