Manfred Weber, presidente del Ppe: «Tetto al prezzo del gas e sanzioni: è la via giusta»

Manfred Weber, presidente del Ppe: «Tetto al prezzo del gas e sanzioni: è la via giusta»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 8 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:23
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Inviato a Bruxelles 

«La Russia sta attaccando un Paese suo confinante. È responsabile di crimini di guerra su territorio europeo. Putin ha riportato la guerra in Europa, questo è il nostro unico problema sul tavolo e nient'altro. Partendo da questo presupposto dobbiamo decidere da che parte stare. Per noi è chiaro che coloro che difendono la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto, l'indipendenza di un Paese sovrano sono i nostri amici e gli altri sono i nostri nemici. Punto. Non lo abbiamo scelto noi, è Putin che ha scelto questo». È netto Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo e capogruppo del Ppe a Bruxelles. Tuttavia non è preoccupato da quanto avviene in Italia, soprattutto alla vigilia delle elezioni, dove il partito che rappresenta il Ppe nel nostro Paese, Forza Italia, deve fare i conti con i distinguo sull'atteggiamento da tenere con Mosca della Lega di Salvini (che in Europa aderisce al gruppo Identità e Democrazia) o delle posizioni di Giorgia Meloni (a Bruxelles nel gruppo dei Conservatori). Anche ieri mattina, durante la riunione di gruppo del Ppe, Weber ha esplicitamente menzionato Antonio Tajani - in questi giorni attivissimo anche per la campagna elettorale degli italiani che votano all'estero - per il ruolo centrale e di ago della bilancia che Forza Italia ricopre nella coalizione con Fdi e Lega. Non solo un ragionamento interno alla famiglia dei popolari, ma anche per l'approccio che il nostro Paese avrà in Europa in caso di vittoria del centrodestra. 

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Presidente, lei è oltremodo deciso sulla posizione da tenere verso la Russia. In Italia, però, la destra di Salvini dice che bisogna fermare le sanzioni a Mosca perché ne pagano le conseguenze gli italiani più dei russi proprio come sta avvenendo con l'aumento del costo del gas. Condivide?
«Si è in campagna elettorale e ognuno difende la propria posizione, non so perché Salvini dice questo, ma ha comunque spiegato che il suo non è un punto di vista che riguarda la collocazione geopolitica che deve avere l'Italia, ma solo un approccio che riguarda l'economia.

Penso sia più convincente per i cittadini spiegare quella che è la nostra posizione. Noi sapevamo dall'inizio di dover pagare un prezzo per difendere un Paese aggredito. La proposta, che nel vostro Paese ha fatto Forza Italia, e poi ribadita persino dall'Fmi, è di attuare una sorta di Recovery Plan anche con l'energia come si è fatto per la pandemia».

Quindi non va fatto nessun passo indietro con Mosca?
«Noi come Ppe siamo sempre stati disponibili alla cooperazione con Mosca. Juncker, altro storico esponente del Ppe, quando era presidente della Commissione europea aveva offerto alla Russia di entrare nel mercato del libero scambio con l'Europa: era stato fatto per avere relazioni più vicine e non isolare ancor di più i russi. Putin ha scelto la strada sbagliata, ha scelto la guerra e questo è il problema principale. Per questo motivo abbiamo intrapreso tutti i passi necessari per difendere i nostri valori. E siamo abbastanza forti per farcela, ne sono sicuro».

Il tetto al prezzo del gas lo vede un obiettivo alla portata?
«Ne abbiamo assolutamente bisogno perché c'è troppa speculazione adesso. In generale il nostro principio è stato sempre quello di utilizzare un approccio market-based. In questo specifico caso viviamo una situazione anomala, l'Europa deve proteggere i nostri cittadini, e deve farlo subito».

Negli anni il Ppe ha perduto diverse leadership e capi di governo, l'ultimo colpo è stato l'addio di Angela Merkel. In Italia c'è il partito di Berlusconi che fa parte della vostra famiglia in Europa, ma la leadership della coalizione è saldamente nelle mani di Giorgia Meloni che è nel gruppo dei Conservatori. È preoccupato di questo?
«Per questo dico - come ho ribadito questa mattina durante la riunione di gruppo - che ogni voto per Forza Italia è un voto dato ad un'Europa più forte e sono molto felice che Fi abbia voluto includere nel proprio simbolo anche il logo del Ppe. Proprio perché viviamo un periodo di crisi e fibrillazioni, questi sono tempi in cui abbiamo bisogno di stabilità ed esperienza: Forza Italia può mettere a disposizione, oltre all'esperienza di Berlusconi anche quella di Antonio Tajani, che ha lungamente servito le istituzioni europee come presidente del Parlamento e come Commissario Ue, rendendo sempre di più il suo partito e il contributo italiano anche a Bruxelles. Non ci sono molte persone in giro con un tale background. Se si vuole un'Italia stabile il partito di centrodestra che può garantirla è Forza Italia».

E vede un'Italia più debole o più forte dopo il voto?
«Nessuno può prevederlo, sono le persone che decidono il futuro del proprio Paese attraverso il voto. Negli ultimi anni mi viene in mente sia il fallimento del centrosinistra che dei 5 Stelle, loro non sono stati capaci di dare stabilità all'Italia. Il secondo punto è che la forza di un governo è legata anche alle idee, alle proposte e alle leadership. E l'Europa in questo momento ha bisogno di leadership. Mario Draghi è stato ed è un grande leader per garantire la stabilità anche nei Consigli europei, e avremo bisogno di leadership dal prossimo governo. Sono felice che Fi abbia inserito la Difesa europea nel suo programma, questo tipo di proposte possono far avere all'Italia un ruolo guida anche per il futuro».

Lei ribadisce l'importanza di Fi nella coalizione. Lo fa perché è preoccupato quanto il segretario del Pd, Enrico Letta, che Giorgia Meloni sia troppo estremista o addirittura rappresenti un pericolo di ritorno al fascismo?
«Io credo pienamente nella democrazia italiana e nelle sue istituzioni. Del resto il presidente Mattarella avrà un ruolo di rilievo nella formazione del nuovo governo. L'Italia è una democrazia pienamente funzionante e tutti i politici italiani dovrebbero essere molto attenti quando fanno dichiarazioni così forti perché possono danneggiare l'immagine del Paese quando si va troppo oltre nelle critiche. Anzi, a proposito di critiche ingenerose, mi faccia dire qualcosa sulla sua città».

Prego?
«Sono stato a Napoli lo scorso maggio ed è una città bellissima che mi ha impressionato come poche altre. Quando arrivi in aereo e vedi Napoli dall'alto è meraviglioso, uno spettacolo. È una città ricca di energia, me ne sono reso conto visitando il murale dedicato a Maradona o mangiando la pizza lì dove è stata inventata la margherita. Napoli, come tutta l'Italia, ha un potenziale enorme». 

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