Iovino (M5s): «Trenta ha messo in imbarazzo tutti noi»

Luigi Iovino, M5s
Luigi Iovino, M5s
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 12 Dicembre 2019, 11:56 - Ultimo agg. 15:12
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«Ci ha creato solo imbarazzi. Prima di candidarsi nel “Team del Futuro” l’ex ministro Elisabetta Trenta avrebbe dovuto lasciare la casa che le spettava quando era al ministero». Luigi Iovino, deputato del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Difesa, risponde da Washington, dove alla National Defense University è andato per discutere proprio di temi militari con alcuni membri del Congresso Usa. Ma le notizie corrono in fretta e, negli stessi attimi in cui attraverso le chat di Whatsapp molti pentastellati commentano l'affaire della casa di Trenta, arriva la notizia che l'ex ministro è stata esclusa dal team dei “facilitatori” che affiancheranno Di Maio. 

Hanno fatto rabbia tutti quei servizi giornalistici dedicati alla vicenda della casa dell’ex ministro?
«Sono scocciato da questi atteggiamenti di singoli che stanno oscurando i comportamenti virtuosi che ci contraddistinguono da sempre all’interno delle istituzioni. Non lo penso solo io, ma molti portavoce stavano ragionando da tempo sull’inopportunità di trascinare tutto il Movimento in faccende che possono solo danneggiarci. È un danno per tutti, noi sin dal principio ci decurtiamo lo stipendio, rinunciamo alle indennità di carica e alla maggior parte dei privilegi, penso ai presidenti di commissione e a tutti i membri dell’ufficio di presidenza della Camera che, come me, rinunciano all’indennità. E poi basta una vicenda simile per rovinarci tutti».

Trenta ha spiegato che a tempo debito terrà una conferenza stampa e chiarirà tutto.
«Al netto delle solite forzature giornalistiche resta il fatto che determinati comportamenti, oltre ad essere in totale contraddizione con la nostra missione politica, hanno attivato, tra Codacons e Procura Militare, alcuni processi che offriranno alla dottoressa Trenta la possibilità di spiegare nei giusti consessi le proprie ragioni».

Però Trenta a ministro ce l’avete messa voi, non crede che avete difficoltà alla pari degli altri partiti nella selezione della classe dirigente?
«La competenza è fondamentale per chi vuole incidere realmente con il proprio impegno nelle istituzioni, non dimentichiamo però che la trasparenza è un prerequisito fondamentale per chi vuole far parte del Movimento. Se non si è spinti dalla fretta di appagare le proprie aspirazioni personali il tempo è sempre galantuomo ed offre la possibilità di avvalorare le proprie capacità e le proprie verità».

Prima gli attacchi contro Di Maio, poi contro Conte, adesso c’è Trenta nel mirino. Siete ormai alle correnti, quanto può durare così il governo visto che qualcuno ha già lasciato il Movimento?
«Io sono in linea con Luigi Di Maio, credo che questo esecutivo abbia permesso al Paese di evitare i danni economici derivanti dalle scelte tanto intempestive quanto sciagurate di Matteo Salvini. In diversi ministeri stiamo completando il lavoro riformatore iniziato nel primo governo di questa legislatura. Picconare è più facile che costruire soluzioni solide e durature per l’Italia. Il consiglio che sento di poter offrire ai miei compagni di viaggio è quello di aiutarci insieme a raggiungere gli obiettivi prestabiliti».

Grillo vi sprona a intensificare le intese con il Pd, ma per i prossimi appuntamenti regionali si va divisi. Così non rischiate di dare un aiuto al “nemico” Salvini?
«Beppe ci ha spronato a trovare una prospettiva insieme ai giovani elettori del Pd, la nostra base combatte molte battaglie che l’elettorato del Pd sta chiedendo a gran voce alla sua classe dirigente. Il nostro ruolo è mantenere alta l’attenzione sulle questioni che per noi sono identitarie».

In Campania pensa vada fatto qualche sforzo in più per creare una piattaforma comune con il centrosinistra?
«In Campania il Movimento è e resta forte. Stiamo lavorando per arrivare preparatissimi alle prossime regionali. Ma i nostri cittadini chiedono persone nuove e freschezza delle idee e ad oggi i partiti sono succubi di gruppi di potere che schiacciano qualunque possibilità di cambiamento. Noi, nella Regione dalla quale provengo, non falliremo l’obiettivo è stiamo coinvolgendo le migliori energie. Partiremo dai giovani ai quali sono stati negati tanti diritti, come il diritto allo studio, che in Campania non è garantito. Di questa battaglia mi sono occupato personalmente anni fa da rappresentante degli studenti e ora come deputato insieme a tanti colleghi e soprattutto al ministro Fioramonti, e devo dire che siamo riusciti a portare a casa un grande risultato».

 
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