Farmaco contro la Sma, Lopalco nella bufera. L'epidemiologo: «La politica resti fuori dalle indicazioni della scienza»

Farmaco contro la Sma, Lopalco nella bufera. L'epidemiologo: «La politica resti fuori dalle indicazioni della scienza»
Venerdì 12 Novembre 2021, 16:04 - Ultimo agg. 13 Novembre, 07:31
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Pier Luigi Lopalco resta nella bufera. Non si placano le polemiche sulla motivazione che l'epidemiologo ha posto alla base della sua decisione di rimettere la delega di assessore regionale alla Salute nelle mani del governatore Michele Emiliano. Stress e pressioni, sì. Ma in passaggio della lettera dell'assessore tra i motivi della sua decisione di dimettersi, Lopalco ha inserito anche la scelta della Regione di sostenere le spese per la terapia genica di un bimbo pugliese affetto da Sma che, secondo l'epidemiologo, non sarebbe in condizioni di trarne benefici.

Stress, tensioni e divergenze Lopalco dà l'addio alla giunta

L'attacco di Amati (Pd): «Disumano utilizzare una vicenda dolorosa per il dibattito politico»

Ad accusare senza mezzi termini Lopalco di "trumentalizzare una vicenda tanto dolorosa" nella giornata di ieri è stato il consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati: «Disumano utilizzare una vicenda dolorosa e scaraventarla nel dibattito politico per giustificare dissidi, incomprensioni o dimissioni - ha tuonato il consigliere regionale - L'obbligo di somministrare la terapia genica ai bimbi affetti da Sma è dettato dalla scienza giuridica, ossia dalla normativa.

La legge dice che per la somministrazione del farmaco serve la prescrizione di uno specialista neuropsichiatra e non di un igienista impegnato nei talk show; prescrizione che nel caso del piccolo Paolo è arrivata. Su questo caso Emiliano e io pratichiamo dunque la scienza giuridica e non il politichese travestito con infondati tecnicismi».

La replica di Lopalco su Facebook: «La politica resti fuori dalle indicazioni della scienza»

«Avrei preferito non doverlo fare, ma considerate anche alcune dichiarazioni che mi tocca leggere da parte di alcuni politici locali, penso sia doveroso spiegare i termini della questione». La replica di Lopalco proprio in tarda mattinata. Attraverso un lungo post sulla sua pagina Facebook, l'epidemiologo ha chiarito le motivazioni "scientifiche" alla base della sua contrarietà alla somministrazione del farmaco al piccolo Paolo. Dunque, l'affondo all'indirizzo di Amati: «Tutta questa vicenda è molto triste e, purtroppo, già vista (STAMINA docet). Il complesso sistema della regolamentazione di farmaci non è, come afferma qualcuno, un impiccio burocratico, ma è l’unico sistema che possa tutelare il cittadino dall’abuso di terapie inutili o dannose. Quando la politica entra a gamba tesa nella prescrizione di un farmaco al di fuori delle sue indicazioni secondo scienza e coscienza può fare solo danni. Incrinare il sistema di regole che sostiene le terapie basate sulle evidenze scientifiche significa minare alla base la fiducia nell’intero servizio sanitario nazionale».

La replica: "Volgarità e accuse gravissime"

A strettissimo giro la replica del consigliere: “Lopalco si giustifica con dichiarazioni inappropriate e volgari”. “A tutela di Paolo e di tutti i bimbi malati di Sma rispondo alle vergognose illazioni dell’assessore Lopalco, prive di prova scientifica, decisamente incoscienti e finalizzate ad una terribile strumentalizzazione - scrive Amati -. Mi riservo di farlo al meglio in futuro, quando lo vedrò con me seduto nei banchi del Consiglio regionale, assieme agli altri 51 politici locali e se il suo lignaggio superiore gli suggerirà di ribassarsi al basso livello dei suoi colleghi. 
Per ora - prosegue - sottolineo la gravità delle sue dichiarazioni: accusatorie nei confronti del medico prescrittore del farmaco, che a suo dire avrebbe agito “sotto le enormi pressioni del caso” e “per l’ultima volta”, quindi in stato di soggezione psicologica e perciò senza alcuna scienza né coscienza; inappropriate nei confronti del Governo regionale di cui faceva parte, che starebbe mettendo a punto un “escamotage amministrativo” per pagare il farmaco e quindi un trucco contabile elusivo delle leggi di finanza pubblica, cioè un reato; volgari nell’accostamento della terapia genica Zolgensma al rimedio magico di Stamina e quindi con la volontà parolaia di rappresentarci come prede d’illusionismo ordito dalla casa farmaceutica Novartis e da tutti i neuropsichiatri infantili che lo stanno prescrivendo nel mondo. 
 

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