Quirinale, verso la quarta votazione con la destra divisa su Crosetto, i mal di pancia della sinistra e la ricerca di un nuovo equilibrio

L'elezione del nuovo presidente della Repubblica entra nel vivo

Quirinale, verso la quarta votazione con la destra divisa su Crosetto, i mal di pancia della sinistra e la ricerca di un nuovo equilibrio
Quirinale, verso la quarta votazione con la destra divisa su Crosetto, i mal di pancia della sinistra e la ricerca di un nuovo equilibrio
di Diodato Pirone
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 17:30 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 00:42
3 Minuti di Lettura

Com'era prevedibile, da domani 27 gennaio l'elezione del nuovo presidente della Repubblica entra nel vivo. Per sceglierne uno nuovo basterà "trovare" 505 voti, la metà più uno dei 1.009 Grandi Elettori che poi in realtà sono 1.007 considerando che i presidenti di Camera e Senato per tradizione non votano.

Quirinale, Letta: «Proporre candidatura Casellati fa saltare tutto»

Guido Crosetto, i voti superano i numeri di Fratelli d'Italia. Meloni: «Centrodestra ha una capacità attrattiva in Parlamento»

I segnali

E' difficile comunque che quello di domani sia il giorno decisivo.

Con ogni probabilità - a meno di accordi che potrebbero maturare questa notte -  anche il prossimo scrutinio sarà utilizzato per lanciare segnali e per testare il livello di consenso di singoli candidati. Esattamente come è successo oggi.

Centrodestra non più compatto

Cosa ci ha detto la terza votazione? Che il centrodestra non è compatto visto che i 114 voti per Guido Crosetto, esponente sui generis di Fratelli d'Italia, sono un segnale di chiaro disagio di molti Grandi Elettori del centrodestra verso la strategia di questo schieramento che finora è stata scandita soprattutto da Matteo Salvini.

I mal di pancia nel centrosinistra

Anche nel centrosinistra il mal di pancia è evidente. Il grosso dei voti per Sergio Mattarella è venuto da lì. E segnala una spinta da parte dei parlamentari, soprattutto M5S, a lasciare in piedi gli attuali equilibri che garantirebbero lo stop a ogni ipotesi di elezione anticipata.

Elezioni politiche se salta la maggioranza

Questo è il punto. Se salta la maggioranza si va ad elezioni che sono più vicine di quanto si pensi. Non a caso stamattina è arrivato il durissimo tweet del segretario del Pd, Enrico Letta, che ha invitato chiaramente Salvini a non fare giochini su una personalità istituzionale come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

Il tweet è un messaggio anche a una fetta dei 5Stelle che sarebbe tentata di votarla. In questo quadro un segnale interessante è arrivato con i 52 voti per Pier Ferdinando Casini. Un segnale che inserisce Casini nella terna che lo vede in compagnia di Draghi e Mattarella come possibile punto di equilibrio. Domani vedremo se questi punti di equilibrio si rafforzeranno o meno.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA