Quirinale, Berlusconi trascina le menzioni ma paga la polarizzazione del dibattito

Quirinale, Berlusconi trascina le menzioni ma paga la polarizzazione del dibattito
di Domenico Giordano
Lunedì 17 Gennaio 2022, 19:19 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 08:30
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A sette giorni esatti dalla prima seduta, convocata per lunedì 24 gennaio, la platea dei grandi elettori chiamati a scegliere il successore di Sergio Mattarella sta iniziando a scaldare i motori facendo crescere online la polarizzazione delle discussioni. 

Domenico Giordano, Arcadia

Un primo evidente indizio che il dibattito nei prossimi giorni sarà monopolizzato dai nomi e profili dei possibili candidati è nella classifica degli hashtag più utilizzati dai parlamentari italiani tra ieri, domenica 16, e oggi, lunedì 17.

Così in questa speciale classifica l’hashtag #Covid che avrebbe dovuto presidiare la maggior parte delle discussioni è solo ottavo, mentre al secondo e al terzo posto della Top Ten troviamo gli hashytah #presidentedellarepubblica e #quirinale, mentre #berlusconi al momento è “solo” settimo. 

Se guardiamo ai post pubblicati dai parlamentari italiani sui social network, utilizzando al proprio interno la keyword “Quirinale”, a trascinare l’engagement della Rete è Barbara Lezzi, ex ministro per il Mezzogiorno oggi nel gruppo misto dopo la fuoriuscita dal M5S, e dietro di lei una folta pattuglia di deputati e senatori del Movimento, tra cui Angela Raffa e Vincenzo Santangelo.

Nel post pubblicato su Facebook la Lezzi va giù duro contro il presidente del Consiglio: «Draghi vuole solo fuggire al Quirinale per non fare i conti con tutto quello che ci sarà da affrontare quest'anno.

Altro che Salvatore della Patria! Per proteggere la ripresa, come ho scritto da tempo, servono tra i 25 e i 30 miliardi per contrastare il caro energia. L'inefficienza del suo Governo non ha neppure pensato di fronteggiare i problemi strutturali di scuola e sanità pubblica», per poi chiudere con un interrogativo che vale quanto una condanna: «Un uomo che vuole fuggire di fronte alle difficoltà può diventare il Presidente della Repubblica? Direi proprio di no».

Invece, sostituendo la chiave di ricerca con “Silvio Berlusconi”, la top ten presenta a differenza della precedente una varietà più ampia di appartenenze politiche: in pole però spicca la deputata dem Alessia Rotta, mentre alle sue spalle una rappresentanza di parlamentari del Movimento 5Stelle, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.

L’attuale presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, pubblica un post domenica pomeriggio che non lascia spazio a fraintendimenti su come voterà il Partito Democratico: «Con Berlusconi il centro destra rompe l'unità, mette a rischio l'esecutivo e spacca il Paese. Si fermino! Il Pd lavora per eleggere un Presidente con la maggioranza più larga possibile, che rappresenti tutto il Paese, autorevole, europeista, garante super partes dei valori e dei princìpi della Costituzione. Silvio Berlusconi rappresenta ciò che di più lontano vi sia rispetto al profilo richiesto per il Capo dello Stato. Una candidatura divisiva, irricevibile e poco autorevole agli occhi del mondo».

Se utilizziamo una lente grandangolare per osservare il parlato della Rete e non solo quello della platea ristretta dei “Grandi Elettori”, possiamo cristallizzare il mood che gli utenti hanno espresso in questi due giorni ogni qualvolta si sono relazionati con le diverse keyword di analisi: “Silvio Berlusconi”, “Mario Draghi”, “Maria Elisabetta Casellati”, “Pierferdinando Casini”, “Giuliano Amato”, “Marta Cartabia”. 

Due gli elementi essenziali da sottolineare: per la prima volta, dopo diverse settimane, il leader di Forza Italia e candidato in pectore della coalizione di centrodestra, supera il premier in carica nel numero totale di menzioni e nella capacità di coinvolgimento degli utenti nelle discussioni, l’engagement, ma questo sorpasso gli porta in dote una perdita di sentiment. 

Infatti, a dispetto delle ultime rilevazioni del mood, la crescente polarizzazione sul tema “Quirinale” mette in luce la divisività del nome Berlusconi per gli utenti che partecipano alle discussioni. Un mood fortemente condizionato dai canali sociali dei parlamentari del Movimento 5Stelle.

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