«Farò una cosa che metterà d'accordo tutti». Rispondeva così qualche giorno fa il presidente del Senato Ignazio La Russa a chi chiedeva come avrebbe festeggiato il 25 aprile. «Una cosa» che ora si è scoperto essere un programma piuttosto articolato che, dopo una visita in mattinata all'Altare della Patria con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, porterà la seconda carica dello Stato in Repubblica ceca.
25 aprile, Tajani: festa della libertà e di tutti, basta polemiche
E in particolare, prima di una visita al campo di concentramento di Theresienstadt, La Russa prenderà parte in Piazza San Venceslao alla commemorazione - con deposizione di una corona di fiori - per Jan Palach.
La repressione militare lo spinse in strada, prendendo parte agli scioperi studenteschi, rivolgendosi direttamente ai soldati sovietici invasori e tentando di organizzare l'occupazione dell'edificio della radio cecoslovacca per diffondere l'appello allo sciopero generale. Nulla però fu più eclatante della sua morte. Tant'è che ad una infermiera che chiese le motivazioni dietro al suo gesto, lo studente di Storia rispose «per protesta contro quanto sta succedendo qui, contro l'inesistente libertà di parola e di stampa... lo dica a tutti!». Nei tre giorni successivi, prima di morire in una atroce agonia, Palach rifiutò ogni sedativo, per rimanere lucido e spiegare il senso del suo atto. Ma solo col la caduta del muro di Berlino la sua figura fu rivalutata nel suo Paese ed oggi rappresenta, con il suo sacrificio, un martire anti-comunista.