«Ieri l’amministratrice delegata di Mittal Italia che gestisce l’Ilva, Lucia Morselli, ha detto che il governo sapeva perfettamente che nel nuovo contratto, quello fatto da Patuanelli, Gualtieri e Conte 2, ci sarebbero stati degli esuberi, ma il viceministro Misiani ha però risposto dicendo che non ne sapevano nulla. C’è un problema a questo punto: il precedente contratto, quello firmato da Mittal con me e confermato da Di Maio, vietava gli esuberi fino al 2023, pena 150 mila euro per ogni esubero. Se il nuovo contratto contiene questi divieti non ci è dato saperlo perché è secretato. Sappiamo solo, dalla risposta di Misiani, che probabilmente non contiene una penale per gli esuberi». Così il leader di Azione Carlo Calenda in un video pubblicato sui social.
Il #Governo ha mentito su #Mittal. Ha fatto un accordo peggiorativo che non vieta gli esuberi. Perché lo avete fatto visto che sostenete che #ArcelorMittal voleva solo chiudere? Qui le domande che nessuno fa, nel paese della memoria del criceto.@Azione_it pic.twitter.com/f8i983JmH2
— Carlo Calenda 🇮🇹🇪🇺 (@CarloCalenda) June 18, 2020
«Intanto, finché il vecchio contratto era in vigore Mittal, pur in piena crisi dell’acciaio, non ha dichiarato esuberi in Italia e ha continuato a fare gli investimenti a cui era obbligata sul Piano ambientale, così come testimoniato per il Piano ambientale dal ministro Costa e per gli esuberi dal sindacalista Bentivogli.