Non conosce la lingua italiana: cittadinanza negata

Non conosce la lingua italiana: cittandinanza negata
Non conosce la lingua italiana: cittandinanza negata
di Lorenzo Padovan
Martedì 24 Novembre 2020, 15:04 - Ultimo agg. 25 Novembre, 08:18
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SAN GIORGIO (PORDENONE) - Il sindaco di San Giorgio della Richinvelda Michele Leon ha negato la cittadinanza italiana a una sua concittadina e l'ha rimandata a casa invitandola a studiare la lingua, ma anche gli usi e costumi dell'Italia. L'episodio risale ad alcuni giorni fa ed è avvenuto durante il conferimento della cittadinanza italiana a una persona straniera che era stata convocata in municipio per prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. «Al momento della lettura della formula specifica, l'interessata non è stata in grado di aprire bocca, perché priva delle basilari conoscenze della lingua italiana», la denuncia di Leon che, dopo essersi confrontato con gli uffici, ha ritenuto di sospendere e rinviare a data da destinarsi la cerimonia, per maggiori approfondimenti del caso.


LO SFOGO

Leon mastica amaro. «Nell'immediatezza del fatto mi sono innervosito, ma poi è subentrata tanta amarezza. Sentimento che ho condiviso con il dipendente comunale che ha istruito la pratica - ha commentato il sindaco -. Per questo ho preso carta e penna e ho scritto al Prefetto di Pordenone e al Ministro dell'Interno rivolgendomi alla loro autorità per sottoporre una domanda che mi è sorta spontanea: non conoscendo la lingua, si presuppone non si possa nemmeno studiare la Costituzione e le leggi su cui la persona dovrebbe prestare giuramento, quale garanzia ha lo Stato italiano che le stesse leggi vengano poi rispettate? Sono consapevole che la normativa mi impone di accogliere la richiesta di cittadinanza entro i 6 mesi dalla notifica dell'atto al diretto interessato, voglio però sottolineare il problema, affinché vengano fatte verifiche migliori e più approfondite nella fase istruttoria, per non trovarci in tali situazioni e soprattutto perché, a mio avviso, non si può concedere la cittadinanza italiana anche a chi non conosce nemmeno la nostra lingua», ha precisato Leon.

IL REGALO

Leon, che ha concesso decine di cittadinanze negli anni, prosegue il suo sfogo rammentando di essersi sempre congratulato, consegnando anche copia della Costituzione Italiana, con le persone che entrano a far parte della nazione attraverso il giuramento, «Perché sono convinto che chi si è insediato e integrato nel nostro Paese per motivi di lavoro, sentimentali o altro, abbia diritto a ottenere la cittadinanza, ma non posso accettare situazioni simili a quella appena accaduta».

Al Ministro e al Prefetto ha chiesto anche un intervento al fine di perfezionare le verifiche in fase di istruttoria, che viene fatta direttamente dagli uffici romani. «Mi aspetto che la persona interessata in questi giorni possa studiar la nostra lingua, così bella e articolata per sentirsi davvero cittadina italiana - conclude leon - e per prevenire qualsiasi polemica ricordo che durante i 7 anni del nostro mandato sono stati organizzati ben 7 corsi gratuiti di Italiano per stranieri, in collaborazione con il Cpia di Pordenone».

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