Referendum, il M5S sponsorizza i post con Salvini e Meloni a favore del sì

Referendum, il M5S sponsorizza i post di Salvini e Meloni a favore del sì
Referendum, il M5S sponsorizza i post di Salvini e Meloni a favore del sì
Martedì 15 Settembre 2020, 13:39 - Ultimo agg. 16:45
3 Minuti di Lettura
Domenica prossima si vota al referendum sul taglio dei parlamentari, e il Movimento 5 Stelle, schierato per il Sì, tramite il gruppo parlamentare alla Camera finisce per sponsorizzare post creati con frasi e immagini dei loro avversari politici, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini. La pagina Facebook Iovotosì, finanziata dal gruppo M5S di Montecitorio infatti, sta sponsorizzando negli ultimi giorni proprio i post a favore del Sì al referendum con frasi e foto dei leader di Lega e Fratelli d'Italia. Insomma, M5S all'opposizione... del loro stesso Governo. Autentiche follie della politica italiana.



Si tratta di convenienza politica, di obiettivi comuni, o di strategia elettorale? La concomitanza tra referendum ed elezioni regionali, con queste ultime che saranno un duro banco di prova per i pentastellati (divisi dagli alleati di governo del Pd in quasi tutte le regioni), fanno pensare che il movimento fondato da Beppe Grillo stia facendo una sorta di 'all in' sul referendum, su cui punta tutte le sue forze in vista di un possibile risultato non soddisfacente nelle regioni.








A sottolineare polemicamente le 'strane' sponsorizzazioni su Facebook ci ha pensato il deputato ex M5S Marco Rizzone, che ha pubblicato lo screenshot della pagina Iovotosì con un post di Matteo Salvini in cui si dichiara a favore del sì al referendum. «W la trasparenza. Ecco come il gruppo parlamentare M5S Camera sperpera i soldi pubblici... Lascio a voi i commenti... Per fortuna almeno Facebook è trasparente!», scrive Rizzone nel suo post, sottolineando come l'annuncio risulti finanziato dal Movimento 5 Stelle Camera.



RIZZONE SOSPESO PER I 600 EURO Il caso di Rizzone, tra l'altro, è molto particolare: il deputato è stato infatti sospeso recentemente dai probiviri del movimento su richiesta del capo politico Vito Crimi, dopo che è emerso che era lui il parlamentare M5S che aveva chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro dell'Inps destinato alle partite Iva in difficoltà. Ma nonostante la sospensione, Rizzone continua a votare insieme ai colleghi del M5S alla Camera. Interpellato alcuni giorni fa dall'Adnkronos, il deputato ligure ha però detto che il gruppo parlamentare «non c'entra nulla con ciò che i probiviri scrivono. Peraltro non mi hanno più risposto, dopo le mie osservazioni».

Alla domanda se intenda rimanere nel gruppo M5S o passare al Misto, Rizzone ha poi replicato: «Aspetto la risposta dei probiviri», in modo da «trarre le conseguenze». «A me questo tiro al piccione disgusta parecchio.
Perché significa non farsi il minimo scrupolo nel mettere alla gogna una persona pur di gettar fumo negli occhi di voi cittadini, illudervi che la colpa sia di chi in base a una legge dello Stato ottiene un contributo previsto per la sua categoria e non di chi quella legge è incapace di scriverla in modo che non vi siano eventuali distorsioni», le sue parole in un recente post su Facebook.
© RIPRODUZIONE RISERVATA