Governo Conte ai nastri di partenza, spoil system vicino: 350 poltrone ballano

Governo Conte ai nastri di partenza, spoil system vicino: 350 poltrone ballano
di Andrea Bassi
Domenica 27 Maggio 2018, 07:33
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Nei corridoi di Montecitorio, tra i deputati dei vari schieramenti, qualcuno sostiene che la partita delle nomine pubbliche sia stata il lubrificante che ha acceso i motori dell'accordo di governo tra la Lega e i Cinque Stelle. Esagerazioni, forse. Ma è certo che non si tratta di un passaggio secondario. Tra il meccanismo dello spoil system, che fa decadere entro 90 giorni dal giuramento del governo tutti i capi dipartimento dei ministeri e i segretari generali, le nomine nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali in scadenza nelle società direttamente controllate, e quelli nelle controllate indirette, secondo i calcoli ballerebbero 350 poltrone. Alcune di grande peso. Come la Cassa Depositi e Prestiti, la società oggi guidata da Fabio Gallia e Claudio Costamagna, sulla quale da tempo ha messo gli occhi il Movimento Cinque Stelle.
 
In pole position ci sarebbero Dario Scannapieco, attualmente a capo della Bei in Italia, la Banca europea degli investimenti. Il suo nome era stato indicato dall'economista Giulio Sapelli (minisro in pectore per un giorno). I grillini starebbero guardando invece, con interesse per la successione a Gallia a Fabrizio Palermo, l'attuale Cfo. Oltre alla Cassa andranno a scadenza la Sogei e il Gse. La partita più politica di tutte, riguarda il rinnovo dei vertici della Rai. I giochi sono già iniziati e M5S e Lega hanno detto di puntare sull'«eliminazione della lottizzazione politica».

Ci sono poi da rinnovare decine di consigli e collegi sindacali di società controllate da Enel, Eni, Leonardo. In pratica le scelte in questo caso spetterebbero ai manager, ma la politica ha spesso fatto sentire la sua voce. L'altro capitolo riguarda il meccanismo dello spoil system. Entro 90 giorni i nuovi ministri dovranno scegliere i nuovi capi dipartimento, i nuovi segretari generali e, nel caso del ministero dell'Economia, i vertici delle tre agenzie fiscali: Entrate, Dogane-Monopoli e Demanio. In bilico ci sono le poltrone di Ernesto Maria Ruffini, di Giovanni Kessler, che si è appena licenziato dalla magistratura per mantenere l'incarico alle Dogane, e di Roberto Reggi. Che Paolo Savona sia o no, il nuovo ministro del Tesoro dovrà decidere anche del destino del Ragioniere dello Stato, Daniele Franco (appena riconfermato da Padoan) e del neo direttore del debito pubblico, Davide Iacovoni. Una volta giurato, il nuovo governo potrà finalmente indicare anche il successore di Guido Bortoni all'Arera, l'Authority dell'Energia. A ottobre scadrà anche il mandato di Giovanni Pitruzzella all'Antitrust. Ma nello spoil system entrano anche altre caselle di rilievo, come il capo della Polizia e quello della Protezione civile.
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