«Se non hanno clienti, aiutare i ristoratori a fare un'altra attività». Bufera sul viceministro Castelli

«Se non hanno clienti, aiutare i ristoratori a fare un'altra attività». Bufera sul viceministro Castelli
Sabato 18 Luglio 2020, 17:34 - Ultimo agg. 19 Luglio, 21:47
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Laura Castelli, viceministro all'Economia, parla di crisi, sostegno alle imprese che vogliono cambiare attività, ristoratori che possono riciclarsi in altri ambiti. E si scatenano le polemiche. Ecco le parole della Castelli: «Le persone hanno cambiato il modo di vivere e bisogna tenerne conto, bisogna aiutare le imprese e gli imprenditori creativi a muoversi sui nuovi business che sono quelli che sono nati. Ci possiamo dire che sono nati? Sono processi di lungo termine, ma se una persona decide di non andare più a sedersi al ristorante, bisogna aiutare l’imprenditore a fare magari un’altra attività, a non perdere l’occupazione e va sostenuto anche nella sua creatività, che magari ha visto che c’è un nuovo business che può affrontare.». Così ha detto il viceministro dell'Economia ed esponente del Movimento 5 stelle, ospite di Tg2 Post.

LE REAZIONI
«Ascoltare il viceministro Laura Castelli consigliare ai ristoratori, me compreso, di cambiare mestiere lascia increduli e genera rabbia in ognuno di noi. Sorprende la superficialità dell'approccio ad un tema così drammatico, che ricordo alla 'ignorantè rappresentante del Governo, riguarda non pochi ristoratori ma migliaia di posti di lavoro legati all'enorme filiera della ristorazione. Io non cambio mestiere, lo cambi lei così da regalarci almeno una speranza», è il commento di  Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d'Italia e proprietario del ristorante più antico di Roma.
Rincara la dose Giorgia Meloni, leader di FdI, su Facebook: «Dopo aver massacrato il settore dell'ospitalità con divieti e regole assurde e aver multato gli esercenti che scendevano in piazza perché chiedevano aiuto, l'ultima trovata del Governo giallorosso arriva dalla grillina Castelli: i ristoratori che non hanno più clienti devono cambiare lavoro. Sono senza parole. Sarebbe questa la gente che dovrebbe aiutare l'Italia a ripartire?».

 

ECCO COSA HA DETTO





Ma se invece: mancano i neuroni i viceministri cambino lavoro?». Carlo Calenda commenta così via twitter le affermazioni della viceministra Laura Castelli. «Mancano clienti? I ristoratori cambino mestiere», aveva detto l'esponente M5S.


«Ristoratori senza clienti? Muovetevi su nuovi business, siate imprenditori creativì. Massacrati dalla crisi, senza soldi, senza rinvio delle scadenze fiscali e pure sbeffeggiati dalla viceministro grillina all'economia! Non ho più parole». Lo scrive Matteo Salvini su Facebook.

La ministra replica alla valanga di critiche su facebook: «La citazione del ristorante è un esempio e non un attacco alla categoria, come strumentalmente qualcuno ha voluto far intendere». Ed elenca tutto quello che è stato fatto per la categoria. 








«Dovrebbe cambiare mestiere lei, perché non è all'altezza di giudicare! Si dovrebbe vergognare di quello che ha detto. Dovrebbe cambiare mestiere lei, non i ristoratori che hanno il 13% del Pil. Lei prende lo stipendio dallo Stato, o bene o male che faccia. Dovrebbero cominciare a pagare i debiti che lo Stato ha, con me ad esempio, che non sono stati mai saldati da vent'anni». È il duro commento dello chef Gianfranco Vissani. 



«Mi piacerebbe non dare ragione alla viceministra Castelli ma c'è una buona quantità di verità in quello che dice.
Non è un approccio gentile, è un approccio a gamba testa, ma è reale
». A reagire controcorrente alle parole sui ristoratori della viceministra dell'economia e delle finanze Laura Castelli è Giorgio Locatelli, chef stellato e già giudice di MasterChef Italia. 
 

LA REPLICA


Anche Federcuochi risponde con fermezza al vice ministro: «Qualche mese fa i politici italiani avrebbero dovuto compiere scelte impopolari e, invece di distribuire pochi inutili euro a tutti, avrebbero dovuto sostenere adeguatamente i settori con un futuro, aiutando i meno produttivi a riprendersi. La ristorazione italiana e’ stata ed e’ uno dei settori trainanti del nostro Paese, del nostro turismo e della nostra immagine all’estero. E’ il principale canale attraverso il quale l’eccellenza agroalimentare italiana si promuove e si consuma. E’ una carta fondamentale da giocare su un tavolo che interessa il 30% del PIL. Lascia sconcertati la dichiarazione del vice ministro Castelli che molti ristoratori debbano reinventarsi in altri business se viene meno la domanda nel loro settore. Ma in Italia è normale mutare mestiere anche senza opportuni motivi, sostituire le proprie competenze, fare tutt’altro da ciò che si è studiato o appreso».

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