Ischia, il ministro Musumeci a Napoli: «Ora attrezzature e mezzi pronti all'uso in tutte le isole minori»

«Andrò a Ischia quando la mia presenza non sarà di intralcio»

Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci
Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci
di Lorenzo Calò
Domenica 27 Novembre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 28 Novembre, 07:27
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«Da questa drammatica vicenda dobbiamo trarre una lezione per il futuro: le isole minori vanno comunque dotate di attrezzature e mezzi di primo intervento, pronti all'uso, anche se di utilizzo non immediato».

Sono da poco trascorse le nove di sera quando il ministro della Protezione civile Nello Musumeci chiude l'ultimo briefing in prefettura a Napoli. È lui il rappresentante del governo delegato a presidiare sul posto l'area di crisi. Da questa mattina sono di nuovo tutti riconvocati dal prefetto Claudio Palomba.

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Ministro, dice questo perché sono emerse criticità nei soccorsi?
«La macchina dei soccorsi sta funzionando ma ci sono dei tempi e delle oggettive difficoltà di cui tener conto.

Il maltempo ha rallentato l'operatività dei soccorritori, poi c'è tutto l'aspetto logistico da considerare. Trasferire sull'isola mezzi, pale meccaniche e altre importanti attrezzature richiede tempo e uno sforzo non secondario. Altra cosa, poi, sono gli uomini. Per questo dico che anche le isole minori vanno dotate delle idonee attrezzature in loco pronte per essere utilizzate in casi di emergenza. E siccome le emergenze rischiano di essere frequenti, noi dobbiamo farci trovare pronti».

Avete già una stima, seppur parziale, degli interventi economici necessari?
«Come governo siamo pronti ad adottare le prime necessarie misure di intervento in termini finanziari. Il capo della Protezione civile ha già predisposto il documento per le prime operazioni, fermo restando che un'attenta ricognizione dei danni determinerà nel governo, attraverso l'acquisizione di atti istruttori, l'adozione di ben più adeguate misure. Aspettiamo anche la ricognizione che farà la Regione».

Ci sarà un Cdm ad hoc?
«Si tratterà di prevedere alcuni milioni di euro per i primissimi interventi. Il presidente Meloni segue con attenzione l'evolversi della situazione e ha già detto che sarà fatto tutto quanto necessario. In questo momento dobbiamo solo preoccuparci della sorte dei dispersi e della necessità di mettere al sicuro le persone che sono nelle zone vulnerabili, oltre che gli sfollati».

Lei ha parlato di correttivi e prevenzione: a che cosa si riferisce in particolare?
«Un ragionamento sulla prevenzione strutturale prima o poi dobbiamo farlo. Non è possibile farlo solo quando scatta l'allarme e poi lo dimentichiamo dopo. La più grande opera pubblica da realizzare nei prossimi anni è la messa in sicurezza del nostro territorio, che è fragile e vulnerabile». 

Quanto hanno inciso a Ischia condoni edilizi e sanatorie urbanistiche?
«Non c'è alcun nesso tra la questione condoni e l'evento alluvionale e franoso di queste ore. Semmai questo è un tema che interessa il commissario per la ricostruzione. Che poi il territorio dell'isola sia particolarmente fragile, è una questione mi sembra evidente».

Pensa che il fenomeno possa ripetersi ancora nelle prossime ore?
«L'unica preoccupazione in queste ore è la sorte dei dispersi, la sistemazione temporanea degli sfollati e la tutela degli abitanti delle zone più vulnerabili. Mi risulta che 130 sfollati siano stati sistemati negli alberghi della zona che hanno prontamente dato la loro disponibilità. È chiaro che i primi stanziamenti di fondi riguarderanno proprio queste misure di sostegno alle popolazioni che hanno perso la casa».

Sono mancate maggiormente le risorse o le competenze?
«Per il dissesto idrogeologico è stata stanziata nel 2019 una risorsa di 11 miliardi. Il problema dunque non è tanto la mancanza di risorse quanto la polverizzazione delle competenze. E anche la disomogeneità nelle regole di utilizzo delle risorse e nella definizione delle priorità».

In che senso?
«Le faccio un esempio. Per quanto riguarda le infrastrutture per mitigare i rischi, i fondi hanno molte provenienze diverse, gestiti da una pluralità di soggetti. C'è la struttura contro il dissesto idrogeologico, i finanziamenti del Pnrr, i Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr). E poi intervengono i ministeri dell'Interno e dell'Ambiente, le Regioni, gli enti locali. Insomma, spesso la mano sinistra non sa cosa fa la destra».

Si può parlare di tragedia annunciata?
«Ma è tutta l'Italia, non soltanto Ischia, a essere interessata da una forte vulnerabilità del territorio che per altro è nota da decenni. Il 45 per cento degli edifici scolastici in Italia si trova in zone sismiche, dichiarate tali, quindi se manca una corretta lettura del territorio o se dopo la corretta lettura non fa seguito un intervento strutturale, noi continueremo a inseguire le emergenze».

Andrà a Ischia?
«Quando la mia presenza non sarà di intralcio». 

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