Legittima difesa e femminicidi, ecco la stretta del governo

Legittima difesa e femminicidi, ecco la stretta del governo
di Barbara Acquaviti
Giovedì 28 Marzo 2019, 12:00 - Ultimo agg. 12:51
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Due modifiche del codice penale di impronta gialloverde. Da una parte, un primo via libera che potrebbe arrivare con un ampio consenso. Dall'altra, un varo definitivo che ri-compatta ancora una volta il centrodestra e spacca il Movimento Cinque Stelle.

La Camera approverà oggi in prima lettura il disegno di legge sul Codice rosso, grazie al quale ai reati di violenza sulle donne, molestie e stalking potrà essere attribuito un codice come quello delle emergenze in pronto soccorso, per rendere più rapido l'iter di accertamento delle responsabilità. Un provvedimento che il Movimento Cinque Stelle punta a intestarsi: presentato a novembre in Consiglio dei ministri dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, durante l'esame in commissione si è arricchito passando da 5 a 14 articoli.

Ma per oggi è anche atteso il via libera definitivo a un'altra modifica del codice penale, baluardo assoluto della Lega: il Senato darà infatti l'ultimo disco verde al disegno di legge che modifica la legittima difesa, stabilendo che ci sia sempre proporzione in casa o nel luogo di lavoro o che per esercitarla sia sufficiente il «grave turbamento». Non vuol dire che non si svolgeranno le indagini, ma aumentano per il giudice i paletti per un eventuale rinvio a giudizio.
 
Un voto, quello di palazzo Madama, su cui dovrebbe ripetersi lo schema Diciotti, con forfait annunciati dai dissidenti pentastellati e il sostegno di Forza Italia e Fratelli d'Italia che - visti i numeri risicati in quel ramo del Parlamento - rischia di essere determinante. Matteo Salvini sarà presente: quella sulla legittima difesa d'altra parte è una delle leggi bandiera della Lega, che il ministro dell'Interno voleva assolutamente sventolare in vista delle elezioni Europee.

Il testo ha sempre lasciato tiepidi i vertici grillini anche se Luigi Di Maio lo ha ufficialmente sostenuto nonostante i malumori dell'area ortodossa vicina a Roberto Fico.

Di certo, non è nelle corde grilline nemmeno il nuovo rilancio di Salvini sulla castrazione chimica, storica battaglia del Carroccio, ritirata fuori dopo il caso della turista violentata da tre ragazzi a Catania. «Quella sul blocco androgenico è una proposta che la Lega deposita in Parlamento da almeno 20 anni». Il ministro dell'Interno ricorda che «non c'è nel contratto di governo» e «non sarà quindi elemento di divisione» ma sottolinea che «è qualcosa che sperimentalmente funziona da anni in una decina di Paesi occidentali». «Chi mette le mani addosso ad una donna o ad un bambino, oltre che riabilitato, va curato farmacologicamente».

Per il Movimento Cinque Stelle la strada è principalmente quella indicata dal disegno di legge che istituisce il Codice rosso e stabilisce, tra l'altro, pene più severe anche per il reato di violenza sessuale.

In generale, il provvedimento punta a colpire i reati di violenza sulle donne, molestie e stalking. Per il Pd, che dovrebbe astenersi, si tratta di una «occasione persa», perché è stato scelto un approccio totalmente penale, senza riferimenti per esempio alla prevenzione.

Salvo ulteriori modifiche che dovessero essere introdotte last minute in aula, il testo prevede l'obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al pm la notizia di reato e di dare priorità allo svolgimento delle relative indagini.

Alla vittima viene poi garantito il diritto di essere ascoltata dal magistrato entro 3 giorni. Si stabilisce un inasprimento delle pene per i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi (da tre a sette anni) e per quello di stalking (da uno a sei anni e sei mesi). Altra novità è il carcere per chi causa lesioni dalle quali derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso.

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