Mascherine via all'aperto, l'ipotesi di togliere l'obbligo il 1° o 5 luglio: ma l'emergenza resta

Mascherine via all'aperto, l'ipotesi del 1° o 5 luglio: ma l'emergenza resta
Mascherine via all'aperto, l'ipotesi del 1° o 5 luglio: ma l'emergenza resta
di Alberto Gentili
Venerdì 18 Giugno 2021, 07:41 - Ultimo agg. 22:36
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Mario Draghi, dando fondo al suo pragmatismo, ha ormai imparato a gestire l'irruenza di Matteo Salvini. In un'ora di colloquio con il leader della Lega, sbarcato a palazzo Chigi con intenzioni bellicose dopo aver appreso che il premier vuole prolungare lo stato di emergenza in scadenza a fine luglio e determinato a incassare l'abolizione dell'obbligo di indossare le mascherine all'aperto, Draghi è riuscito a siglare una tregua sulla proroga dell'emergenza: se ne riparlerà a ridosso della scadenza, a fine luglio dunque.


Fino ad allora la Lega farà tacere le artiglierie, ormai rassegnata a ingoiare il prolungamento dei poteri speciali del governo sul fronte dell'epidemia vista la determinazione di Draghi.

In cambio il premier ha concesso al leader della Lega ciò che era già disposto a concedere: via le mascherine all'aperto. Non da metà luglio, «ma probabilmente nei prossimi giorni», dice una fonte di governo. Forse dal 1° o dal 5 luglio. Del resto già in Francia, Regno Unito e in parte della Germania non è più obbligatorio indossare la mascherina fuori dai locali aperti al pubblico.

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Salvini, che vuole apparire come il socio di maggioranza «più leale» per non consegnare Draghi al Pd e perché è convinto che su questa linea di «responsabilità» riuscirà a risalire nei sondaggi, all'uscita ha messo a verbale: «L'incontro è stato utile, positivo e costruttivo. Con il premier c'è sintonia su tutto». E poi ha illustrato la linea sui dispositivi di protezione: «Ho chiesto a Draghi di correre il più possibile nel ritorno alla libertà e alla normalità togliendo le mascherine. Va tolto l'obbligo del bavaglio, almeno all'aperto, il prima possibile perché i dati sono buoni. Spero che anche l'Italia se non in poche ore, in pochi giorni, torni a lasciare libertà di respiro almeno all'aperto. So che c'è domani (oggi, ndr.) una riunione del Cts: spero ci siano parole chiare sia sulle discoteche sia sulle mascherine».

Ebbene, mentre per le discoteche la possibilità del via libera alle danze c'è dal 1° luglio, per l'abolizione delle mascherine all'aperto fonti di governo parlano di «giorni»: «La decisione non sarà immediata». Per questo l'ipotesi è il 1° o il 5 luglio. Ma il via libera dovrà essere deciso, secondo la richiesta del Pd, dalla cabina di regia: «Sono ormai settimane che non si riunisce...», osservano al Nazareno dove non è stato accolta con grande entusiasmo l'interlocuzione diretta tra Draghi e Salvini. Anzi.


Anche i dem però sono favorevoli a togliere l'obbligo della mascherina all'aperto «appena possibile». E sulla stessa linea si attestano Forza Italia e i 5Stelle.
Proprio i grillini, assieme al Pd, fanno però quadrato a favore del prolungamento dello stato di emergenza dopo la scadenza del 31 luglio. Chiare le parole del capodelegazione grillino, Stefano Patuanelli: «Lo stato di emergenza non è solo un elemento che determina l'andamento della pandemia, allegate ad esso ci sono molte possibilità. Salvini è contrario? Lo era anche l'estate scorsa. Credo invece che sia necessario prolungarlo, ma non oltre fine anno». Draghi è orientato a prorogarlo fino al 31 dicembre. E chiare le parole del dem Francesco Boccia: «Molto probabilmente oggi il presidente Draghi, che fa un lavoro paziente, avrà spiegato a Salvini cosa sia lo stato di emergenza e perché è inevitabile che vada oltre il 31 luglio per le procedure amministrative e non ha nulla a che vedere con la limitazione delle libertà individuali di cui, per fortuna oggi, non c'è più bisogno».

 


Nell'incontro con il premier, Salvini ha affrontato anche il tema degli sbarchi dei migranti. E ha chiesto a Draghi, di cui ha elogiato l'impegno sul piano internazionale, di spingere la ministra degli Interni Luciana Lamorgese «a cambiare registro», in quanto «il suo silenzio favorisce gli sbarchi, sono triplicati in un anno». Concetti ripetuti fuori da palazzo Chigi: «Draghi sta facendo un lavoro eccezionale al livello estero, se c'è un ministro dell'Interno ci dia qualche notizia. Serve un intervento immediato». Ma la ministra non sta con le mani in mano: mentre il leader leghista parlava, Lamorgese era al telefono con il primo ministro tunisino Hichem Mechichi per preparare la visita a Roma prevista per i prossimi giorni.
 

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