Pnrr, sos sindaci del Mezzogiorno:
i Comuni senza tecnici, subito il bando

Pnrr, sos sindaci del Mezzogiorno: i Comuni senza tecnici, subito il bando
di Valerio Iuliano
Domenica 10 Ottobre 2021, 10:31 - Ultimo agg. 16:44
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La suddivisione delle risorse del Pnrr, tra Nord e Sud del Paese, è una questione sempre all'ordine del giorno. I sindaci meridionali rilanciano la polemica sulla quota destinata agli enti locali del Mezzogiorno e ripropongono il tema cruciale delle carenze di personale idoneo a gestire i fondi europei.


«Si rivedano le modalità di assegnazione delle risorse del Recovery Fund, riservando una quota maggiore per il Sud, e si stanzino subito i fondi necessari per consentire ai municipi meridionali di affidare gli incarichi per le progettazioni», è il post di ieri pubblicato su Facebook di Recovery Sud con cui la rete dei 500 sindaci del Mezzogiorno torna per il terzo giorno consecutivo a esprimere preoccupazione. «Da Napoli a Viggianello - scrivono i primi cittadini - da Oriolo a San Severo, da Irsina a Civitella Messer Raimondo, da Castel di Lucio a Roseto Capospulico: in tutto il Sud si sta diffondendo l'allarme per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che finora non sta dando garanzie di poter generare un effettivo rilancio del Mezzogiorno. Non c'è certezza su quanto realmente sarà speso al Sud. Buio pesto anche per quanto riguarda i propositi di rafforzamento della pubblica amministrazione enunciati da Draghi: i 2800 nuovi tecnici sono ancora un miraggio e i Comuni rischiano di arrivare ai bandi totalmente impreparati alla spesa».

Il ministro Mara Carfagna ribadisce che «al Sud va il 40% delle risorse del Pnrr», come indicato nei documenti inviati a Bruxelles. «Chi dice il contrario - spiega l'esponente di Forza Italia - non li ha letti o è in malafede».

Carfagna contrattacca, puntando sulla scarsa capacità di spesa delle amministrazioni meridionali e nel frattempo annuncia nuovi fondi per il Mezzogiorno. «Nell'ambito del programma React-Eu, che assegna al nostro Paese 13,5 miliardi di euro, di cui 11 attesi per il 2021, gran parte delle risorse - 8,4 miliardi di euro - è destinata al Sud. Queste risorse si aggiungono a quelle del Pnrr, ai fondi strutturali europei e ai fondi di sviluppo e coesione».

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Ma quello che preoccupa i sindaci è la penuria di tecnici dotati delle competenze adeguate per la redazione dei progetti. La mancanza di professionisti in grado di affiancare gli enti locali nella gestione delle risorse è un problema cronico nelle amministrazioni meridionali, a cui il governo aveva provato ad ovviare - ma senza esito, almeno per ora - con il Concorsone Sud dell'estate scorsa. Sulla questione è intervenuta ieri il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: «I Comuni devono saper cogliere questa opportunità. Hanno a loro disposizione circa 12 miliardi da spendere in progetti. Ci saranno circa 60mila progetti su tutto il territorio nazionale. Noi daremo loro una mano affinché riescano ad essere efficienti e rapidi perché a volte accade che non abbiano le professionalità giuste e il personale necessario». Il rafforzamento della pianta organica degli enti locali, sul versante tecnico-amministrativo, doveva scaturire dal concorso Sud per 2800 tecnici da assumere con contratto a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni meridionali. Tuttavia la selezione non diede i risultati sperati. L'esiguità delle retribuzioni - circa 1400 euro mensili per 3 anni - non ha favorito la partecipazione al concorso e i vincitori sono stati meno di 1500, peraltro ancora oggi in attesa di un contratto e di informazioni sul lavoro che dovranno svolgere.

Il governo si sta apprestando ad affrontare il problema con la seconda tornata della selezione, per completare il reclutamento dei 2800 tecnici da assumere nella PA. Il bando partirà nel corso della prossima settimana, affermano fonti del ministero al Sud e alla Coesione, mentre per i vincitori della prima tornata sono finalmente in arrivo le lettere di assunzione. Per favorire i sindaci dei 1600 comuni al di sotto dei 30mila abitanti alle prese con i bandi del Pnrr, la ministra Carfagna annuncia anche «un fondo di 123 milioni di euro per promuovere concorsi di progetti e di idee, rivolti a ingegneri, architetti e tecnici vari». In Campania restano le perplessità. «I sindaci hanno ragione. Dopo il flop del concorsone, sarebbe meglio - sottolinea il segretario della Fp Cisl Campania Lorenzo Medici - dare loro le risorse e delegarli al reclutamento del personale perché solo chi vive queste realtà sa che cosa serve». Dal Ministero della Funzione Pubblica fanno sapere che, a supporto di Regioni ed enti locali «nella gestione delle procedure complesse» del Pnrr, arriveranno 1000 «esperti multidisciplinari», di cui 101 in Campania. Su un budget globale di 320 milioni di euro, a valere sul fondo di rotazione del Pnrr, 32 milioni andranno alla Campania. Le Regioni, che gestiranno questa attività, dovranno affidare gli incarichi entro il 31 dicembre prossimo.
 

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