Montaruli e la Rimborsopoli del Piemonte: dalle spese per abiti e gioielli in Regione all'elezione nell'uninominale di Torino

I fatti risalgono agli anni 2010-2014 della giunta Cota: Montaruli era stata eletta in Consiglio regionale a 26 anni

Montaruli finita nella Rimborsopoli del Piemonte: condannata dalla Cassazione per 41mila euro spesi in cene e abiti
Montaruli finita nella Rimborsopoli del Piemonte: condannata dalla Cassazione per 41mila euro spesi in cene e abiti
Sabato 18 Febbraio 2023, 16:15 - Ultimo agg. 22 Aprile, 10:17
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Condannata in via definitiva dalla Cassazione, si è dimessa Augusta Montaruli, 39 anni torinese e ormai ex sottosegretaria all'Università. Perché ha rassegnato le sue dimissioni? Gli ermellini hanno confermato l'uso improprio dei fondi regionali quando era consigliera in Piemonte, eletta a 26 anni con il Popolo della libertà nel listino blindato del candidato presidente Roberto Cota, dal 2010 al 2014. La vicenda è quella che tenne banco per molto tempo, ribattezzata "Rimborsopoli" e rimasta nella memoria collettiva per le "mutande versi" del presidente leghista, e che fece emergere gli sperperi dei consiglieri regionali. Insieme alla sottosegretaria dimissionaria di FdI è stato condannato anche l'ex governatore leghista Roberto Cota.

Nel caso di Montaruli, condannata a un anno e sei mesi per peculato, i magistrati hanno accertato spese per oltre 40mila euro non riconducibili all'attività politica e amministrativa.

Quei soldi sono andati nel giro di due anni in abiti di lusso, gioielli e borse. Ma anche dei corsi sull'uso dei social network e dei libri.

I giudici supremi giovedì sera hanno applicato uno sconto di pena rispetto alla sentenza della Corte d'Appello di Torino, che nel 2021 l'aveva condannata a un anno e sette mesi. 

In primo grado era stata condannata a quattro mesi per finanziamento illecito, in quanto si era fatta rimborsare una spesa di un ristorante per duecento euro dove si era tenuto un incontro elettorale con Maurizio Marrone, all'epoca dei fatti suo marito e oggi assessore regionale. Le accuse erano state rilanciate in appello e Montaruli era stata condannata per peculato, per essersi fatta rimborsare secondo l'accusa spese per circa 25mila euro. Nel novembre 2019 la Cassazione ordina un secondo processo in Corte d'Appello che si conclude il 14 dicembre 2021 con la condanna a un anno e sette mesi per 25mila euro spesi in modo improprio. Che vuol dire? Si era fatta rimborsare spese di bar, ristoranti, borse, Swarovsky e un paio di libri ("Mia suocera beve" di Diego Se Silva e "Sexploration") che non sono stati ritenuti utili all'attività della consigliera. 

Lei si difende e dichiara già di voler proporre ricorso alla Corte europea per dimostrare la sua innocenza.

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Montaruli ha cominciato molto presto a fare politica. Da Azione Giovani ad Alleanza Nazionale fino a Fratelli d'Italia passando per il Popolo della libertà.  È stata assessore alla Cultura e consigliere comunale a San Mauro Torinese dal 2007 al 2011 e poi consigliera in Piemonte. Nel 2012 diventa portavoce nazionale di Giovane Italia, organizzazione giovanile del PdL, ma lascia la carica dopo pochi mesi, aderendo a Fratelli d'Italia.

Entra per la prima volta in Parlamento nel 2018 mentre alle ultime elezioni politiche viene schierata nel collegio uninominale di Piemonte 1 - 02 (Torino-San Paolo) ed è capolista di Fratelli d'Italia nei collegi plurinominali Piemonte 1 - 01 e Piemonte 1 - 02. È rieletta deputata nell'uninominale con il 35,98% dei voti superando di pochissimo il dem Stefano Lepri (35,41%) e l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino che si ferma al 13,84%.

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