Legittima difesa, Di Maio con Salvini: «Non ci entusiasma, ma è nel contratto»

Legittima difesa, Di Maio con Salvini: «Non ci entusiasma, ma è nel contratto»
Legittima difesa, Di Maio con Salvini: «Non ci entusiasma, ma è nel contratto»
Mercoledì 6 Marzo 2019, 08:58 - Ultimo agg. 14:07
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«La legge sulla legittima difesa non ci entusiasma ma è nel contratto di governo con la Lega». Di Maio espone la linea M5S su uno dei provvedimenti bandiera di Matteo Salvini. Lo fa in una lunga intervista a Rtl in cui parla anche di Tav e Reddito di cittadinanza.

«Sicuramente questa è una legge della Lega - ha detto Di Maio sulla legittima difesa - Come quando si è votata la legge contro la corruzione voluta dal M5S non è che ci fosse tutto questo entusiasmo nella Lega. Allo stesso modo, quando si vota la legge sula legittima difesa, che è una legge che sta nel contratto e che per questo porteremo avanti perché noi siamo leali, non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel M5S». «Se approvando questa legge si dice che si possono utilizzare di più le armi - ha aggiunto Di Maio - questo non è il mio modello di Paese. I cittadini devono essere difesi in primo luogo dallo Stato e dalle forze dell'ordine».



Sul reddito di cittadinanza «oggi manteniamo una promessa, lo Stato finalmente si occupa degli invisibili, di persone che sono state alla periferia di questo Paese e dei temi politici. Da oggi 5 milioni di persone potranno potenzialmente accedere» a questa misura. Così il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a Rtl: «È una rivoluzione. Ci ho lavorato tanto», sottolinea.


E aggiunge: «Ad aprile saranno erogate i redditi di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza. Le persone potranno accedere al reddito entro la fine del mese. La legge di bilancio - ha detto parlando dell'impatto del reddito di cittadinanza sulla crescita economica - ha dentro il reddito di cittadinanza e Quota 100. Ha dentro un abbassamento dell'Imu per le imprese e l'abbassamento del costo del lavoro. Questo è il pacchetto di misure che ci consentirà di raggiungere l'obbiettivo di crescita. Anzi, ci sarà un effetto anche maggiore di quello stimato».

«Voglio assumere 6 mila persone a livello centrale come ministero e mandarle in tutte le regioni nei prossimi mesi per sopperire alle carenze dei centri per l'impiego mentre le regioni fanno i concorsi. Poi saranno assorbiti con concorso a livello regionale», ha poi annunciato il vicepremier parlando del navigator.
«L'obiettivo - sottolinea - è l'accordo con le Regioni».

«Il salario minimo e l'abbassamento del cuneo fiscale sono il prossimo obiettivo», ha anche assicurato aggiungendo che alle imprese «bisogna dare una abbassamento del cuneo fiscale selettivo come nel settore del made in italy. Voglio iniziare con un tavolo con Confindustria e sindacati ma credo che questo sia una che dovrebbe interessare anche il Pd». 

Tratta Torino-Lione- Sulla Tav «una decisione sarà presa entro venerdì perché la società Telt deve scegliere se dare l'avvio ai bandi», ha ribadito anche il vicepremier Luigi Di Maio. «Se qualcuno crede che sulla Tav possa cadere il governo si sbaglia - ha detto - Mi fido di Conte che farà la sintesi delle posizioni».
Il leader M5s ha difeso il metodo usato per fare l'analisi costi benefici e spiegato che per il movimento l'obiettivo è fare le opere e non «fare le opere per spendere più soldi». «La nostra posizione è chiara e richiede una sintesi. Io penso che il governo non sia a rischio ma la soluzione che vogliamo approvare per soddisfare pienamente quello che è il nostro orientamento. La decisione non deve essere ideologica. Noi come governo abbiamo commissionato uno studio che dice agli italiani: state spendendo soldi per un'opera che porta meno benefici dei soldi di tasse che ci mettiamo». Il vicepremier ha quindi aggiunto che «ora nelle prossime ore faremo una discussione ulteriore su questa analisi costi benefici. Ma come dice Conte è una questione di metodo, se c'è uno studio che dice che quell'opera non sta in piedi, la discutiamo e la affrontiamo, facciamo uno stress test: poi uno Stato responsabile deve dire si o no, non in base alle ideologie, ma in base al fatto che dobbiamo amministrare lo Stato come un buon padre di famiglia, che non spenderebbe soldi per una cosa che porta meno soldi di quelli che ci ha messo dentro». Sui tempi Di Maio ha spiegato che «ovviamente sono giornate improntanti»: «noi entro venerdì dobbiamo decidere perchè la società che decide i bandi e i fondi per continuare l'opera si riunisce in cda. Si chiama Telt è una società misto pubblica italo francese». All'intervistatore che contestava la metodologia usata per l'analisi costi-benefici, il leader M5s ha sostenuto che è stato usato «un metodo europeo, che viene utilizzato negli studi anche dalla Banca Mondiale» e che «anche senza considerare i minori incassi delle accise sul carburante (dovuto al calo di traffico autostradale ndr) l'ipotesi rimane negativa». «Quello che non torna - ha ironizzato - è che lo studio lo ha fatto M5s! - ha aggiunto - La Tav non ci ha fatto niente, ma tutte le opere in cui buttiamo i soldi degli italiani non sono opere che sono sostenibili. Noi siamo stati eletti dicendo agli italiani che noi non avremmo sprecato i soldi pubblici. Se sono stato eletto è per mantenere la promessa di spendere soldi per fare opere e non di fare opere per spendere soldi. È la posizione del movimento e chiaro che va discussa guardando l'analisi costi benefici, con l'altra forza politica, con il premier».
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