Jan Palach, chi è il giovane eroe anti-comunista che si suicidò dandosi fuoco e che La Russa celebrerà a Praga il 25 aprile

La storia di Jan Palach

Jan Palach, chi è il giovane eroe anti-comunista che si suicidò dandosi fuoco e che La Russa celebrerà a Praga il 25 aprile
Sabato 22 Aprile 2023, 14:52 - Ultimo agg. 25 Aprile, 16:23
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«Farò una cosa che metterà d'accordo tutti». Rispondeva così qualche giorno fa il presidente del Senato Ignazio La Russa a chi chiedeva come avrebbe festeggiato il 25 aprile. «Una cosa» che ora si è scoperto essere un programma piuttosto articolato che, dopo una visita in mattinata all'Altare della Patria con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, porterà la seconda carica dello Stato in Repubblica ceca.

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E in particolare, prima di una visita al campo di concentramento di Theresienstadt, La Russa prenderà parte in Piazza San Venceslao alla commemorazione - con deposizione di una corona di fiori - per Jan Palach.

Vale a dire per il giovane diventato simbolo dell'anti-comunismo perché il 16 gennaio 1969 si suicidò dandosi fuoco con la benzina proprio in quella stessa piazza. Lo studente cecoslovacco infatti protestava contro l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia da parte degli eserciti di quattro paesi del Patto di Varsavia, (Urss, Bulgaria, Polonia e Ungheria) dell'agosto 1968 e contro la ''normalizzazione'' seguita. Palach, appena 20enne, non rimase indifferente alla sistematica operazione di smantellamento di quella stagione riformista che stava cambiando il suo Paese passata alla storia come Primavera di Praga.


La repressione militare lo spinse in strada, prendendo parte agli scioperi studenteschi, rivolgendosi direttamente ai soldati sovietici invasori e tentando di organizzare l'occupazione dell'edificio della radio cecoslovacca per diffondere l'appello allo sciopero generale. Nulla però fu più eclatante della sua morte. Tant'è che ad una infermiera che chiese le motivazioni dietro al suo gesto, lo studente di Storia rispose «per protesta contro quanto sta succedendo qui, contro l'inesistente libertà di parola e di stampa... lo dica a tutti!». Nei tre giorni successivi, prima di morire in una atroce agonia, Palach rifiutò ogni sedativo, per rimanere lucido e spiegare il senso del suo atto. Ma solo col la caduta del muro di Berlino la sua figura fu rivalutata nel suo Paese ed oggi rappresenta, con il suo sacrificio, un martire anti-comunista.

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