Maraio si prende il Psi:
domenica l'elezione da segretario

Maraio si prende il Psi: domenica l'elezione da segretario
Sabato 30 Marzo 2019, 19:35 - Ultimo agg. 31 Marzo, 15:13
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Domani mattina Enzo Maraio sarà eletto segretario nazionale del Partito Socialista Italiano. Quaranta anni, una lunga militanza nel Psi prima con la giovanile e poi all’interno del partito rivestendo un ruolo di primo piano come assessore al Comune di Salerno prima e consigliere regionale oggi, Maraio sfida Luigi Iorio ma ha la maggioranza assicurata dal voto nei congressi territoriali.

Davanti agli oltre 500 delegati richiamati nel salone congressuale dell’Hotel Roma Aurelia Antica, il primo a intervenire è stato proprio Maraio. L’intervento è stato strutturato su sette punti programmatici, riferiti alla mozione “Il domani è Adesso” che lo vede come candidato favorito. All’indomani delle assemblee nazionali propedeutiche al congresso romano le adesioni hanno registrato il 75%.
 
Maraio in apertura ha ricordato il compagno Emanuele Pecheux prematuramente scomparso ed ha rivolto il suo saluto – nonché il suo grazie – a Riccardo Nencini: «Un ringraziamento particolare, oggi, lo voglio rivolgere a Riccardo Nencini, che nei difficili momenti del centrosinistra italiano e del nostro partito degli ultimi anni, ha mantenuto sempre alti i valori del socialismo italiano con grande dignità».
 
Affondo del candidato alla segreteria nazionale del Psi, Maraio agli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie  in corso a Verona. Durante il suo intervento ad apertura dei lavori del congresso socialista, Maraio rivolgendosi ai giovani del partito ha chiesto loro di farsi promotori di un’azione simbolica per testimoniare la lontananza dei Socialisti contro chi: «È inaccettabile quanto sta accadendo in queste ore a Verona con la benedizione di parte del Governo. Frange estreme del cattolicesimo rimettono in discussione le conquiste che donne e uomini hanno ottenuto con impegno e sacrificio facendo uscire l’Italia dalla arretratezza culturale». Domenica, durante i lavori congressuali, un flashmob testimonierà il nostro dissenso.
 
 
Sul fronte politico la linea annunciata è stata molto chiara: «Il sistema politico italiano oggi è sconvolto da un nuovo assetto che ha messo da parte il ventennale bipolarismo. Non bisogna chiudersi a riccio. Resta il fatto che un partito nato dieci anni fa, il PD, in un sistema bipolare, condannato ad essere il riferimento dell'intera sinistra, ha vissuto fin ora una profonda difficoltà ad opporsi al governo giallo-verde. Il Psi, da parte sua, non perseguirà né opzioni di stampo massimalista, né la ricerca di accordi transgenici col Movimento Cinque Stelle. Abbiamo proposto un’alleanza europeista. Un fronte dei riformisti accomunati dall’appartenenza alla famiglia del socialismo europeo. La sua realizzazione - è chiaro - non dipende solo da noi».

Tra le proposte annunciate: «Stati Uniti d’Europa è l’obiettivo verso il quale muoversi, mettendo insieme soggetti simili verso un’alleanza più grande, verso un nuovo centrosinistra allargato a partiti e movimenti laici, liberali, libertari, ambientalisti, democratici, pronti a fronteggiare l'Internazionale Nera promossa da Salvini e a recuperare lo spirito dei pionieri che fondarono l'Unione Europea, da Turati a Spinelli, da Craxi a Pannella». Sull’idea socialista d’Europa Maraio ha detto: «Il Partito Socialista Deve chiedere con forza un’evoluzione nell’architettura istituzionale dell’unione: non può esistere ad un tempo una commissione europea e un consiglio di stati. Serve un parlamento europeo che elegga un vero governo a cui attribuire poteri reali almeno in tre settori strategici: l’economia; la politica di sicurezza e l’immigrazione; la politica militare, con la creazione di un esercito europeo».

Maraio ha ribadito la necessità di un piano europeo d’investimenti, di un nuovo lancio di Eurobond, di politiche e misure per assicurare la sicurezza interna dei cittadini nonché la creazione di un welfare europeo. E poi ancora la necessità di tornare all’elezione diretta delle province e al rispetto al regionalismo differenziato nonché all’«urgenza di una radicale riforma della giustizia fondata sulla separazione delle carriere, un doppio Csm e norme più specifiche sui reati per i quali è legittimo l’uso della custodia cautelare».
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