Terra dei fuochi, la crociata di Costa: «Pene più severe per i signori dei rifiuti e multe a chi non bonifica»

Terra dei fuochi, la crociata di Costa: «Pene più severe per i signori dei rifiuti e multe a chi non bonifica»
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 20 Maggio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 18:37
4 Minuti di Lettura
«La quarta linea del termovalorizzatore di Acerra non si farà. Con i tecnici dell'Ispra ho verificato i dati e siamo certi che, con l'attuale trend della differenziata, in tempi brevi non ci saranno più rifiuti secchi di quelli che già possiamo bruciare. Perciò, se De Luca andrà avanti con la sua proposta, io la bloccherò»: il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, oggi a Napoli per monitorare i risultati del decreto di novembre contro gli incendi, boccia definitivamente l'idea di potenziare l'inceneritore.

Un no senza appello?
«Ho già spiegato che l'ipotetica quarta linea entrerebbe in funzione tra tre anni e quindi non potrebbe mai risolvere le possibili difficoltà che affronteremo a settembre quando le tre linee attualmente in esercizio chiuderanno per un mese, i successivi approfondimenti hanno dimostrato che non l'incremento della lavorazione non servirà né ora ne mai».

Però i siti di stoccaggio si riempiono e gli incendi continuano...
«Non è così, i roghi diminuiscono e gli arresti aumentano. Anzi sono raddoppiati rispetto allo stesso anno passando da dieci a venti e sono aumentate anche le sanzioni amministrative e quelle penali. Si sono strette le maglie dei controlli e si sono ottenuti dei risultati».

Basta?
«Oggi incontro al palazzo di Governo in piazza Plebiscito i vertici delle prefetture interessate dal protocollo di intesa firmato a Novembre gli amministratori, le forze armate e quelle di polizia. Rispetto così l'impegno che presi di tornare ogni due o tre mesi per verificare stato dell'arte. Adesso andiamo incontro all'estate ed è importante fare la messa punto. Vedremo cosa è successo negli ultimi tre mesi. Insieme all'ingegner Fabrizio Curcio, responsabile della cabina di regia insediata presso il consiglio dei ministri, e al sottosegretario Micillo verificheremo anche le eventuali nuove proposte».
 
Quindi tutto ok?

«Stiamo facendo dei passi in avanti. L'Aeronautica militare ha fatto alzare dei caccia sperimentali, la Regione sta completando le gare per comprare una decina di droni da affidare alla Sma che andranno a sommarsi a quelli che l'esercito già sta utilizzando. Nelle prossime settimane presenteremo l'aggiornamento dello studio Sentieri sullo stato di salute degli abitanti della Terra dei Fuochi e anche i risultati dell'analisi epidemiologica attivata dalla procura Napoli Nord. Intanto l'Istituto della Sanità, nell'ambito del progetto Epica che coinvolge i medici di base, ha attivato la piattaforma sulla quale confluiranno tutti i dati. L'articolo 26 bis del decreto legge 132 del 2018 prevedeva un piano di sicurezza interno ed uno esterno ai siti di stoccaggio e questo è stato fatto: oggi l'azienda è compartecipe e abbiamo una fantastica banca dati per cui è più facile intervenire. Certo, anche un solo rogo è troppo, ma abbiamo fatto dei passi in avanti».

Manca sempre la destinazione finale dei rifiuti
«Il problema è la mancanza degli impianti di compostaggio previsti dal piano regionale, ma il governatore ci assicura che si sta chiudendo la fase degli appalti. A quel punto potremo l'Europa potrebbe concederci una riduzione della multa di 120 mila euro al giorno che continuiamo a pagare».

E la promessa legge per la Terra dei Fuochi?
«Non ci sarà una sola legge, ma raddoppieremo le norme che sono già pronte e saranno depositate a giugno. Abbiamo organizzato un disegno di legge cosiddetto Risanambiente per le bonifiche e un altro che inasprirà la repressione».

Cosa cambierà?
«Per le bonifiche ci saranno tempi certi, gli amministratori che non rispetteranno le scadenze ne risponderanno davanti alla Corte dei Conti. Chi ritarda paga, a cominciare da me. L'Europa poi si è impegnata a finanziarci a patto di ottenere dei risultati. Non bisognerà più aspettare le condanne definitive degli inquinatori: le bonifiche partiranno e poi ci sarà il recupero dei soldi in danno».

Lei ha annunciato pene più severe per chi inquina. Quali?
«Con il disegno di legge Terra mia prevediamo l'inversione dell'onere della prova ai danni di chi inquina, il daspo ambientale e nuove norme sui sequestri e le confische. Adesso l'articolo 256 bis prevede che si possa arrestare e incriminare solo colui che incendia rifiuti abbandonati, con la nuova legge le aggravanti saranno valide anche per chi da alle fiamme i depositi. Saranno previste pene più gravi per chiunque crei una discarica: oggi questi malviventi sono perseguibili solo per illecita gestione dei rifiuti, presto non sarà più così. La prescrizione dei reati ambientali, poi, scatterà non dal momento in cui l'illecito è stato commesso ma da quello in cui ha cominciato a mostrare i suoi effetti ed è stato scoperto. Si pensi ai veleni interrati nella Terra dei Fuochi: l'illecito è avvenuto magari molti anni fa e rischia di non venir punito il colpevole perché è stato scoperto molti anni dopo. Questo non avverrà più. Le nuove norme saranno dure, ma efficaci».
© RIPRODUZIONE RISERVATA