Patto nel centrodestra, M5S in allarme: «Salvini già pensa al voto»

Patto nel centrodestra, M5S in allarme: «Salvini già pensa al voto»
di Alberto Gentili
Venerdì 21 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 14:47
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Raccontano che Luigi Di Maio sia stato tirato giù dal letto. Dicono che mentre il capo 5stelle si apprestava ad andare a dormire, al termine della seconda giornata della trasferta in Cina, da Roma gli hanno fatto sapere che Matteo Salvini era in odore di tradimento. Aveva firmato una nota congiunta insieme all'odiato Silvio Berlusconi per garantire che la Lega si impegna «a trasformare» nella manovra economica «in atti del governo i principali punti del programma del centrodestra».

Apriti cielo. Di colpo, dopo che i 5stelle avevano già mal digerito la cena di domenica ad Arcore con lo scambio Foa-direzioni dei tiggì e garanzie a Mediaset, è tornato a volteggiare lo spettro delle elezioni anticipate in primavera. Prima del voto europeo di fine maggio. Anche perché, fatti due conti in base ai sondaggi, il centrodestra ha buone chance di prendere oltre il 40%. E dunque di avere i numeri per governare da solo.
 
Salvini ha subito gettato acqua sul fuoco. Ha fatto sapere di «andare d'accordissimo con Di Maio» e agli alleati grillini di non aver scritto lui la nota, addossando la responsabilità su Berlusconi. Tant'è, che esattamente 50 minuti dopo, Giancarlo Giorgetti è corso a precisare: «Il governo con i 5stelle durerà 5 anni». E il capo leghista ha suggerito la pista del doppio binario: la Lega lavora con il centrodestra unito in vista delle elezioni regionali in Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sardegna, a livello nazionale resta invece l'accordo con i 5stelle.

Peccato che il braccio destro di Berlusconi, Licia Ronzulli, abbia messo a verbale: «La nota è stata scritta da Salvini, Berlusconi e Giorgia Meloni, l'hanno riletta e poi firmata tutti e tre insieme». In più, a far rialzare le antenne e i cannoni ai grillini, ci ha pensato Berlusconi in persona. Tornato in pubblico dopo settimane, il Cavaliere si è lanciato in un pronostico: «Il centrodestra tornerà presto al governo». Commento di un esponente forzista che ha partecipato al summit: «Cerchiamo di spaccarli, di dividere la Lega dai grillini. Salvini non può fare solo scambi, come su Foa per la presidenza Rai, l'accordo con noi deve essere anche politico».

Al di là della resurrezione del centrodestra, la tensione tra la Lega e i 5Stelle è molto alta. I due partiti hanno litigato sul decreto per Genova, le Olimpiadi e ora bisticciano sul provvedimento sui migranti e su quello per la sicurezza. Di fatto sono in disaccordo praticamente su tutto. Compresa la legge di stabilità.

Salvini, al contrario di Di Maio che ha ingaggiato un braccio di ferro con il ministro dell'Economia Giovanni Tria per strappare i fondi con cui realizzare il reddito di cittadinanza prima delle elezioni europee, ha già in tasca la sua parte di manovra. Ci sono tutte le misure chieste dalla Lega, in grado di gonfiarle le vele in vista del voto di maggio: pensioni a quota cento e 62 anni di età, flat tax per gli autonomi, la pace fiscale.

Per evitare di far innervosire ulteriormente Di Maio & C. Salvini non parla dei limiti della pace. Ma in casa leghista si conferma il tetto del milione di euro sotto il quale si potranno chiudere le pendenze con il fisco. Un problema per i 5Stelle che con il loro leader hanno detto: «Non voteremo mai un condono. Il limite deve essere di 100 mila euro per venire incontro agli evasori di necessità, noi ai furbi».

Il Movimento, che teme una manovra targata Lega, è una pentola in ebollizione. Non a caso mentre Salvini difende Tria, i 5stelle ne chiedono la testa (Lannutti e Taverna) o lo criticano aspramente come il sottosegretario Stefano Buffagni. Ma Tria è blindato: le sue dimissioni, durante la sessione di bilancio, avrebbero un effetto devastante sui mercati finanziari.
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