Palermo capitale della cultura 2018, Gentiloni: «Città proiettata al futuro»

Palermo capitale della cultura 2018, Gentiloni: «Città proiettata al futuro»
di Valentina Bruschi
Lunedì 29 Gennaio 2018, 21:41 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 16:42
3 Minuti di Lettura
“Bella e immensa città, massimo e splendido soggiorno, ornata di tante eleganze che i viaggiatori si mettono in cammino per ammirarne le bellezze di natura e di arte”, così descriveva Palermo il geografo e viaggiatore arabo Al-Idrisi nel 1154, membro della corte del Re Normanno Ruggero II. Al-Idrisi è stato citato stamattina dal premier Paolo Gentiloni che ha presenziato, insieme al Ministro Dario Franceschini, all’affollatissima cerimonia, ospitata nel teatro Massimo, per inaugurare l'anno di Palermo capitale della cultura 2018. Oltre al Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e all’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Andrea Cusumano, è intervenuto anche il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ed era presente il Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè.
 
 


«E' un'occasione per tutti gli italiani cui non sfugge la realtà di una città che ha sofferto e che certamente ha ancora tanto da fare per superare le difficoltà sociali; è stata al centro di lutti, minacce, costretta a convivere con stereotipi a livello nazionale e internazionale. Ma è una città che sta cambiando, proiettata al futuro. Qui c’è un sentimento di rinascita che fa bene alla Sicilia ma fa bene anche all’Italia intera». Queste sono le parole scelte dal premier Paolo Gentiloni per il suo intervento.

«La vittoria di Palermo è stata determinata dalla forte progettualità volta a far emergere la vocazione del territorio, luogo di convivenza e di dialogo interculturale – ha dichiarato il ministro Franceschini - è la storia di un riscatto civico che parte dalla cultura e quest’anno coincide felicemente con l’anno europeo del patrimonio artistico e l’anno nazionale del cibo, che si amalgama profondamente con la cultura e qui ha uno dei luoghi di eccellenza».
Il logo di Palermo capitale della cultura è stato creato da Sabrina Ciprì, 22 anni, studentessa dell'Accademia di Belle Arti, che si è aggiudicata una borsa di studio di mille euro. Si tratta di un emblema formato da quattro "p": quattro sono i canti delle Teatro del sole, il cuore della città, quattro le lingue incise sulla stele conservata alla Zisa (arabo, ebraico, fenicio e greco). Il Sindaco Orlando ha sottolineato più volte quanto la ricchezza culturale di Palermo abbia origine proprio dalle sue mille anime, frutto di dominazioni, di arrivi e partenze, di accoglienza e scambio: «Sarà un anno -afferma- in cui verranno messe alla prova le vere eccellenze della città e verranno coinvolte le periferie che dovranno diventare quartiere».
Tra le tante iniziative, presentate dall’Assessore alla Cultura del Comune Andrea Cusumano e visibili da domani sul sitowww.palermocapitalecultura.it, una delle più importanti è sicuramente Manifesta 12, biennale nomade europea famosa nel panorama dell’arte contemporanea internazionale che, proprio perché itinerante, è nota come catalizzatore delle potenzialità delle città ospitanti. Il capoluogo siciliano è stato scelto proprio per la complessità della sua realtà, “laboratorio di differenze” e simbolo dell’obbiettivo di “decodificazione” dell’Europa, alla base del progetto culturale di Manifesta.

Un anno cruciale per la rinascita di Palermo, in cui verrà riaperto al pubblico Palazzo Butera, esempio di recupero a cura dei collezionisti privati Francesca e Massimo Valsecchi, magione all’interno della Kalsa, il vecchio quartiere arabo della città, dove si trova anche il complesso dell’ex convento di San Francesco, che diventerà SABIR - Centro delle Culture Arabe e del Mediterraneo e sede di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo.

Palermo è una città complessa, luogo di contrasti estremi: scrigno di tesori artistici di inestimabile valore dove c'è ancora tanto da fare per superare anni di degrado culturale e ambientale. Alla luce degli eventi geo-politici mondiali, molti dei quali si concentrano nell'area mediterranea, il capoluogo siciliano sta assumendo un ruolo sempre più importante come simbolo di rinascita e cambiamento, ispirazione e sperimentazione nell'ottica di maggiore sincretismo e coabitazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA