Manovra, Conte a Juncker: «Deficit da 2,4 a 2,04%». Per l'Ue «passi avanti»

Manovra, Conte a Juncker: «Deficit a 2,04%, reddito e quota 100 restano»
Manovra, Conte a Juncker: «Deficit a 2,04%, reddito e quota 100 restano»
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 16:40 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 07:17
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Da 2,4 a 2,04: la svolta nella manovra italiana sta nell'aggiunta di un semplice zero a un numero che, in Europa, era considerato inaccettabile. L'offerta del premier Giuseppe Conte arriva sul tavolo Ue poche ore prima l'arrivo del capo del governo a Bruxelles per l'incontro con Jean Claude Juncker

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Un incontro al quale Conte va con un duplice obiettivo: evitare una procedura d'infrazione che sarebbe una mannaia fatale per la tenuta del governo giallo-verde e mantenere invariate, nelle platee, negli importi e nei tempi, reddito di cittadinanza e quota 100. Il passaggio al 2,04 è cruciale ma non ancora decisivo per l'Europa. «Ci sono buoni progressi», fanno trapelare fonti Ue dal Palais Berlaymont poco dopo l'incontro Conte-Juncker. Ma la trattativa non è certo chiusa. La proposta del governo italiano, infatti, arriva troppo tardi perché l'Ue possa esprimersi in maniera compiuta. 



Domani il ministro del Tesoro Giovanni Tria tornerà a Bruxelles per proseguire il negoziato ed è possibile - anche se non si hanno notizie di nuovi incontri per ora - che anche il premier anticipi il suo arrivo in Belgio rispetto al Consiglio Ue, previsto per le 15. La proposta italiana, insomma, è «under evaluation» e solo nei prossimi giorni il lavoro tecnico sul documento portato dal premier potrebbe dare il risultato definitivo. Un lavoro che potrebbe concentrarsi, tra l'altro, su quel deficit strutturale sul quale continuano a concentrarsi molte delle preoccupazioni di Bruxelles. Per Conte la partita è doppia: da un lato l'Ue, dall'altro Luigi Di Maio e Matteo Salvini, fermi nella loro posizione di non intaccare le loro misure «bandiera». E, in fondo, Conte parla anche ai due vicepremier - prima di vederli in serata a Palazzo Chigi - quando si presenta ai cronisti annunciando l'atteso numero del 2,04. 

 

«Non tradiamo la fiducia degli italiani, reddito di cittadinanza e quota 100 restano invariati e partiranno nei tempi previsti», assicura il premier che, rivolgendosi questa volta ai «falchi» dell'Ue, sottolinea: «il deficit strutturale calerà e la crescita sarà superiore alle attesa.» Ma come si arriva a un taglio da quasi 7 miliardi rispetto all'impianto iniziale? Conte, davanti alle telecamere, non fornisce molti dettagli. Spiega che le relazioni tecniche arrivate su reddito di cittadinanza e quota 100 indicano una minore spesa rispetto alle «prudenti» stime iniziali e annuncia di aver «aggiunto qualcosa sul piano delle dismissioni». La sensazione, tuttavia, è che il 2,04 sia il frutto del lavoro dell'ala moderata del governo, interpretata oggi a Bruxelles anche da Tria.

E il titolare del Mef, dicendosi soddisfatto, non risparmia una puntura a Salvini che in mattinata si diceva «stufo» del diverso atteggiamento in Ue nei confronti di Italia e Francia: «non ci sono due pesi e due misure», spiega infatti Tria. Mentre Conte, prima di rientrare a Roma, sottolinea il senso politico del lavoro negoziale fatto finora: «siamo stati onesti con i cittadini sulle promesse elettorali e responsabili con l'Ue».
Una responsabilità che, nel pranzo in mattinata al Colle, di fatto chiede al premier anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definendo rischiosa per l'economia italiana una procedura d'infrazione e osservando come, alcuni meccanismi di riforma del bilancio Ue, potrebbero danneggiare in futuro l'Italia. Intanto, la mossa di Conte sortisce subito un effetto sui mercati, che vedono lo spread chiudere in netto calo a 272, livello minimo da inizio ottobre. Ma la partita è ancora tutta aperta: toccherà da un lato all'Ue e dall'altro a M5S-Lega terminarla in un senso o nell'altro.

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