Di Maio e Di Battista, derby sul web: fiducia a Luigi, ma a tempo

Di Maio e Di Battista, derby sul web: fiducia a Luigi, ma a tempo
di Francesco Lo Dico
Mercoledì 26 Giugno 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:47
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Il derby tra Di Maio e Di Battista è ufficialmente aperto. Ma come si schierano i militanti del Movimento sui social?

Nel post apparso il 23 giugno sul Blog delle Stelle, scritto di pugno dal capo politico intitolato «Responsabilità e rispetto», e scritto anche per mettere in guardia il suo sfidante movimentista, ci sono centinaia di commenti. Che restituiscono un quadro piuttosto nitido. Al netto delle prese di posizione utili a evincere un preciso schieramento degli elettori tra i due leader in lotta, sessanta iscritti su cento si schierano con Luigi Di Maio, mentre Alessandro Di Battista si ferma per ora al quaranta per cento di share. La base del Movimento appare dunque spaccata tra i due contendenti. In percentuali che ricalcano appieno le divisioni emerse sul caso Diciotti.
 
​Ma la contesa social tra governativi e movimentisti restituisce anche un secondo elemento di analisi. Anche se Luigi Di Maio conserva ancora una leggera prevalenza sul suo avversario, la sua leadership non gode più di un'investitura piena, riconfermata di recente dopo il flop alle Europee. Naturalmente qualcuno, come Monica e Donatella, sembra ancora pienamente fiducioso nel suo operato. «Caro Luigi, vorrei esprimere la mia solidarietà e piena coscienza», dice Monica. «Massima fiducia», le fa eco la compagna di militanza. E non mancano gli haters di Dibba. «A Di Battista tuona Gianluca - il capo politico del movimento è stato eletto e confermato La linea politica si decide con lui». Più sferzante l'altolà di altri governativi come Michele Carella. «O fa il giornalista e scrittore oppure attivismo politico». «Un bel viaggio in India è quanto ha sempre desiderato. In Italia stanno lavorando», è la stoccata di un altro militante che si fa chiamare SonoCavoli. Ma in realtà, la maggior parte dei sostenitori dimaiani, oggi appare piuttosto disincantata. E attende il leader al varco. «Ok Luigi, ma assolutamente il Movimento si deve attestare su questi capisaldi: No Tav e No obbligatorietà vaccini. Attendiamo una conferma esplicita di queste posizioni», lo ammonisce JsBach. «Con tutto il rispetto per lei, è ora di tirare fuori gli attributi», avverte Alessia. Favorevole a Di Maio, ma sempre con riserva, Mauro Ferrando. Che contesta al leader grillino gli eccessi di enfasi comunicativa. Tra tutti quelli legati all'«abolizione della povertà», proclamata dal balcone di palazzo Chigi. «Concordo, ma ritengo sia stato anche mediaticamente sbagliato festeggiare i successi in termini assoluti». Mario Dureghello vota Luigi, ma lo sprona a mettere da parte atteggiamenti autocratici. «Chiedo che Tu Luigi, possa farti anche aiutare, x operare con più serenità e maggior efficacia». E anche Domwalk, pentastellato sessantenne, assolve Di Maio ma solo in parte: «Purtroppo hai commesso un errore: salvare dal processo Salvini». Di Maio rappresenta per tanti altri, al di là dei meriti e dei demeriti, l'unica chanche per restare aggrappati al timone del Paese. «Questo governo - è il warning di Giovanni Russo - deve andare avanti fintantoché sarà in grado di realizzare i punti previsti»

Che cosa dicono invece i sostenitori di Di Battista? A un primo sguardo, il dato che balza all'occhio è che dopo la discesa in campo dell'attivista numero uno dei Cinque Stelle, sembrano essere tornati a farsi sentire sul blog anche quella metà di elettori che si erano astenuti alle Europee e sulla riconferma di Di Maio, in polemica con la linea del Movimento. Emblematico il commento di Vincenzo Petrecca. Che invita il leader a fare spazio a Dibba. «Quando Luigi Di Maio si convincerà che non è un Dio e che pertanto deve mollare alcune delle cariche che continua a detenere?». I fan di Dibba contestano inoltre al leader grillino un atteggiamento troppo democristiano e prudente. Vogliono cioè, come da titolo del libro di Alessandro, un Movimento politicamente scorretto. «Se il grande Beppe Grillo non avesse alzato i toni e fosse stato sempre politically correct, non avrebbe dato vita ad un sogno. Si governa con il cervello ma si fa politica con il cuore. L'errore più grande che si possa commettere è credersi investiti di una missione superiore», è la frecciata di Pausilypon a Di Maio. Che è accusato insomma di aver avuto un atteggiamento troppo saccente, se non megalomane. Al leader grillino, impermalito dal controcanto di Dibba, si contesta poi l'allergia alle critiche e il ricorso alle minacce di governo tecnico. «In pratica se Di Maio sbaglia siamo fottuti perché a nessuno è dato né di correggerlo né di aiutarlo, altrimenti cade il governo'», irrompe Alessandro Albanese. In Di Battista, infine, quasi tutti i sostenitori vedono soprattutto una cosa: la fine di ogni rapporto con la Lega, e la dichiarazione di guerra a Salvini, colpevole di aver strappato ai Cinque Stelle numerosi elettori. «Vai Dibba è l'endorsement di Hopeless - vediamo se le capre ti ascoltano .. sono tutte al pascolo... sono attratte dal colore verde, lo stesso colore dell'erba... mo vediamo se lo digeriscono il cotone». La partita è aperta, la sfida destinata a perdurare a lungo.
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