Mattarella, il settennato social tra emoij tricolore e pioggia di click

Mattarella, il settennato social tra emoij tricolore e pioggia di click
di Domenico Giordano
Mercoledì 22 Dicembre 2021, 15:00 - Ultimo agg. 18:25
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Il 3 febbraio prossimo termina il settennato presidenziale di Sergio Mattarella e, a differenza del suo predecessore, l'attuale inquilino del Quirinale sembra deciso ad allontanare da sé qualsiasi ipotesi di un secondo mandato. A dispetto di Francesco Cossiga nel 1985 e di Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 eletti entrambi al primo scrutinio, Mattarella invece è diventato Presidente della Repubblica al quarto scrutinio, il primo utile senza la maggioranza dei due terzi, con ben 665 voti, andando così a far compagnia ai primi due presidenti Luigi Einaudi nel 1948 e a Giovanni Gronchi nel 1955 e a Giorgio Napolitano, in occasione della sua rielezione nel 2013, tutti eletti alla quarta votazione. Se lasciamo agli annali parlamentari i numeri dell'Aula e guardiamo invece a quelli che ci restituisce la Rete è possibile ricostruire, dal 2015 a oggi, le motivazioni che hanno spinto gli utenti a inserire quale chiave delle proprie ricerche online Sergio Mattarella Presidente della Repubblica.

Ebbene, tutte le volte che il nome di Mattarella, in questi ultimi sette anni, è stato digitato dagli utenti online con una frequenza degna di nota ha coinciso sempre con un momento di crisi della politica, di debolezza delle istituzioni e con la parallela entrata in scena della figura del Presidente della Repubblica chiamato costituzionalmente a risolvere l'impasse. Ovviamente, dietro le motivazioni degli utenti ci sono momenti ed episodi della nostra recente storia nazionale, così come, di riflesso nei picchi di ricerca c'è anche una seconda verità da dedurre che investe la credibilità che gli italiani hanno maturato verso la persona e l'ufficio della presidenza. 

Il picco iniziale, siamo a cavallo tra gennaio e febbraio del 2015, che Google Trends ha espresso con il valore di 86 (nella scala di valore 100 indica la maggiore frequenza di ricerca del termine, 50 indica la metà delle ricerche, un punteggio pari a 0, invece, indica che non sono stati rilevati dati sufficienti per il termine) coincide con il momento dell'elezione, avvenuta nella seduta del 31 gennaio ed è spinto dall'inevitabile curiosità degli italiani di conoscere il più possibile del loro nuovo presidente.

Così scemato l'effetto curiosità, già a fine febbraio, l'interesse della rete nei confronti del presidente Sergio Mattarella torna a galleggiare senza particolari sussulti, in ossequio anche al ruolo di garante silenzioso delle Istituzioni e della Carta costituzionale, fino a dicembre 2016.

Siamo nel pieno di una inattesa crisi di governo aperta dalle dimissioni di Matteo Renzi da Presidente del Consiglio dei Ministri all'indomani della sconfitta al referendum costituzionale di inizio mese sul quale l'ex premier aveva puntato tutte le sue fiche affermando alla vigilia del voto: «se perde mi dimetto e mi ritiro dalla politica». 

La ricerca seppur di poco il valore massimo in quei giorni tocca quota 19 torna a crescere perché online gli utenti provano a capire gli sbocchi della crisi e quale decisione prenderà il Presidente della Repubblica per risolverla. Con il mandato affidato a Paolo Gentiloni la curiosità della rete si narcotizza nuovamente per tutto l'anno successivo e fino al 2018: qui abbiamo un primo rialzo subito dopo il voto del 4 marzo, che segna «una frattura tra il mondo di ieri e il mondo di domani» per dirla con le parole di Marco Valbruzzi e Rinaldo Vignati che si interrogano in un volume di qualche anno fa sulle cause che hanno condotto la politica italiana in un vicolo cieco e dopo qualche mese, con le settimane tribolate di consultazioni che hanno portato al varo del primo governo guidato da Giuseppe Conte. Infatti, è proprio a maggio del 2018 che le ricerche raggiungono il picco più alto in tutto il settennato, toccando il valore 100 ovvero il punteggio più alto attribuito da Google. 

Ma, come ricorderemo, quelli erano giorni frenetici e segnati da un'incertezza straordinaria che tocca l'apice con la falsa partenza del nuovo esecutivo determinata dal clamoroso niet di Mattarella al nome di Paolo Savona quale ministro del Ministero dell'Economia e Finanze, con la successiva replica del presidente incaricato di rimettere il mandato in segno di protesta e con la richiesta di impeachment per Mattarella formulata da Luigi Di Maio.

Come ci mostra il grafico che ripercorre le evoluzioni delle ricerche dal 2015 a dicembre del 2021, gli altri quattro momenti topici coincidono con due eventi politici, la crisi agostana siamo nel 2019 voluta da Matteo Salvini e quella di gennaio di quest'anno che ha portato alla cerimonia della campanella tra Conte e Mario Draghi. A queste cesure istituzionali fanno da contraltare i picchi del marzo 2020 con il lockdown nazionale e la vittoria della nazionale di calcio, siamo a luglio 2021, nella finale londinese degli Europei contro l'Inghilterra. 

Prima di curiosare tra le dieci maggiori query associate al nome del presidente, cioè quali sono i termini che con maggiore frequenza gli utenti hanno abbinato alla ricerca principale, è sintomatico notare che quello che un tempo era il momento più rappresentativo e di forte visibilità con le reti unificate urbi ed orbi ad amplificare la parola - del ruolo dell'inquilino del Quirinale ovvero il discorso di fine anno agli italiani, in rete non ha mai generato una particolare attenzione, tanto da passare molto spesso del tutto inosservato. La classifica delle prime dieci query, al contrario, ci conferma come negli ultimi anni c'è stata una trasformazione di fatto dell'ufficio presidenziale, che arriva già da prima e che con la presidenza Napolitano si è ulteriormente rafforzata, verso un ruolo fortemente politico, un ibrido istituzionale che senza smarrire la funzione di garanzia ha visto accrescere le quote di decisionismo del Presidente della Repubblica. Tant'è che sono proprio i nomi dei leader politici, da Giuseppe Conte a Matteo Salvini e Matteo Renzi ad aver accompagnato molto spesso la necessità degli utenti di recuperare notizie e informazioni legate alla persona e al ruolo di Mattarella.

Quello del prossimo 31 dicembre sarà, molto probabilmente, l'ultimo discorso che Sergio Mattarella rivolgerà agli italiani prima del congedo definitivo e vale la pena anche provare a monitorare il sentiment che in quest'anno ormai agli sgoccioli, gli italiani hanno manifestato ogni qualvolta si sono relazionati in rete, social network inclusi, con la costruzione presidente Sergio Mattarella. 

Il 48,3% degli italiani hanno avuto un'opinione positiva contro il 39,23% che diversamente hanno espresso una reazione negativa. È interessante anche sottolineare l'ampiezza del pubblico femminile, circa il 40% che hanno popolato l'intero parlato che ha interessato Mattarella. Infine, per chiudere la ricerca sul mood suscita non poca sorpresa constatare che tra le emoji utilizzate in quest'ultimo anno quella del tricolore sia la terza per frequenza assoluta, a dimostrazione qualora ci fossero dubbi, del suo essere simbolo identitario per eccellenza.

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