La Cei si schiera a fianco di Cgil, Cisl e Uil per chiedere al governo Draghi il blocco dei licenziamenti e per mettere in campo azioni di prossimità alle situazioni di fragilità economico finanziaria. È quanto è stato stabilito al termine di un incontro tra il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi e i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Emanuele Ronzoni. L’incontro è avvenuto nella sede della Cei, a Circonvallazione Aurelia, in un «clima cordiale».
A creare i presupposti per questo scambio di opinioni è la medesima preoccupazione per l'alto numero di morti sul lavoro.
«Sono dati drammatici che devono farci riflettere. In modo particolare gli organismi preposti in materia, soprattutto i datori di lavoro, sono tenuti a far operare in sicurezza i lavoratori, e questi ultimi a rivendicare il diritto al lavoro in condizioni sicure. È un’emergenza da affrontare insieme. Servono una strategia e una forte iniziativa nazionale che coinvolga tutti, Governo, Istituzioni e cittadini» ha detto Bassetti. L'appello è stato rilanciato dai rappresentanti dei sindacati.
Un altro comune timore è il rischio di una escalation di proteste e di possibili violenze «che potrebbero nascere dalla fine del blocco dei licenziamenti e dalla riforma delle pensioni». I vescovi e i sindacati chiedono di prorogare il blocco dei licenziamenti, di disegnare strumenti e soluzioni sostenibili e innovative dal punto di vista sociale.
Bassetti ha ripetuto durante la riunione che «la qualità del lavoro, la stabilità del lavoro e le tutele per il lavoro sono il campo d’impegno fondamentale per garantire giustizia sociale e per ascoltare e far crescere le future generazioni. Senza lavoro non si realizza il riconoscimento della dignità delle persone. Si tratta di una questione cruciale, che ha implicazioni culturali ed economiche e racchiude in sé anche il problema demografico: senza lavoro non c’è spazio per pensare ai figli. È doveroso e urgente affrontare il futuro investendo sulla famiglia e sulla volontà di superare l’inverno demografico in corso».