Manovra, Ciriani (FdI): «Il testo non va stravolto, tetto agli emendamenti. Impossibile realizzare tutto e subito»

L’appello a fare in fretta: «Dobbiamo evitare l’esercizio provvisorio di Bilancio»

Manovra, Ciriani (FdI): «Il testo non va stravolto, tetto agli emendamenti. Impossibile realizzare tutto e subito»
Manovra, Ciriani (FdI): «Il testo non va stravolto, tetto agli emendamenti. Impossibile realizzare tutto e subito»
di Alberto Gentili
Giovedì 24 Novembre 2022, 00:37 - Ultimo agg. 12:29
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Ministro Ciriani, la premier Meloni ha detto che in Parlamento la legge di bilancio potrà essere migliorata. Fino a che punto?
«La struttura portante, il cuore politico, non potranno essere né intaccati, né stravolti. I numeri non lo consentono. Poi, qualche ritocco ci potrà essere: è normale che il Parlamento intervenga per apportare piccole migliorie».

E’ vero che stimate un emendamento per ogni parlamentare?
«Lanceremo un appello a limitare al massimo le proposte di modifica: c’è poco tempo e dobbiamo andare di corsa. Nei prossimi anni ci sarà spazio per tutti. Ora l’imperativo è approvare la manovra entro dicembre: va assolutamente evitato l’esercizio provvisorio. Sarebbe un disastro per il Paese».
 

Con questa legge non temete di deludere i vostri elettori?
«No.

Bisogna sempre usare il linguaggio della coerenza, della serietà e della chiarezza. Ai cittadini diciamo: cominciamo a realizzare quello che abbiamo promesso, sapendo che abbiamo cinque anni per completare il lavoro. Insomma, è solo l’inizio di un percorso. In più, abbiamo varato una manovra molto coraggiosa e allo stesso tempo sobria: ci rendiamo conto di governare il Paese nella peggiore crisi degli ultimi decenni, così abbiamo puntato a difendere in primis imprese e famiglie dal caro-bollette».

 

Però Bonomi, il capo di Confindustria, dice che la vostra legge di bilancio non ha una visione.
«E’ giudizio poco generoso. Abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare. Sfido chiunque a dire che non era necessario stanziare 22 miliardi per l’emergenza energetica (oltre ai 9 del decreto aiuti quater) e che si poteva fare di più sul cuneo fiscale con le risorse a disposizione. La visione di questa Finanziaria è indicare la strada per la ripresa del Paese, mettendo in sicurezza le fasce più deboli e aiutando chi produce reddito. Onestamente è il massimo in questa situazione, tant’è che il giudizio dei mercati è favorevole: lo spread non è schizzato in alto come dicevano gli uccelli del malaugurio».
 

Lo spread non è schizzato perché avete rispettato le regole contabili della Ue...
«Chi ci ha dipinto come irresponsabili, adesso ci chiede perché siamo così responsabili. Curioso. In realtà continuiamo a essere noi stessi: anche all’opposizione non abbiamo mai giocato a sfasciare il Paese».
 

Forza Italia vuole alzare a 600 euro le pensioni minime. Sarà possibile?
«Purtroppo comanda sempre la disponibilità di bilancio. A tutti noi piacerebbe realizzare da subito l’intero programma elettorale, ma non è possibile. Lo faremo quando avremo risorse più ampie. Però abbiamo già agito sulle pensioni minime e aumentato il carrello della spesa per i più poveri».
 

Dice no anche all’ulteriore taglio delle accise sulle benzina come vorrebbe la Lega?
«Vedremo in Parlamento. La riduzione del taglio è stata dolorosa, ma è stata decisa per un fine più nobile: aiutare le categorie più povere».

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Questa attenzione ai deboli è eredità della destra sociale?
«In parte sicuramente sì. E’ innegabile che abbiamo un’attenzione ai ceti popolari che deriva dalla nostra storia. Ma dall’altra parte è una necessità oggettiva: la povertà, la fragilità sociale si combattono non con l’assistenzialismo, ma con la crescita economica e con interventi veri e seri a favore di imprese e famiglie».
 

Conte ha evocato la guerra civile per difendere il Rdc...
«Assurdo. Uno che ha fatto il presidente del Consiglio e che evoca la piazza e la guerra civile è un irresponsabile. Fa cadere le braccia. Lo scontro sociale va assolutamente scongiurato: è in gioco la tenuta del sistema-Paese in una fase difficilissima».
 

Valditara propone di togliere il Rdc a chi non ha completato la scuola dell’obbligo. D’accordo?
«Sì. Il Rdc andrà cancellato nel 2024, intanto gli abbiamo dato un bel taglio. Noi difendiamo i poveri, non chi non completa gli studi e dimostra di non aver voglia di lavorare».
 

Il sottosegretario leghista Freni non esclude scostamenti di bilancio. E’ un azzardo?
«Sarebbe saggio evitare in questa fase dichiarazioni del genere, tanto più nessuno sa cosa accadrà da marzo in poi sul fronte dell’emergenza-gas. Ma al momento credo, e spero, che la manovra sia sufficiente».
A proposito di gas, la Commissione europea propone un price cap a 275 euro. Per il suo collega Pichetto «è insufficiente» e rischia «di stimolare la speculazione invece di arginarla».

D’accordo?
«Certo. Pichetto ha dato voce a ciò che pensa il governo. Così il tetto al prezzo del gas è poca roba. E’ un modo per far vedere che si è fatto qualcosa, senza in realtà aver fatto nulla. E’ la dimostrazione plastica dell’enorme difficoltà che ha l’Europa a trovare un punto di caduta su una vicenda fondamentale come la speculazione sul gas. Ma se non si fissa il price cap serio, tutto ciò che si fa nei singoli Paesi rischia di essere insufficiente».
 

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