Legge elettorale, M5S: «Mattarella intervenga o non firmi»

La protesta contro il Rosatellum
La protesta contro il Rosatellum
Lunedì 23 Ottobre 2017, 15:27 - Ultimo agg. 16:44
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«Chiediamo al Presidente Mattarella, nell'ambito della sua funzione di moral suasion sulle forze politiche e sulle istituzioni, di intervenire affinché i punti d'incostituzionalità vengano rimossi» dal Rosatellum. Lo scrivono, in un appello al presidente Sergio Mattarella, i capogruppo M5S a Camera e Senato in un post sul blog di Beppe Grillo. «Se i partiti dovessero sordi anche alla moral suasion chiediamo di i valutare la possibilità di non firmare la legge e di rinviarla alle Camere», scrivono i due capigruppo. 

«I maggiori costituzionalisti italiani sono stati sentiti al Senato in commissione Affari costituzionali in merito alla legge elettorale che il Parlamento sta esaminando. E ciò che hanno detto dimostra chiaramente tutta la pericolosità di questa legge. I costituzionalisti hanno infatti affermato che il Rosatellum bis presenta palesi profili di incostituzionalità», scrivono i due capigruppo Simone Valente e Giovanni Endrizzi che rivolgono il loro appello al Capo dello Stato in veste di «prima forza politica del Paese, che rappresenta oltre 9 milioni di italiani, e nel rispetto delle funzioni del Capo dello Stato».

«La legge elettorale è materia delicata e di garanzia, perché riguarda le regole del gioco della nostra democrazia: approvarla alla Camera a sei mesi dalle elezioni, con un voto di fiducia, è stato già un atto di violenza.
Adesso far andare il Paese a votare ancora una volta con una legge incostituzionale - che poi la Corte Costituzionale potrebbe bocciare, come già avvenuto per il Porcellum e l'Italicum - sarebbe uno strappo irreparabile per la nostra democrazia. E il presidente Mattarella, se dovesse firmare questa legge elettorale, sarebbe anche lui tra i responsabili», sottolineano i capigruppo M5S prima di concludere: «In base all'articolo 91 della nostra Costituzione, il Capo dello Stato presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi a tutto il Parlamento. È il garante della nostra Carta costituzionale ed è l'unico che può impedire che il Parlamento calpesti i nostri principi costituzionali come invece sta avvenendo».


 
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