Mittal Taranto, Calenda accusa il governo: «Ha firmato accordo che non vieta gli esuberi»

Mittal Taranto, Calenda accusa il governo: «Ha firmato accordo che non vieta gli esuberi»
Giovedì 18 Giugno 2020, 14:00 - Ultimo agg. 18:05
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«Ieri l’amministratrice delegata di Mittal Italia che gestisce l’Ilva, Lucia Morselli, ha detto che il governo sapeva perfettamente che nel nuovo contratto, quello fatto da Patuanelli, Gualtieri e Conte 2, ci sarebbero stati degli esuberi, ma il viceministro Misiani ha però risposto dicendo che non ne sapevano nulla. C’è un problema a questo punto: il precedente contratto, quello firmato da Mittal con me e confermato da Di Maio, vietava gli esuberi fino al 2023, pena 150 mila euro per ogni esubero. Se il nuovo contratto contiene questi divieti non ci è dato saperlo perché è secretato. Sappiamo solo, dalla risposta di Misiani, che probabilmente non contiene una penale per gli esuberi». Così il leader di Azione Carlo Calenda in un video pubblicato sui social.
 


«Intanto, finché il vecchio contratto era in vigore Mittal, pur in piena crisi dell’acciaio, non ha dichiarato esuberi in Italia e ha continuato a fare gli investimenti a cui era obbligata sul Piano ambientale, così come testimoniato per il Piano ambientale dal ministro Costa e per gli esuberi dal sindacalista Bentivogli.
Il punto è questo - incalza Calenda - ci hanno presi in giro. Ci hanno raccontato che non era vero che Mittal se ne andava per lo scudo penale, anche se fino all’abolizione dello scudo penale ha rispettato tutto, e anche se ha detto in anticipo che se ne sarebbe andata se lo scudo penale veniva cancellato. Resta allora da capire perché hanno rifatto un contratto con Mittal peggiorativo e che prevede la possibilità di licenziare, piegandosi così a Mittal che adesso scopriamo prevedeva degli esuberi di cui erano a conoscenza e che comunque non erano vietati. Questo è il Paese della memoria del criceto - conclude il leader di Azione - e questo paese si perderà se i giornalisti non incominceranno a fare le domande e i cittadini non incominceranno a ricordarsi di quello che i politici hanno detto, richiamandoli alla coerenza». 

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