Mattarella: «Covid, no a rumorose posizioni antiscientifiche e a violenze. Con i vaccini spazi di libertà»

Mattarella: «Covid, no a rumorose posizioni antiscientifiche e a violenze. Con i vaccini spazi di libertà»
Martedì 26 Ottobre 2021, 13:17 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 01:06
4 Minuti di Lettura

No a violenza e a posizioni contrarie alla scienza. La dichiarazione del capo dello Stato Sergio Mattarella sintetizza il senso degli ultimi eventi e lo condensa in  una frase semplice e fin troppo chiara: «No a rumorose teorie antiscientifiche e a violenze insensate. Grazie ai vaccini si sono ritrovati spazi libertà. Il virus è fermato ma non sconfitto». Il presidente della Repubblica ha affidato le sue considerazioni all'intervento pronunciato nel corso della cerimonia di consegna delle onorificenze di Cavaliere al merito del lavoro e di Alfiere, in corso a Roma.

«Non possono prevalere le violenze di pochi»

«Non possono prevalere i pochi che vogliono rumorosamente imporre le loro teorie antiscientifiche, che danno sfogo talvolta ad una violenza insensata, persino, come è avvenuto più volte, con la devastazione dei centri in cui i nostri concittadini si recano per essere vaccinati e sfuggire al pericolo del virus. Gli italiani - ha aggiunto il Capo dello Stato - hanno dimostrato serietà e senso di appartenenza alla comunità.

Grazie a loro se oggi dimostriamo una ripresa incoraggiante, tanto per la nostra economia, quanto per la nostra vita sociale. La ricerca, i vaccini, i comportamenti responsabili ci hanno consentito di ritrovare spazi di libertà, di riprendere in mano le nostre vite. Le Istituzioni hanno dimostrato di saper fare la propria parte, le imprese, i servizi, il quotidiano impegno di donne e uomini hanno fatto funzionare gli organi nevralgici della comunità e oggi siamo pronti ad aprirci a sfide, a quelle dell'innovazione».

«Non smarrire prudenza e responsabilità»

Per Mattarella, adesso ognuno deve fare la propria parte «lungo la strada nuova che vogliamo intraprendere».  Naturalmente - ha aggiunto - «è necessario anzitutto non smarrire la prudenza e la responsabilità, di fronte ad un virus che siamo riusciti a fermare ma non ancora a sconfiggere definitivamente. Secondo le principali istituzioni finanziarie, l'eventuale ripresa della pandemia è la maggior fonte di rischio anche per la ripartenza. Le istituzioni hanno dimostrato di saper fare la propria parte. Le imprese, i servizi hanno fatto funzionare gli organi nevralgici della comunità e oggi siamo pronti ad aprirci a sfide come quella dell'innovazione. Dobbiamo fare la nostra parte lungo la strada nuova che vogliamo intraprendere». 

Lo sguardo del presidente della Repubblica si è poi spostato su un orizzonte molto più vasto. «La popolazione vaccinata - specialmente nei Paesi economicamente più fragili - è ancora bassa e questo accresce il pericolo di nuove varianti del virus e della loro diffusione. Accanto a un primario dovere di solidarietà è dunque interesse di tutti rendere i vaccini rapidamente accessibili a livello globale».

Mattarella "dottore", il presidente riceve la laurea ad honorem: «Usare Pnrr per rilanciare università»

L'occasione da non perdere con i fondi del Pnrr

Sul piano economico, Mattarella ha sollecitato a proseguire sulle strada dell'ammodernamento. «Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è la grande occasione che non possiamo perdere. Le risorse disponibili e le riforme ambiziose in programma sono volte a costruire un ambiente istituzionale e di impresa che consenta di accrescere il potenziale della nostra società, di migliorare la produttività delle aziende e le loro prospettive sui mercati, in modo da sostenere così la crescita nel tempo.della nostra società, di migliorare la produttività delle aziende e le loro prospettive sui mercati, in modo da sostenere così la crescita nel tempo». L'economia italiana, ha poi rimarcato il presidente, «cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri paesi europei. In parallelo con l'andamento della campagna vaccinale che in Italia ha più successo che altrove. Ora bisogna andare oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA