Com'era prevedibile, da domani 27 gennaio l'elezione del nuovo presidente della Repubblica entra nel vivo. Per sceglierne uno nuovo basterà "trovare" 505 voti, la metà più uno dei 1.009 Grandi Elettori che poi in realtà sono 1.007 considerando che i presidenti di Camera e Senato per tradizione non votano.
Quirinale, Letta: «Proporre candidatura Casellati fa saltare tutto»
I segnali
E' difficile comunque che quello di domani sia il giorno decisivo.
Centrodestra non più compatto
Cosa ci ha detto la terza votazione? Che il centrodestra non è compatto visto che i 114 voti per Guido Crosetto, esponente sui generis di Fratelli d'Italia, sono un segnale di chiaro disagio di molti Grandi Elettori del centrodestra verso la strategia di questo schieramento che finora è stata scandita soprattutto da Matteo Salvini.
I mal di pancia nel centrosinistra
Anche nel centrosinistra il mal di pancia è evidente. Il grosso dei voti per Sergio Mattarella è venuto da lì. E segnala una spinta da parte dei parlamentari, soprattutto M5S, a lasciare in piedi gli attuali equilibri che garantirebbero lo stop a ogni ipotesi di elezione anticipata.
Elezioni politiche se salta la maggioranza
Questo è il punto. Se salta la maggioranza si va ad elezioni che sono più vicine di quanto si pensi. Non a caso stamattina è arrivato il durissimo tweet del segretario del Pd, Enrico Letta, che ha invitato chiaramente Salvini a non fare giochini su una personalità istituzionale come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del #Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) January 26, 2022
Il tweet è un messaggio anche a una fetta dei 5Stelle che sarebbe tentata di votarla. In questo quadro un segnale interessante è arrivato con i 52 voti per Pier Ferdinando Casini. Un segnale che inserisce Casini nella terna che lo vede in compagnia di Draghi e Mattarella come possibile punto di equilibrio. Domani vedremo se questi punti di equilibrio si rafforzeranno o meno.