Reddito e quota 100, c'è il via libera. Di Maio: «Norme anti-divano, nessun abuso»

Reddito e quota 100, c'è il via libera. Di Maio: «Norme anti-divano, nessun abuso»
Reddito e quota 100, c'è il via libera. Di Maio: «Norme anti-divano, nessun abuso»
Giovedì 17 Gennaio 2019, 08:53 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 08:16
8 Minuti di Lettura

Arrivano il reddito di cittadinanza e quota 100 per andare in pensione in anticipo. Dopo sette mesi di discussioni e vertici, nonostante un taglio delle risorse in manovra, le misure di bandiera del governo giallo-verde prendono forma in un decretone varato «in venti minuti» in Consiglio dei ministri. Riguarderanno «1 milione di pensionati e 5 milioni di poveri»: quota 100 creerà «1 milione di posti» e il reddito avrà norme «antidivano».

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a palazzo Chigi in conferenza stampa dopo la riunione del governo dà la parola a Luigi Di Maio, alla sua destra, e a Matteo Salvini, alla sua sinistra, per illustrare, con le slide, le misure appena varate. «Ora realizzeremo tutto il contratto di governo», sorride il capo M5s. «Saranno 10 anni entusiasmanti», rilancia il leader della Lega, a smentire le tensioni. Ma fino all'ultimo il varo del decretone è tribolato. Solo un vertice mattutino di Conte con i due vicepremier scioglie gli ultimi nodi. Sul tavolo del governo restano dossier spinosi, dalla Tav, al nuovo presidente Consob, fino alle banche in difficoltà. Ma a sera c'è spazio solo per sorrisi e «felicità»: scende a 252 punti anche lo spread, ai minimi da settembre.


 



​I triumviri posano in piedi, davanti a una distesa di bandiere tricolore e dell'Ue, per una lunga conferenza stampa. Nessun caso l'assenza del ministro Giovanni Tria, assicura Conte: ci sono «i due proponenti», che sono i leader di partiti che proprio sulle due misure puntano come volano per le prossime elezioni europee. «Come sembrano lontane le settimane dell'infrazione: a maggio ci sarà un nuovo Rinascimento europeo», proclama Salvini. Mentre il premier respinge per ora al mittente le ipotesi di manovra correttiva: «Il nostro non è un ottimismo irragionevole. Vediamo anche noi che si profila una congiuntura non favorevolissima, ma dateci tempo», dice.

Le misure. Valgono «22 miliardi, soldi veri». E partiranno entrambe ad aprile, sottolineano Di Maio e Salvini, con l'ausilio di slide sobrie, con un logo stilizzato «RC» a presentare il reddito di cittadinanza e una riga tricolore a sottolineare «Quota 100». «Non solo promesse elettorali, ma un progetto di politica economica sociale», afferma Conte.

«Fondiamo un nuovo welfare State al passo con l'Europa», con una «rivoluzione del mondo del lavoro», annuncia Di Maio. Il leader M5s rassicura sui punti più controversi della misura pentastellata, digerita ad alcune condizioni dalla Lega. Non andrà tutta al Sud, ma per il 50% al Mezzogiorno e per il 50% al centronord. E non sarà puramente assistenzialista: ci sono norme «anti-divano» e per evitare gli abusi e «non converrà rifiutare la prima offerta di lavoro, perché la seconda può essere più lontana, e la terza in tutta Italia». E ancora, spiega Di Maio, si stimolerà l'economia perché «chi non spenderà entro il mese i soldi con la card li perderà». Ci saranno anche le pensioni di cittadinanza da 780 euro per i singoli a 1032 euro per i nuclei familiari. E si è posto rimedio sul tema dei disabili, su cui la Lega aveva alzato barricate, minacciando di non votare la misura: «Ci sarà un'integrazione per 255mila famiglie con persone con disabilità», dice Di Maio. E Salvini non esclude che nel passaggio parlamentare si faccia di più.

Nell'ultima versione del testo ci sono due clausole taglia spesa, una per il reddito e una per le pensioni. Per garantire che non si sforino gli stanziamenti per quota 100, a pagare potrebbe essere il ministero di Di Maio. Ma lui difende la misura, introdotta in via sperimentale per tre anni: «È un diritto inviolabile». E Salvini, che dedica la misura a Monti e alla Fornero («Piangerà ancora») rilancia: «I soldi ci sono per tutti e se avanzano andranno ad abbassare le tasse. Le uscite creeranno 1 milione di posti di lavoro. E garantiamo il tfs senza costi per gli statali. L'obiettivo resta quota 41 per le pensioni».

Il ministro sostiene che dalle misure targate Lega, da flat tax a pace fiscale, vengono coinvolti 10 milioni di persone. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi annuncia la sua candidatura, la Lega lancia così la volata elettorale, per confermare nelle urne delle europee la crescita dei sondaggi. Ma da qui al voto, altri dossier possono impensierire il governo. A partire dalle crisi bancarie. Alla Bce che chiede alle banche maggiori coperture sui crediti deteriorati, Salvini risponde lapidario: «S'attacca, come si dice a Oxford...». Ma su Mps non esclude un intervento: «L'obiettivo è tutelare i risparmiatori, con la certezza che le istituzioni europee ci permetteranno di farlo senza dettare legge in casa nostra».

