Renzi, quelle mail del presidente di Open con le modifiche allo Sblocca-Italia

Renzi, quelle mail del presidente di Open con le modifiche allo Sblocca-Italia
di Valentina Errante
Venerdì 13 Dicembre 2019, 08:02 - Ultimo agg. 13:02
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Alberto Bianchi, il presidente della fondazione Open finito sul registro degli indagati con l'ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e traffico di influenze, scriveva direttamente all'ufficio legislativo di Palazzo Chigi, inviando i testi degli emendamenti. Lo confermano le email, trovate dai finanzieri nello studio dell'avvocato. L'intreccio tra la Fondazione renziana, che avrebbe dovuto fi nanziare l'attività politica dell'ex premier incassando donazioni da imprenditori e privati, e le decisioni del governo emerge dagli atti dell'inchiesta di Firenze. La procura ha messo sotto accusale donazioni, sospettando che non sempre fossero dichiarate.

Tre categorie di donatori: i politici, che poi otterranno incarichi nel governo, le persone fisiche e le società. Ma per l'aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi, che hanno iscritto anche Marco Carrai, manager e amico personale dell'ex premier per finanziamento illecito, non tutti i donatori sarebbero uguali. Alcuni avrebbero aggirato le regole pagando parcelle allo stesso Bianchi, nella veste di avvocato, che poi trasferiva i soldi a Open, come dimostrerebbe un documento inviato nel settembre 2016 dallo stesso presidente della Fondazione all'ex ministro Luca Lotti. Ma poi il legale sarebbe intervenuto per agevolare i propri clienti con il governo, come sarebbe accaduto con il gruppo Toto. Altri, oltre a disporre bonifici a favore della fondazione, avrebbero finanziato le società di Carrai, in Italia e all'estero. E il sospetto che fosse un altro modo per veicolare altri soldi.

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L'EMAIL
La Guardia di Finanza l'ha trovata in un fascicolo rosso custodito da Bianchi. «Cartellina bianca intestata Sblocca Italia emendam contenente una email del 25 settembre 2014 inviata dalla segretaria - studio Alberto Bianchi e diretta alla email istituzionale, quella del governo di Antonella Manzione, ex capo dei vigili di Firenze trasferita a Palazzo Chigi alla guida del dipartimento Affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio. L'oggetto del messaggio: «Emendamento». E come allegato: Proposta di emendamento per lo sblocca Italia. Quindi Schema del decreto legge Misure urgenti per l'apertura dei cantieri la realizzazione di opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico».

LE SOCIETÀ DI CARRAI
Ci sono due società di diritto lussemburghese, una controlla l'altra, la Wadi Ventures Management, e la Wadi Ventures sea. Entrambe fondate da Carrai. el tempo, alcuni finanziatori di Open hanno scelto di diventare anche soci di Carrai. Davide Serra in testa. Ma i militari annotano: «Un ulteriore dato che merita di essere segnalato: i soggetti presenti nelle compagini delle due società di diritto lussemburghese ricorrono anche all'interno di società italiane collegate a Carrai tutte con sede legale in Firenze via La Farina 47 (Yourfuture spa, Cambridge Management Consulting Labs spa, Cys4 sri, Cgnal sri, K Cube sri). Sostanzialmente le compagini delle società italiane si rispecchiano, nel nucleo centrale dei soggetti dell'iniziativa imprenditoriale lussemburghese.
Va evidenziato come tali iniziative imprenditoriali (sia quelle lussemburghesi che quelle italiane) sono state avviate e portate avanti in concomitanza temporale con le attività della Fondazione Open già Big Bang (la prima fondazione renziana ndr)». Ma i militari sottolineano l'intreccio «tra prestazioni professionali rese da Bianchi e finanziamenti alla Fondazione Open, e l'intreccio tra finanziamenti alla Fondazione e iniziative imprenditoriali lussemburghesi e fiorentine». Gli elenchi sulle donazioni su cui fare chiarezza sono lunghi.

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