Mattarella: «Preoccupato per l'aumento dei contagi da Covid»

Mattarella: «Preoccupato per l'aumento dei contagi da Covid»
Mattarella: «Preoccupato per l'aumento dei contagi da Covid»
Sabato 3 Ottobre 2020, 20:44 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 10:54
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Nel Cortile d'Onore del Palazzo del Quirinale, che ospita il concerto per i 700 anni della morte di Dante, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie di celebrare «il poeta italiano e civile per eccellenza, che a distanza di secoli ha trasmesso alimento e ispirazione vitale anche a quella generazione di poeti, artisti e uomini politici del Risorgimento che hanno costruito l'unità d'Italia, di cui Dante è padre e pilastro essenziale». 
 

Contagi da Covid e maltempo

Prima però il presidente interviene sull'attualità a cominciare dall'aumento dei contagi da Covid: «Non posso tacere la preoccupazione per l'aumento del ritmo del contagio della pandemia e per vittime che giorno per giorno continuiamo a registrare».

E poi la drammatica situazione in vaste zone della Liguria e del Piemonte per colpa del maltempo
«Desidero ricordare le vittime del maltempo che si è abbattuto sul Piemonte e sulla Val d'Aosta ed esprimere solidarietà ai loro familiari, l'auspicio di un veloce ritrovamento di tutte le persone disperse, la vicinanza ai territori colpiti e la preoccupazione per le condizioni difficili che si sono prodotte in quei territori».


L'evento per i 700 anni della morte di Dante

La bacchetta prestigiosa del maestro Riccardo Muti e l'orchestra giovanile Luigi Cherubini con il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, disposti sul palco a distanza di sicurezza, aprono la serata con l'Inno di Mameli, accolto dall'applauso del pubblico, in cui si distinguono il premier Conte e i ministri Franceschini, Di Maio, Lamorgese. 

Poi Mattarella esalta Dante, «il grande profeta dell'Italia, un patriota visionario, destinato, quasi biblicamente, a scorgere ma non a calcare la Terra vagheggiata e promessa». Dante «figlio del suo tempo, il Medioevo», ma anche «figlio di Firenze» e di quell'Italia «nave senza nocchiero in gran tempesta», un'Italia che non esisteva se non come «espressione geografica», ma che «rappresentava il suo sogno esistenziale e il suo orizzonte politico ideale». Il Sommo Poeta «è stato un grande italiano che ha raggiunto le vette più alte delle letterature di tutti i tempi e che ci spinge a continuare a interrogarci sul patrimonio consegnatoci da questo straordinario intellettuale, completo sotto ogni profilo, quello dell'impegno civile, morale e religioso, e in ragione della sua produzione artistica». «Diceva Borges che la Commedia è un libro che tutti dovremmo leggere, non farlo sarebbe privarci del dono più grande che la letteratura può farci», sottolinea Mattarella.

«Lo spirito dantesco si è irradiato dall'Italia al mondo illuminandolo di poesia, bellezza, passione, coraggio».
Il programma del concerto, prodotto da Rai Cultura e Rai Quirinale e trasmesso in diretta su Rai1, propone una scelta di pagine sacre, o d'ispirazione sacra, come il Te Deum in do maggiore per coro e orchestra di Franz Joseph Haydn, il mottetto in re maggiore Ave Verum Corpus K 618 di Wolfgang Amadeus Mozart e le Laudi alla Vergine Maria per coro femminile di Giuseppe Verdi, tratte dal Canto XXXIII del Paradiso di Dante. Sempre di Verdi Muti propone anche la celebre Ave Maria dall'Otello, interpretata dal soprano Rosa Feola. In chiusura, il poema sinfonico di Franz Liszt Les preludes, ispirato a un'ode di Alphonse de Lamartine.
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