Ocean Viking, lo stallo non si sblocca: Germania e Francia pronte ad accogliere il 25% di migranti ma non basta

Ocean Viking, lo stallo non si sblocca: Germania e Francia pronte ad accogliere il 25% di migranti ma non basta
Venerdì 13 Settembre 2019, 20:48 - Ultimo agg. 14 Settembre, 08:33
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Ieri la nota di Palazzo Chigi aveva parlato di «sollecita soluzione» per la Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere con a bordo 82 migranti soccorsi. Ventiquattro ore dopo però non si sblocca lo stallo. Non è stato ancora raggiunto un adeguato numero di Paesi Ue 'volenterosì disponibili a prendersi una quota dei salvati. Per ora le offerte più consistenti arrivano da Germania e Francia, ognuna pronta a farsi carico del 25% di coloro che sbarcano in Italia. Intanto, un'altra tragedia sembra essere accaduta ieri sera, con 4 persone migranti che risultano disperse dopo essersi tuffate a 15 miglia dall'isola di Marettimo da un barchino partito dalla Tunisia. Il premier Giuseppe Conte ha ribadito oggi la sua linea.

«A me - ha spiegato - non interessa la propaganda ma non transigo sulla politica di rigore nel contrasto del traffico illecito. Per il resto i problemi cercheremo di risolverli in poco tempo anziché in 20 o 30 giorni». Sulla Ocean Viking, Bruxelles sta coordinando le offerte di accoglienza, ma il negoziato non è concluso. Ancora pochi i 'volenterosì. La Commissione europea è pronta a sostenere - sia dal punto di vista finanziario che operativo - un «meccanismo temporaneo» per la ripartizione dei migranti salvati nel Mediterraneo. Francia e Germania, ha annunciato il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, sono d'accordo ad accogliere il 25% a testa delle persone soccorse che arrivano in Italia, dove potrebbe restare una quota attorno al 10%. Si fa fatica però a trovare altre adesioni. Del tema si parlerà nel vertice dei ministri dell'Interno del 23 settembre a Malta, cui parteciperà anche Luciana Lamorgese. La Ocean Viking continua così a fare su e giù ad una trentina di miglia ad est di Lampedusa, in acque sar maltesi.

Caduta finora nel vuoto la richiesta di 'pos' (porto sicuro) a Roma e La Valletta. Sarebbero le autorità dell'isola in questo momento competenti a dare una risposta. Il direttore generale di Medici senza frontiere, Gabriele Eminente, invoca una «soluzione rapida». Ci sono, ricorda, «82 persone che hanno subito enormi traumi, chiediamo di risparmiar loro altre inutili sofferenze. Sappiamo che i Governi europei stanno cercando un accordo sulla loro distribuzione, ma intanto che si facciano sbarcare». L'obiettivo concordato ieri nella riunione a Palazzo Chigi di Conte con i ministri competenti era quello di evitare i lunghi giorni - in alcuni casi anche settimane - di attesa in mare per le navi umanitarie alle prese con la politica dei 'porti chiusì di Matteo Salvini. Ma la Ocean Viking continua ad essere senza un 'place of safety' e dal Pd sale il malcontento. «È una vergogna», attacca Matteo Orfini. «In attesa dell'accordo sulla redistribuzione - osserva - la nave resta in mare senza l'assegnazione di un porto sicuro. Esattamente come accadeva con Salvini ministro. Così davvero non va bene». Critico anche Filippo Sensi: «ho capito l'accordo europeo, la ricollocazione, la rava e la fava. Non ho capito, però, perché la Ocean Viking sia ancora lì, da giorni in mezzo al mare. Devo essermi perso qualcosa. Come era, discontinuità? O forse umanità? Non ricordo bene».

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