Grillo: «Charlie non è clinicamente morto, l'Europa è senz'anima...»

Grillo: "Charlie non è clinicamente morto, l'Europa è senz'anima..."
Grillo: "Charlie non è clinicamente morto, l'Europa è senz'anima..."
Venerdì 30 Giugno 2017, 11:22 - Ultimo agg. 13:51
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«Non riesco a togliermi dalla testa il pensiero del piccolo Charlie. Mi fanno paura i social quando diventano curve da tifoseria con persone che sparano certezze e urlano, non cerco facili like. Ma condivido uno stato d'animo, più che uno status: il dolore di quei genitori e di quel bambino mi rimbomba in testa continuamente. Mi sembra insopportabile per noi, figuriamoci per quella povera famiglia che vive queste ore così. Perchè la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perchè non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d'uomo non valeva un'attenzione diversa delle autorità europee? Per una volta ho più domande che risposte...». Lo scrive il leader del Pd, Matteo Renzi, su Facebook.
 


L'AFFONDO DI GRILLO «Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo. Charlie Gard non è clinicamente morto, i suoi genitori non desiderano che siano spente le macchine che lo tengono in vita, addirittura se ne andranno via! Un viaggio di coraggio e di speranza: una musica che trova orecchie da mercante in questa europetta insipida e senz'anima».



Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, commentando il caso del bambino britannico Charlie Gard. «La corte europea per i diritti dell'uomo - spiega - ha sentenziato: ciò che hanno deciso i tribunali inglesi riguardo la sospensione dei trattamenti per mantenere in vita il piccolo Charlie Gard va bene così. Non è entrata nel merito la corte europea. Si è comportata come una corte di cassazione: non è più un processo al fatto in sé, ma piuttosto alla forma dei gradi di giudizio precedenti. È incredibile, significa che tutta la Ue non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale». «Avere la risposta in tasca per situazioni come queste è arrogante in ogni caso, ma la vita va salvaguardata senza dubbio. Per altro una malattia che distrugge i microscopici polmoni che stanno dentro le cellule (i mitocondri) progressivamente e senza eccezioni note è una specie di incubo solido! Un orrore che condanna a morte certa un bellissimo bimbo», rimarca il leader M5S. 



«La speranza è vissuta nell'intimità di una dimensione assolutamente soggettiva, il piccolo non è in morte cerebrale, i suoi genitori chiedono che vengano semplicemente proseguite le terapie di sostegno vitale mentre si preparano a togliere il disturbo per correre negli Usa, grazie ad una colletta record (da 1,3 milioni di sterline). Tantissimi cittadini britannici hanno accordato una fiducia a quella speranza, con un appoggio economico! Neppure da quella campana - insiste Grillo - ci sentono i nostri spettrali banchieri della Ue?». «C'è un modo di dire che amo tantissimo: 'non esistono atei in trinceà soltanto che in questa storia la trincea riguarda solo il Papà e la Mamma del piccolo... Mentre la Corte europea e la Ue nel suo insieme assomiglia sempre di più al pubblico non pagante di un circo romano, dove dei disgraziati lottavano sperando di sopravvivere, ancora un pò», aggiunge il capo politico dell'M5S. 
 


APPELLO MONS. PAGLIA, "RISPETTARE VOLONTÀ GENITORI CHARLIE" L'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha lanciato un appello a rispettare la volontà dei genitori del piccolo Charlie Gard, il bimbo di dieci mesi ricoverato in un ospedale di Londra per una rara malattia che secondo i medici è incurabile, al quale oggi sarà staccata la spina. I suoi genitori hanno perso la battaglia legale arrivata fino alla Corte europea dei diritti umani e non potranno portare a proprie spese il bimbo negli Usa per sottoporlo a una cura sperimentale. «La vicenda del piccolo bambino inglese Charlie Gard e dei suoi genitori colpisce tutti noi per il carico di dolore e di speranza che ci consegna», dice mons. Paglia che assicura la sua vicinanza ai genitori e a quanti «lo hanno curato e hanno lottato con lui». Per loro, e per quanti sono chiamati a decidere del loro futuro, si legge nella dichiarazione del presidente dell'Accademia per la Vita, riportata dalla Radio Vaticana, «innalziamo al Signore della vita una preghiera perché nulla vada perduto». La Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles, si legge nel documento, ha «emesso un comunicato che anzitutto riconosce la complessità della situazione, il dolore straziante dei genitori, la ricerca del bene per Charlie messo in campo da tutti i soggetti coinvolti». Il testo, prosegue mons. Paglia, «ribadisce inoltre che non si può mai porre in essere alcun gesto che metta fine intenzionalmente a un'esistenza umana compresa la sospensione della nutrizione e dell'idratazione». Al tempo stesso, prosegue il presule, vanno purtroppo «riconosciuti anche i limiti di ciò che si può fare, certo dentro un servizio all'ammalato che deve continuare fino alla morte naturale». Riprendendo la Evangelium Vitae di San Giovanni Paolo II, mons. Paglia, sottolinea che «dobbiamo compiere ogni gesto che concorra alla sua salute e insieme riconoscere i limiti della medicina», va perciò «evitato ogni accanimento terapeutico sproporzionato o troppo gravoso». Inoltre, riprende il presidente della Pontificia Accademia, «va rispettata e ascoltata anzitutto la volontà dei genitori e, al contempo, è necessario aiutare anche loro a riconoscere la peculiarità gravosa della loro condizione, tale per cui non possono essere lasciati soli nel prendere decisioni così dolorose». «Quando l'alleanza terapeutica tra paziente (in questo caso i suoi genitori) e medici si interrompe - conclude mons. Paglia - tutto diventa più difficile e ci si trova obbligati a percorrere l'estrema ratio della via giuridica, con i rischi di strumentalizzazioni ideologiche e politiche sempre da evitare e di clamori mediatici talvolta tristemente superficiali». 

CAPEZZONE, "PERCHÈ IMPEDIRE CURE AL PICCOLO CHARLIE?" «Da laico, liberale, pro-eutanasia, difensore della scelta personale (o della famiglia), sono due volte choccato e addolorato per la vicenda del piccolo Charlie Gard. Se i genitori vogliono tentare una cura, perché impedirlo?». Lo domanda Daniele Capezzone, deputato Direzione Italia, intervendo sul caso del bambino britannico gravemente malato, al quale verranno staccati i supporti medici che lo tengono in vita.
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