Italicum, giallo giallo sugli emendamenti alla Legge elettorale: il Pd li ritira, FI in sospeso

Il segretario del Pd Matteo Renzi
Il segretario del Pd Matteo Renzi
Martedì 28 Gennaio 2014, 10:05 - Ultimo agg. 20:09
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Il Pd ha ritirato ufficialmente gli emendamenti alla legge elettorale. L'annuncio è stato dato dal presidente della Commissione Affari Costituzionali, Francesco Paolo Sisto, nel suo «speech» sugli emendamenti ammessi.



«Allo stato attuale solo il Pd ha ritirato i propri emendamenti, non Forza Italia; nulla esclude che altri gruppi potranno ritirarli», ha però detto il presidente della Commissione Affari costituzionali e relatore alla riforma elettorale, Francesco Paolo Sisto, al termine dei lavori della Commissione, precisando quanto avvenuto stamattina.



Sono circa 250 gli emendamenti alla legge elettorale che rimangono sul tavolo, ha detto Sisto, che ha poi annunciato che la commissione, interrotta per l'inizio dell'Aula, riprenderà 20 minuti dopo il termine dei lavori dell'Assemblea e proseguirà anche in seduta notturna per la discussione sul complesso degli emendamenti.



Dei 318 emendamenti presentati ieri, ha riferito Sisto, due sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia (riguardavano le elezioni europee), mentre sono stati ufficialmente ritirati «circa 50 emendamenti del Pd». Dei Democratici rimangono solo tre emendamenti, riguardanti la delega al governo per definire i collegi, l'innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%, e le primarie facoltative. È quindi iniziata in commissione la fase di discussione sul complesso degli emendamenti, nella quale ciascun gruppo illustra le proprie proposte. Nella seduta ha iniziato la Lega, mentre alla ripresa dei lavori toccherà agli altri gruppi.




L'esame slitta al 30 gennaio È possibile che l'inizio dell'esame nell'aula della Camera della legge elettorale slitti al 30 gennaio: è quanto è emerso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. «Il 30 gennaio - puntualizza il capogruppo Pd, Roberto Speranza - è il termine massimo per andare in Aula».



Renzi «Per quanto riguarda me e i miei presunti incontri di oggi, io sono a Firenze a inaugurare la nuova pista ciclabile di via Malibran». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi a proposito delle voci su un suo possibile incontro con Berlusconi.



Poi, parlando della legge elettorale, Renzi ha scritto sul social network: «Bene, adesso tocca al Parlamento.
Personalmente non mi farò ingabbiare nelle stanche liturgie della politica tradizionale: le carte sono in tavola, nessuno può bluffare. Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese.
Tutto è migliorabile, ma l'accordo sulla legge elettorale dopo anni di immobilismo adesso c'è, corrisponde al dettato costituzionale, può far uscire l'Italia dalle sabbie mobili».



Il M5S Secondo sondaggio sul blog di Grillo sulla legge elettorale. Oggi gli iscritti certificati votano per il 2/o punto, dopo la scelta tra proporzionale e maggioritario che ha visto prevalere il proporzionale: quello che riguarda i collegi. È possibile scegliere tra: collegio uninominale, collegio unico nazionale o collegio intermedio.



Come l'altra volta, sarà possibile votare dalle 10 alle 19. Il professor Aldo Giannulli, in un video, argomenta i pro e i contro delle tre possibilità e ha risposto alle domande durante l'ultima settimana sul suo blog e via mail. Dal blog è possibile vedere o rivedere la registrazione prima del voto.




Matteo Salvini (Lega Nord) «Non abbiamo bisogno di nessuna clausola salva Lega nella legge elettorale perchè sappiamo benissimo che noi ci salveremo se la gente ci voterà». Lo ha detto Matteo Salvini intervistato da Radio Anch'io. «Questa legge elettorale - ha aggiunto il segretario della Lega Nord - si sta esaminando troppo in fretta e alla fine sarà peggio del porcellum, una porcheria inimmaginabile. Noi non faremo gli schizzinosi con nessuno e parleremo con Renzi e Berlusconi, ma è evidente che con le liste bloccate non c'è possibilità di scelta da parte dei cittadini».



«Se vogliono riformare il porcellum senza introdurre le preferenze, tanto vale che si estragga a sorte il nome del presidente del Consiglio insieme alla lotteria Italia». È questa la battuta fatta da Matteo Salvini intervistato da Radio Anch'io. «Il testo proposto al Parlamento sulla legge elettorale non è - ha aggiunto il segretario della Lega Nord - un modello democratico. Qualcuno sta disegnando la riforma elettorale solo per salvare il suo potere. Mi riferisco soprattutto al Pd, che vuole tenere insieme tutto e il contrario di tutto con il risultato che avrà moltissimo fumo e pochissimo arrosto».
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