Recovery plan, maxi-piano per i green bond

Recovery Plan, maxi-piano per i green bond
Recovery Plan, maxi-piano per i green bond
di Gabriele Rosana
Mercoledì 8 Settembre 2021, 09:30
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L'Unione europea vuole diventare il principale emittente al mondo di green bond. L'intenzione della Commissione è di emettere fino a 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi entro la fine del 2026: serviranno a coprire il 30% del totale degli 800 miliardi destinati a finanziare la ripresa dei Ventisette attraverso il Recovery Plan con un ritmo di indebitamento di circa 150 miliardi di euro all'anno.

La prima emissione è già in calendario: l'esecutivo Ue comincerà nel mese di ottobre, tramite sindacazione. In preparazione alla prima operazione, ieri il commissario al Bilancio Johannes Hahn ha presentato il quadro di riferimento per i green bond, sottoposto a revisione esterna indipendente, con cui Bruxelles vuole fornire agli investitori la certezza che i fondi mobilitati saranno destinati ai progetti verdi degli Stati membri - dall'energia ai trasporti - contenuti nei vari Pnrr, di cui devono rappresentare almeno il 37%, e che la Commissione riferirà sul loro impatto ambientale. 

Il quadro adottato da Bruxelles dovrà anche combattere la pratica del greenwashing: per questo, prima della pausa estiva, la Commissione aveva proposto la creazione del primo standard volontario per le obbligazioni sostenibili che vorranno avere un bollino che l'Ue spera diventi un riferimento globale, per cui l'iter legislativo fra Parlamento e governo è solo all'inizio.

La transizione ecologica si finanzia sui mercati - è il convincimento di Bruxelles -, soprattutto vista la crescente domanda di bond verdi. «Il nostro impegno pone la finanza sostenibile in prima linea nello sforzo di ripresa dell'Unione», ha aggiunto Hahn, confermando quanto emerso già dalle classifiche di inizio anno: il mercato migliore per le obbligazioni verdi (nella prima metà del 2021 emessi in 49 Paesi e 29 valute) è proprio l'Europa. 

«A giudicare dalle nostre esperienze con precedenti emissioni di obbligazioni comuni, ci aspettiamo una forte domanda per i green bond del Recovery Plan», ha annunciato il commissario al Bilancio. Dopo i bond sociali per finanziare Sure, la cassa-integrazione Ue, che un anno fa fecero registrare il più grande portafoglio di ordini di sempre, gli occhi dei mercati sono adesso tutti puntati sull'ambizioso piano delle obbligazioni verdi, pronti a rivaleggiare con i titoli del Tesoro americano. 

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Con i green bond che rappresenteranno un pilastro per il reperimento dei fondi dell'impianto di tutto il Recovery, ieri Bruxelles ha anche aggiornato a prezzi correnti gli importi del Recovery Plan (le nuove cifre da tenere a mente sono 421,5 miliardi di euro di sovvenzioni e 385,2 miliardi di prestiti) e confermato l'intenzione, che era stata comunicata già a giugno, di emettere entro quest'anno un totale di circa 80 miliardi di obbligazioni a lungo termine.

Tra le altre novità in arrivo, c'è che adesso anche i piccoli risparmiatori avranno la possibilità di investire. Dalla prossima settimana - si comincia il 15 settembre - la Commissione emetterà i primi buoni dell'Ue, esclusivamente mediante aste, che saranno in seguito organizzate orientativamente due volte al mese, il primo e il terzo mercoledì. La messa all'asta sarà utilizzata anche per gli Eurobond, in aggiunta alle emissioni sindacate che hanno avuto luogo finora e hanno consentito di racimolare circa 50 miliardi di euro a copertura dei pre-finanziamenti del Recovery (un mese fa la sola Italia, prima beneficiaria del piano, ne ha ottenuti 24,9).

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