Boschi: tempi record su Bagnoli, ma non è la sola sfida per Napoli

Boschi: tempi record su Bagnoli, ma non è la sola sfida per Napoli
di Marilicia Salvia
Venerdì 15 Aprile 2016, 08:21 - Ultimo agg. 20:24
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Bagnoli ma non solo: «Napoli ha tante risorse trascurate e potenzialità inespresse, e sono davvero convinta che insieme potremo fare un bel lavoro», sorride Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, che oggi a Napoli inaugurerà la campagna elettorale per Palazzo San Giacomo della candidata del Pd (e del centrosinistra) Valeria Valente. «Conosco Valeria - sottolinea - e sono contenta che sia lei, giovane avvocatessa carica di entusiasmo ed energia, a giocare con noi, con il governo che rappresento e il nostro partito, questa sfida di cambiamento per la città».

Ministro, per la seconda volta in pochi giorni la Valente incassa il sostegno del governo ai suoi massimi livelli: dopo la famosa pizza con Renzi oggi lei le sarà al fianco alla convention della Stazione Marittima. Segno che il Pd avverte l'importanza, ma anche la difficoltà di questo appuntamento elettorale dall'esito niente affatto scontato?
«Di scontato non c'è mai nulla, ma io sono convinta che Valeria davvero possa giocarsela. Gli avversari non vanno mai sottovalutati e noi non lo facciamo, a Napoli come nelle altre città. So che abbiamo una candidata giovane ma già esperta, che conosce bene la sua città e ha voglia di rilanciarla, di aiutarla a voltare pagina dopo anni di immobilismo. Le premesse ci sono tutte, basta vedere quello che è appena successo in conferenza di servizi su Bagnoli, che si è conclusa con decisioni prese rapidamente e all'unanimità».

Il dibattito sul rilancio di quell'area sarà probabilmente il fulcro della campagna elettorale: da questo punto di vista il governo si sta muovendo a ranghi serrati, dimostrando più che mai di voler menare le danze rispetto agli avversari che giocano di rimessa. Quanto peserà l'effetto Bagnoli sulla partita del 5 giugno?
«Non credo che la partita si giochi solo su Bagnoli, su cui oltretutto, lo dico con chiarezza, il governo non sta facendo campagna elettorale ma un importante intervento di risanamento, di programmazione e allocazione di risorse nell'ottica di uno sviluppo che è interesse non solo di Napoli ma dell'intero Paese. Napoli non è solo Bagnoli, penso che in città c'è bisogno di fare un lavoro di rilancio complessivo, peraltro senza limitarsi a guardare al passato. È necessario, anzi indispensabile tutelare e valorizzare l'immenso patrimonio culturale e artistico, recuperare il mare davanti a Bagnoli e puntare tutte le carte possibili sul turismo. Ma, allo stesso tempo, c'è da lavorare sulle reti infrastrutturali, però partendo dal sistemare le buche nelle strade in città, e poi sulla qualità della vita, sulla pulizia e il decoro, sull'innovazione: Napoli è una città giovane, dinamica, deve guardare al presente e al futuro. Da questo punto di vista, direi che Bagnoli può rappresentare un modello rispetto a quello che il nostro governo, e il Pd possono e sanno fare in termini di operatività, di rapidità, di efficienza, come dinostrato anche a Pompei».

Un modello che irrompe dopo vent'anni di ritardi, una stagione eterna della quale è stato protagonista in buona parte proprio il Pd: questo come lo spiegherete agli elettori?
«Intanto quando di mezzo ci sono più di vent'anni è difficile che i responsabili siano tutti da una sola parte. E non mi sembra che negli ultimi cinque, quelli dell'amministrazione de Magistris, sia cambiato nulla: il sindaco non è riuscito a presentare un progetto credibile né a risolvere nessun problema tecnico o burocratico. Il governo si è fatto carico di questo problema, con un progetto importante e mettendo in campo investimenti che in parte sono già disponibili, e in tre mesi ha fatto già tantissimo. Al punto che a una settimana di distanza dalla presentazione del piano Invitalia cui ha partecipato Renzi, è arrivato il sì unanime della conferenza di servizi sulle bonifiche e sul piano di rigenerazione urbana».

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