Governo Meloni, ipotesi fiducia il 25 e 26 ottobre: come funziona il voto alla Camera e in Senato

Governo Meloni, ipotesi fiducia il 25 e 26 ottobre: come funziona il voto alla Camera e in Senato
Governo Meloni, ipotesi fiducia il 25 e 26 ottobre: come funziona il voto alla Camera e in Senato
di Fausto Caruso
Giovedì 20 Ottobre 2022, 16:11 - Ultimo agg. 20:41
3 Minuti di Lettura

L'ultimo miglio è sempre il più duro e nel caso di Giorgia Meloni è stato lastricato da mine nella forma delle parole sull'Ucraina dell'alleato Silvio Berlusconi circolate attraverso audio rubati. La leader di Fratelli d'Italia, tra un silenzio e una smentita, è riuscita se non a disinnescarle quantomeno a evitarle, per ora. Domani sarà finalmente il momento delle consultazioni col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la sera stessa potrebbe ricevere l'incarico di formare un governo. Dopo la nomina, ci sarà il giuramento e il passaggio di consegne con Mario Draghi con la cerimonia della campanella. Per entrare in carica a tutti gli effetti però, come ogni governo, l'esecutivo Meloni dovrà sottoporsi al voto di fiducia delle Camere.

Consultazioni, cosa sono e come funzionano i colloqui con Mattarella per la formazione del governo

Quando si voterà la fiducia

Considerando che le consultazioni saranno molto rapide, visto il quadro politico che ha delineato una chiarissima maggioranza, Giorgia Meloni potrebbe giurare nelle mani del Capo dello Stato già domenica 23 settembre. A quel punto la fiducia potrebbe essere prevista per martedì 25 alla Camera e per il giorno successivoal Senato, come accennato dal capogruppo alla Camera di FdI Francesco Lollobrigida.

Dato che il governo Draghi ottenne prima l'approvazione del Senato, per prassi con l'esecutivo Meloni dovrebbe accadere il contrario.

Berlusconi: «Fra alleati leali, discussioni normali. Divisioni vere a sinistra»

L'istituto della fiducia

Il voto di fiducia è uno degli atti centrali che fa dell'Italia una Repubblica Parlamentare ed è regolato dall'articolo 94 della Costituzione, che recita «Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale». Questo significa che il voto deve essere espresso a scrutinio palese e i rappresentanti di ciascun partito devono motivare la scelta del proprio gruppo di sostenere o meno l'esecutivo. Tale meccanismo fa sì che ogni singolo deputato o sentore si assuma la responsabilità politica delle proprie decisioni e che tutti i gruppi che votano la fiducia si impegnino ad appoggiare in maniera continuativa il governo per garantire stabilità. Allo stesso modo anche eventuali mozioni di sfiducia devono essere motivate, oltre a essere firmate da almeno un decimo dei componenti dell'aula.

Consultazioni, cosa sono e come funzionano i colloqui con Mattarella per la formazione del governo

La fiducia va ottenuta da entrambi i rami del Parlamento e per incassarla basta che la mozione abbia la maggioranza semplice, ovvero la metà più uno dei votanti. Si tratta di un passaggio fondamentale perché solo dopo essersi assicurato il sostegno del Parlamento il nuovo governo entra nel pieno delle sue funzioni e può esercitare tutte le sue prerogative, tra cui la più importante è quella di indirizzo politico. Tutte le leggi vanno infatti approvate dal Parlamento, senza il quale il governo può restare in carica solo per la gestione degli affari correnti, come lo sarà l'esecutivo Draghi fino al momento di passare la campanella a Giorgia Meloni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA