Lockdown nazionale, Sileri lo esclude: «Ma possibili strette in altre Regioni. Natale? Sì agli amici»

Lockdown nazionale, Sileri lo esclude: ma possibili nuove strette. Natale? Sì agli amici
Lockdown nazionale, Sileri lo esclude: ma possibili nuove strette. Natale? Sì agli amici
Mercoledì 11 Novembre 2020, 14:35 - Ultimo agg. 19:23
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Esclude un nuovo lockdown nazionale ma non nuove restrizioni nel weekend, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: nelle prossime ore «dobbiamo aspettarci che in base al flusso dei dati che provengono dalle Regioni, con un'accurata analisi di quei dati con i parametri stabiliti dal ministero, alcune Regioni possano determinare un innalzamento del loro livello di guardia», ha detto a Timeline, su Sky TG24. 

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«Questo - ha spiegato - avverrà sulla base dei dati, ed è vero anche il contrario: non per questa settimana, ma trascorsi altri dieci giorni, cioè dopo le due settimane canoniche da quando è stato cambiato il colore alle Regioni, se delle Regioni dovessero mostrare un miglioramento nell'andamento dei dati, considerando tutti i parametri, potrebbero retrocedere in senso positivo ad un colore più leggero e quindi a un rischio minore».

Ospite di 'Un giorno da pecorà su Rai Radio 1, Sileri, alla domanda "è vero che deciderete entro la fine della settimana il lockdown generalizzato?" risponde: «Non è vero.

Noi venerdì, una volta ricevuti in maniera completa tutti i dati, decideremo, attraverso la cabina di regia, se vi sono altre regioni che meritano un passo successivo in termini di gravità e quindi ulteriori chiusure».

Poi la precisazione: «È possibile, ma non probabile che se i dati sono brutti su tutta l'Italia avremo più regioni arancioni e più regioni rosse. Se i 21 criteri» scelti per la classificazione delle fasce di rischio Covid-19 «mostreranno tutti criticità potremo avere 21 regioni rosse, quindi un lockdown nazionale, ma non credo che sarà così perché non tutte le regioni sono gravi nella stessa identica maniera». «I dati - ricorda infine Sileri - vengono processati ogni giorno, ma venerdì sapremo se entro il fine settimana ci saranno altre regioni attenzionate che avranno bisogno» di una ulteriore stretta.

L'incognita Natale

Guardando più in là nel tempo, il Natale che verrà, sottolinea Sileri, sarà «un Natale in cui sicuramente potremo fare molto meno di quello che abbiamo fatto il Natale scorso», quindi «un po' sottotono» e «questo è evidente. Ma direi che, se riuscissimo ad avere una stabilizzazione della curva» epidemica, «potremo tutti considerarci in area gialla o arancione: una giusta via di mezzo che consenta delle attività, ovviamente con le protezioni che abbiamo imparato a utilizzare».

E ai conduttori che gli chiedono se ritiene che, al di là dei familiari conviventi, sarà possibile ospitare a casa altre persone, Sileri risponde «secondo me sì. Non numerose - precisa - ovviamente nei limiti del minimo possibile e sempre con protezione. Ma questo poi si vedrà, ora è presto per dirlo».

Il vaccino e il piano per la sua distribuzione

«È una grande stupidaggine dire che l'Italia è sprovvista di frigoriferi a -70 gradi per il vaccino anti-Covid - prosegue poi Sileri - Stiamo ancora parlando di un vaccino non ancora disponibile sul mercato. Mi sembra di essere tornati al mese di febbraio-marzo, quando il virus non si conosceva e si andava a cercare la notizia particolare pur di avere la notizia». «Stiamo parlando di un vaccino di cui non abbiamo ancora visto nemmeno il colore della confezione - precisa - Così come non sappiamo quanti vaccini saranno disponibili». Sappiamo, spiega, che «uno, o più di uno, sono in dirittura d'arrivo. Organizziamoci con i piani vaccinali. Non andiamo sempre a cercare il negativo, perché la popolazione rimane smarrita».

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