Tornano le «slide» a Palazzo Chigi, per illustrare il decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Il premier conduce una conferenza stampa nella Sala dei galeoni. Alle spalle dei tre campeggiano bandiere tricolori e dell'Unione europea. Di Maio illustra il reddito di cittadinanza, misura simbolo per il M5s, e Salvini 'quota 100' sulle pensioni. Slide con scritte blu su fondo bianco servono a spiegare nel dettaglio le misure. 

Conte. Questa è «una tappa fondamentale per questa esperienza di governo, sono due misure che non rispondono a estemporanee promesse elettorale ma costituiscono un progetto di politica economica sociale di cui questo governo va fiero», insiste il premier. «È un progetto che riguarda cinque milioni di persone che si trovano in povertà e un milione di persone che potranno andare nel triennio in anticipo in pensione», aggiunge il premier.

Salvini. «Sono felice. Tanto impegno ma ci siamo: dalle parole ai fatti. Ci dicevano che non si poteva: diritto alla pensione per un milione di italiani contiamo possa trasformarsi in diritto al lavoro per un altro milione di italiani che non deve scappare all'estero», afferma Salvini. «Soldi veri: 22 miliardi di euro». Tanto vale il decretone, secondo quanto dice il vicepremier. Ci sarà «subito la liquidazione per il settore pubblico, 30 mila euro cash», precisa ancora Salvini. Con quota 100 ribadisce «non c'è nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà di scelta». «Più di così, in sette mesi non era facile fare», aggiunge. 

«È un passaggio storico e ovviamente essendo una possibilità di scelta su quota 100 abbiamo fatto stime: se ci saranno meno persone che per loro ragionamenti, faranno domanda, i soldi che avanzeranno saranno reinvestiti in taglio delle tasse, se ci saranno possibilità maggiori i soldi ci sono. Posso garantirlo. Non ci sarà un avente diritto che si sentirà negare il diritto alla pensione», aggiunge Salvini. 

Di Maio. «In sette mesi abbiamo realizzato le misure centrali del contratto di governo: reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Adesso abbiamo la dimostrazione con i fatti che tutti gli altri punti del contratto si possano realizzare. A chi diceva fosse fantascientifico dico che la migliore risposta è questa», sottolinea Di Maio. 

«Le coperture c'erano e a tutti quelli che hanno detto che non si poteva fare dico che in 7 mesi lo abbiamo fatto segnando un giorno storico.
In poco più di 20 minuti il Consiglio dei ministri ha deciso di fondare un nuovo welfare State in Italia che aiuta le persone in difficoltà e le mette al centro di una rivoluzione del mondo del lavoro», aggiunge il vicepremier. «Qui sono coinvolti quei cittadini e le persone che per anni sono state ignorate. Persone che i governi precedenti hanno spremuto come un limone e ora sono di nuovo al centro», continua.


Nel reddito di cittadinanza ci «sono norme anti-divano, che sono le norme su cui si fonda tutto il programma e che non consente a nessuno di poter abusare del reddito», afferma il vicepremier illustrando lo schema delle offerte di lavoro, con la prima offerta, nel primo anno, inclusa in 100 km rispetto alla residenza. «Non converrà rifiutare la prima domanda, perché dalla seconda l'offerta è più lontana, e la terza è in tutta Italia». La platea di chi percepirà il reddito di cittadinanza sarà «per il 50% al Sud e per il 50% al centro-Nord», aggiunge Di Maio. 
 


«È escluso dal reddito di cittadinanza chi non sottoscrive il Patto per il Lavoro e per l'inclusione sociale, chi non partecipa alle iniziative formative o non presenta una giustificazione, chi non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni, chi rifiuta la terza offerta congrua, chi non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio reddito, chi fornisce dati falsi, e in tal caso si rischiano da 3 a 6 anni di carcere», aggiunge il vicepremier che sottolinea: «Chi entra nel programma avrà un faro ulteriore su di sé, con verifiche che porteranno avanti i
centri per l'impiego, i navigator, le agenzie per il lavoro private. Attraverso queste verifiche saremo capaci di capire chi fa il furbo anche se credo che la stragrande maggioranza delle persone in difficoltà in Italia sono corrette e oneste
».

«Un'impresa che assume chi prende il reddito di cittadinanza arriva fino a 18 mesi di sgravi fiscali. Se chi prende il reddito decide di aprire un'azienda riconosciamo fino a 16 mesi di assegno per avviarla. Perché questa misura serve anche a stimolare l'autoimpiego e ad abbassare il costo del lavoro, su cui c'è tanto da fare», prosegue il vicepremier. 

Fiducia sul decretone? «Su questo siamo in sintonia, questo governo non ha mai inteso la fiducia come un gesto di prepotenza o un'esibizione muscolare nei confronti del Parlamento. Confidiamo che dei provvedimenti siano migliorati, qualche volta siamo ricorsi alla fiducia ma laddove era veramente necessario. Non intendiamo affatto la fiducia come uno strumento da esibire per dare uno schiaffo al Parlamento», afferma Conte.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA