Governo, chef Colonna: «Alleanza Pd-M5S come la carbonara con la mortadella»

Colonna, lo chef dei politici: «Alleanza Pd-M5S come la carbonara con la mortadella»
Colonna, lo chef dei politici: «Alleanza Pd-M5S come la carbonara con la mortadella»
Venerdì 23 Agosto 2019, 17:55 - Ultimo agg. 24 Agosto, 12:59
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«Risolviamo la crisi. Che siano elezioni anticipate o nuove maggioranze. Gli italiani hanno bisogno di governi stabili. I nostri politici si incontrino, pure, dinanzi ad un bel piatto di matriciana o pasta alla carbonara. O più semplicemente di fronte ad una gricia fumante. A disposizione metto la mia cucina e il mio resort di Labico». È l'appello lanciato all'Adnkronos dallo chef pluristellato Antonello Colonna che aggiunge: «Si parla tanto di un possibile governo giallo-rosso, colori che amo per la mia fede calcistica, ma la Roma oggi non può essere un portafortuna». «Anche la politica, a mio avviso, come la cucina, è fatta di ingredienti che devono potersi amalgamare tra loro - ha spiegato ancora - l'intesa tra Pd e M5S non penso possa funzionare.Mancano di corrispondenze e di assonanze, non c'è feeling tra loro. Sono molto scettico. È come chiedere ad un grande chef di preparare una carbonara con la mortadella».

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Lo chef dei politici e dei capi Stato, da Andreotti a Forlani, da Tatarella a Veltroni, ma anche di sovrani illustri come la regina Elisabetta d'Inghilterra, a cui fece assaggiare la sua spalla di capretto cotta nella mentuccia romana e nel pecorino, ma anche i 'codinì con cicorione ripassato in padella e finocchietto selvatico, non ha dubbi: «I nostri politici ripartano dai territori e dal cibo. Non è solo storia e tradizioni locali, ma anche cultura e soprattutto di diversità, complessità, eterogeneità che dobbiamo trasformare in ricchezza. Del resto lo aveva affermato lo stesso De Gaulle per la Francia, "Come si può governare un Paese che ha 365 varietà di formaggi?". Dobbiamo provarci anche in Italia».

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Ed ha proseguito Antonello Colonna dal suo buen retiro di Labico: «Temo che i nostri politici, da qualche tempo, stiano governando per 'tentativì come fanno alcuni chef per quella che viene chiamata la 'nouvelle cuisinè. Anche la politica, come la cucina, ha bisogno di strategie e di ingredienti, di una vera identità e di una guida. Quello che forse manca oggi. Ma il cibo può aiutare a riunire gli italiani. Matteo Salvini ne ha fatto un vessillo e un'icona pop; è un uomo che sa godere dei piaceri della vita - ha continuato lo chef pluristellato - In questo momento particolare della sua carriera dopo aver 'sfoggiatò spaghetti al Ragù Star, uova al tegamino e pollo 'cinesè con peperoni in salsa piccante, gli consiglierei di raffinare il proprio palato con uno stracotto al Barolo, vino di aristocratico lignaggio». Per i due frontman del M5S, Luigi Di Maio e il premier Conte, Antonello Colonna suggerisce piatti del loro Sud come «orecchiette con le cime di rapa per il premier Conte e per il ministro Di Maio ricette liberamente ispirate ai 'Monsù' napoletani», all'insegna del «Regno delle Due Sicilie, un'epoca di ricchezza e splendori gastronomici inarrivabile».

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La "vignarola", un piatto popolare ma non ordinario, una 'soupè ottenuta «con ingredienti di stagione, zucchine, carciofi, melanzane che il contadino offriva alla sua donna con un mazzo di fiori», è il piatto immaginato dallo chef Colonna per l'unica signora leader di uno deiv partiti italiani protagonisti di questa fase politica, Giorgia Meloni di FdI. «Guida un partito con all'interno uomini forti come Ignazio La Russa - ha detto - riuscendo ancora a tenerlo unito. La 'vignarolà è il piatto che meglio rappresenta, a mio avviso, la Meloni. Sapori forti, energetici, simbolo di una indiscussa romanità». In controtendenza con i 'desideratà di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, Antonello Colonna: «Il cavaliere non ama a tavola, né l'aglio, né la cipolla. Non solo per sé, ma anche per i suoi illustri commensali. Invece sono ingredienti tonificanti, energizzati, quasi un elisir di lunga vita - ha confessato - Per lui e i suoi ospiti sarei pronto a prepare una magica 'soupe aux oignons', ma anche gradevolissimi spaghetti aglio, olio e peperoncino».

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Ed infine uno sguardo alla tavola di Nicola Zingaretti, segretario del Pd, buongustaio e gourmet. «Il leader del Pd e presidente della Regione Lazio è un uomo che stimo e rispetto - ha concluso Antonello Colonna - Lo conosco personalmente.
Nicola è un politico navigato, anche se oggi il suo ruolo all'interno del partito è complesso. Senza perdere l'anima del passato deve poterlo traghettare verso il futuro. Pronto a preparare per lui una delle mie hit, i 'ravioli 2.0', un'evoluzione della matriciana. Sapori, memoria del passato con uno scatto in avanti. Un piatto beneaugurante per il futuro del Partito Democratico
».

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